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I SOGGETTI FRAGILI E IL VACCINO IN BASILICATA: FARE PRESTO

La Regione sonnecchia, si organizzano i medici volontari che scrivono a Figliuolo. Bardi li ascolterà?

DI PARIDE LEPORACE


Il vaccino antiCovid è atteso da tutti. In Basilicata si annuncia l’arrivo di nuove ulteriori dosi, mentre il presidente Bardi trionfante dichiara che la regione è la seconda in Italia per le persone oltre gli ottant’anni e che la campagna di immunizzazione “nei prossimi giorni si estenderà alle categorie fragili”.

Speriamo, viene da dire. A far una ricognizione approfondita su questo delicato fronte che riguarda persone trapiantate, malati sulle carrozzelle e afflitte da malattie croniche il virus ha conseguenze letali al netto dell’età. È da tempo che le singole associazioni di pazienti affetti da patologie croniche in Basilicata cercano di sciogliere gli arcani legati al vaccino.

Non trovando ascolto, è nata un’iniziativa dal basso che ha aggregato le diverse categorie, e quindi si è costituito un Coordinamento Lucano delle associazioni in modo da parlare con una voce sola e avere anche, ahimè, più peso politico. Altra buona iniziativa, la prima del coordinamento, è stata quella di coinvolgere un rappresentante autorevole dal punto di vista scientifico che potesse interloquire con chi è chiamato a tutelare categorie che hanno bisogno di cure attente e immediate.

Ha risposto alla chiamata il dottor Gianuario Frittella, dirigente medico, anestesista, rianimatore, un esperto di materia che ha accettato per dovere etico e in forma totalmente gratuita. Agli inizi di marzo il Coordinamento affida ad Antonio Papaleo, che con il suo curriculum da sindacalista di lungo corso si occupa con determinazione dei problemi dei diabetici lucani, il compito di inviare una lettera ufficiale al presidente della Regione Bardi e alle altre istituzioni del territorio per ottenere un incontro in cui pianificare le vaccinazioni delle diverse categorie fragili. Risposte al Coordinamento che nel frattempo ha anche aumentato in numero delle associazioni onlus rappresentate?

Ad oggi nessuna. Il dottor Frittella, appreso del rumoroso silenzio, non si è certo perso d’animo e si è rivolto al generale Figliuolo, commissario straordinario nazionale della ben nota emergenza sanitaria. Ma non mi si fraintenda. Frittella non si è rivolto a Figliuolo come concittadino (non si conoscono) ma per metterlo a conoscenza del vuoto di notizia e rapporti istituzionali. Figliuolo (o chi per lui) ha prontamente risposto indicando il referente della sua struttura nazionale in Basilicata per poter offrire soluzioni certe e immediate.

Il buon Frittella, adesso, si appresta a scrivere di proprio pugno al presidente Bardi, e per conoscenza ai sindaci e ai prefetti lucani e allo stesso Figliuolo, per reclamare un incontro urgente e capire quali priorità si intendono dare alle categorie più esposte. Nel fornirci queste notizie, il dottor Frittella ci ha pregato di diffondere un suo messaggio ai numerosi pazienti che tutela con il coordinamento che dirige come delegato regionale. «Mi permetta di rivolgermi ai nostri amici, soggetti fragili.

Mi faccia comunicare che il nostro impegno nella loro tutela non teme ostacoli, anche se nel profondo cogliamo gli effetti in un macrocontesto nazionale di disagio psicofisico dilagante che è sotto gli occhi di tutti, nessuno esente». Frittella nel suo appello chiede ai pazienti «di credere nel mio e nostro impegno.

Sento che potremmo farcela a farli vaccinare in via prioritaria, almeno i pazienti indifferibili». Il medico ha giustamente voluto ricordare ai pazienti una recente affermazione del presidente del Consiglio, Mario Draghi, che è bene ricordare anche in Basilicata: «Mai più i soggetti fragili nel sistema sanitario saranno lasciati soli».

Il responsabile del Coordinamento vuol dare anche rassicurazione da parte sua, sui contatti “etico istituzionali” avviati. Intanto al coordinamento si sono aggiunti altri due medici specialistici e un supporto tecnico-giuridico. Fa piacere incontrare medici volontari che si applicano al bene comune e collettivo. Ma alle istituzioni, presidente Bardi in testa, ci sentiamo di chiedere di fare presto su questo fronte, almeno nella programmazione. Incontri subito il dottor Frittella e pianifichi con gli uffici competenti la pronta immunizzazione di persone che già tanto soffrono nella loro esistenza

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