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CANCRO DEL SENO. APPROVATO IL DECRETO CHE SBLOCCA IL FONDO DI 20 MILIONI

TEST GENOMICI Il deputato lucano De Filippo vince la battaglia per far approvare i rimborsi su tutto il territorio

Da oggi le donne con tumore della mammella in fase iniziale possono accedere gratuitamente ai test genomici su tutto il territorio nazionale. Analisi molecolari che, in alcune tipologie di pazienti colpite da cancro del seno, consentono di prevedere il rischio di recidiva e, quindi, di escludere la chemioterapia in aggiunta alla terapia ormonale dopo l’intervento chirurgico, evitando inutili tossicità con risparmio di risorse.
A dare il via libera al rimborsati i test genomici su tutto il territorio il decreto attuativo, firmato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, che sblocca i 20 milioni di euro inclusi in un Fondo specifico e stanziati lo scorso dicembre dalla Legge di Bilancio per l’applicazione gratuita dei test genomici. Cronache Lucane già a dicembre scorso, come mostra la foto pubblicata, aveva sollevato l’interesse che il deputato lucano Vito De Filippo aveva mostrato sul caso presentando un emedamento per far riconoscere un Fondo che potesse dare il via al rimborso dei test su tutto il territorio nazionale, come già accadeva nella regione Lombardia e nella provcinai autonoma di Bolzano.
Da Francesco Cognetti, Presidente Fondazione Insieme contro il Cancro e Direttore Oncologia Medica Regina Elena di Roma il plauso alla norma che consentirà il rimborso dei test genomici su tutto il territorio è all’impegno del deputato lucano in questa battaglia: «È stata una battaglia di civiltà e una vittoria ottenuta da tutti i protagonisti della vicenda: clinici, associazioni di pazienti, politici, in favore di tante donne in Italia che vedono finalmente riconosciuto il loro preciso diritto di guarire di cancro e avere al tempo stesso la migliore qualità di vita possibile – conclude Cognetti – ringraziamo quindi i rappresentanti delle istituzioni per il provvedimento preso, primo di tutti l’on. Vito De Filippo e tutti i membri della Commissione Affari della Camera nonché il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Si sono infatti spesi con particolare dedizione per l’attuazione del provvedimento e hanno ascoltato le nostre sollecitazioni». Una notizia che certamente potrebbe segnare una svolta in campo sanitario oncologico, considerato che il tumore della mammella è in assoluto il più frequente in Italia. Nel 2020, sono stimati qua-si 55mila nuovi casi (54.976), da-vanti al colon-retto (43.702) e al polmone (40.882).Va però considerato che la recidiva del tumore al seno può verificarsi fino ad oltre un ventennio dalla diagnosi iniziale, soprattutto nelle donne con carcinoma positivo ai recettori ormonali. Il trattamento chemioterapico adiuvante, eseguito cioè dopo la chirurgia, riduce il rischio di recidiva, e la decisione circa l’opportunità o meno di effettuarlo è tradizionalmente basata sulle caratteristiche della paziente e del tumore.

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