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G20 DELLA CULTURA IN COLOSSEO

“Una grande opportunità” la definisce il ministro Dario Franceschini.
“La cultura ha molte funzioni importanti, ha una funzione economica perché crea crescita, ricchezza e posti di lavoro, ma soprattutto può essere uno strumento formidabile di dialogo tra i popoli”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, interviene all’inaugurazione della ministeriale Cultura del G20.

Al termine della cerimonia, alle ore 20.30, il Presidente del Consiglio partecipa al Quirinale al concerto dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta dal Maestro Riccardo Muti.

Al via al Colosseo la cerimonia di apertura del G20 Cultura che si svolgerà sull’arena dell’Anfiteatro Flavio.

Previsti gli interventi del presidente del Consiglio, Mario Draghi, del ministro della Cultura, Dario Franceschini, del direttore generale dell’Unesco, Audrey Azouley, e del direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco.

Si tratta della prima ministeriale cultura del G20, che l’Italia guida in qualità di presidente di turno nel 2021 all’insegna di “La cultura unisce il mondo”

Nella sostanza, spiega Franceschini, “Sarà una grande opportunità, non soltanto per l’Italia, ma per l’agenda cultura del G20. La cultura ha molte funzioni importanti, ha una funzione economica perché crea crescita, ricchezza e posti di lavoro, ma soprattutto può essere uno strumento formidabile di dialogo tra i popoli, noi su questo abbiamo investito molto”

 

Il nostro paese ha strategicamente scelto di mettere al centro della propria Presidenza la cultura, considerando l’importanza di questo settore in Italia. Valutazione rafforzata dalla consapevolezza che la cultura è la chiave di volta per la ripartenza post pandemica.    Queste le priorità rispecchiate nella Dichiarazione di Roma dei Ministri della Cultura G20, che verraàapprovata a esito dei lavori: tutela e promozione di cultura e settori creativi come motori per una crescita sostenibile ed equilibrata; protezione del patrimonio culturale contro i rischi,  transizione digitale e nuove tecnologie per la cultura, valorizzazione della formazione, affrontare il cambiamento climatico.

La scelta fortemente simbolica del Colosseo, luogo carico di storia e di testimonianze, contribuirà, secondo Franceschini, a dare “un’immagine straordinaria” dell’evento che continuerà anche domani.


Questa sera le delegazioni assisteranno un concerto dell’Orchestra ‘Luigi Cherubini’ diretta dal maestro Riccardo Muti al Palazzo del Quirinale.


Successivamente, per la cena, i ministri si recheranno all’antistante Palazzo della Consulta, dal 1956 sede della Corte Costituzionale. Domani i lavori si trasferiranno a Palazzo Barberini, dove sono previste diverse sessioni dalle 10 alle 17, concluse da una conferenza stampa. Alla fine dei lavori le delegazioni visiteranno la Galleria Borghese.

Dario Franceschini, Minister of Culture, during the presentation of the hypogeum area of ??the Colosseum ready to open to the public after three years of restoration works, Rome, Italy, 25 June 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

“Una grande opportunità” la definisce il ministro Dario Franceschini. “La cultura ha molte funzioni importanti, ha una funzione economica perché crea crescita, ricchezza e posti di lavoro, ma soprattutto può essere uno strumento formidabile di dialogo tra i popoli”

DIRETTA 

https://youtu.be/6nWLmX1upC4

*in aggiornamento 

Il Presidente Draghi al G20 Cultura

29 Luglio 2021

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto all’inaugurazione della ministeriale Cultura del G20. Al termine della cerimonia il Presidente del Consiglio partecipa, al Quirinale, al concerto dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta dal Maestro Riccardo Muti.

L’intervento del Presidente Draghi al G20 Cultura

Giovedì, 29 Luglio 2021

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto all’inaugurazione della ministeriale Cultura del G20.

Ministre e Ministri,
Delegate e Delegati,
Direttrice Generale,
Direttore del Museo Egizio,
 
È un piacere accogliervi questa sera a Roma.
Ringrazio il Ministro Franceschini per l’organizzazione dell’evento, e per il grande lavoro che ha portato alla stesura della Dichiarazione finale.
Come sapete, questa è la prima ministeriale della Cultura nella storia del G20.


Sono molto, molto orgoglioso che questo debutto avvenga in Italia. Questo posto stasera con questa luce testimonia meglio di ogni parola come storia e bellezza siano parte inerenti dell’essere italiani.
Quando il mondo ci guarda, vede prima di tutto arte, musica, letteratura, segni della storia antica.


Voglio ringraziare chi lavora nei nostri teatri, nelle nostre biblioteche e nei nostri musei.
Perché la riscoperta del passato è condizione necessaria per la creazione del futuro.
 
L’Italia è il Paese con il maggior numero di siti che l’Unesco considera Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Qualche giorno fa, scherzando, ho suggerito al Ministro Franceschini che forse la cosa più facile sarebbe considerare l’intero Paese come sito dell’Unesco.



Su un totale di 58, ne ricordo solo alcuni: il centro storico di Roma, dove ci troviamo stasera, e quello di Firenze; la Valle dei Templi; le città sepolte di Pompei ed Ercolano; le Cinque Terre e la laguna di Venezia.

Fino agli ultimi, prescelti pochi giorni fa: i cicli di affreschi del ‘300 a Padova e il suo gioiello, la Cappella degli Scrovegni, Bologna, coi suoi 62 chilometri di portici; Montecatini, inclusa tra le Grandi Città termali d’Europa.
Sono luoghi che l’Italia custodisce per se stessa ma anche per il mondo intero.
Per chi è tornato a visitarci dopo i mesi vuoti della pandemia.
Il sostegno alla cultura è cruciale per la ripartenza del Paese.
Il settore dei viaggi e del turismo vale il 13% del prodotto interno lordo e impiega in maniera diretta o indiretta tre milioni e mezzo di persone.
Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato dall’Unione europea, investiamo in queste attività quasi 7 miliardi di euro.
Interveniamo sul patrimonio culturale di Roma, da Cinecittà all’Appia Antica.
Il Giubileo del 2025 deve essere occasione di rilancio profondo e duraturo per questa città.
 
La tutela del patrimonio artistico richiede anche maggiore sostenibilità ambientale.
In Italia, più di dieci siti Patrimonio dell’Umanità sono in pericolo per l’innalzamento del livello del mare.
Il rischio di alluvioni minaccia tra il 15 e il 20% dei beni culturali del nostro Paese.
Dobbiamo agire subito, perché le generazioni di domani possano godere dei tesori che ammiriamo e che hanno accompagnato tutta la nostra vita, certamente la mia. 
 
Come co-presidenza della COP26 insieme al Regno Unito, siamo impegnati a raggiungere un accordo ambizioso sulle emissioni globali.
I risultati del G20 sull’Ambiente a Napoli di qualche giorno fa sono certamente un passo nella direzione giusta direzione – e a questo proposito vorrei ringraziare il Ministro Cingolani.
A questo sforzo multilaterale, si accompagna un’agenda domestica altrettanto coraggiosa.
A Venezia, com’è stato ricordato, abbiamo vietato, severamente ristretto, il passaggio delle grandi navi davanti alla Basilica di San Marco e nel canale della Giudecca, era un provvedimento atteso da anni e di nuovo voglio ringraziare il Ministro Franceschini ma anche l’Unesco perché è stata una sollecitazione molto importante. 
E abbiamo varato misure anche di sostegno a favore delle categorie più colpite. Voglio ricordare un punto che diventerà importantissimo, forse il più importante negli anni a venire: la transizione ambientale ha dei costi molto alti e lo Stato deve farsi carico di accompagnare cittadini e imprese in questo percorso.
 
Conservazione non deve essere sinonimo di immobilismo.
È per questo che agli investimenti associamo un programma di riforme e di semplificazioni.
Dobbiamo permettere ai nostri giovani di liberare le proprie energie, il proprio dinamismo.
Promuovere l’uso della tecnologia, ad esempio nella digitalizzazione di archivi e opere d’arte.
Perché l’Italia sia, allo stesso tempo, custode di tesori e laboratorio di idee.
 
Il nostro patrimonio culturale è il frutto dell’immaginazione dei nostri antenati.
Quello dei nostri nipoti dipende da cosa sapremo fare noi.
Questo G20 e la sua Dichiarazione finale mi rendono ottimista sulla nostra capacità di coniugare memoria e visione.
Vi ringrazio per il vostro impegno e vi auguro buon lavoro.

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