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Omicidio di Ilenia Fabbri: la criminologa analizza le negazioni di Claudio Nanni

Claudio Nanni non ha mai negato in modo credibile di essere il mandante dell’omicidio della sua ex moglie Ilenia Fabbri

UN CASO ALLA VOLTA FINO ALLA FINE

Omicidio di Ilenia Fabbri: la criminologa Ursula Franco analizza le negazioni di Claudio Nanni
Criminologa URSULA FRANCO

buona lettura, di riflessione condivisa, con la nota criminologa Ursula Franco 

Claudio Nanni, Ilenia Fabbri e l’esecutore materiale ripreso da una telecamera nei pressi della casa della vittima pochi minuti prima del delitto

Ilenia Fabbri, 46 anni, è stata uccisa nel suo appartamento di Faenza sabato 6 febbraio 2021. Il suo ex marito Claudio Nanni, 53 anni, e un suo conoscente, Pierluigi Barbieri, 52 anni, da qualche ora sono stati raggiunti da un provvedimento di custodia cautelare in carcere per concorso in omicidio pluriaggravato.

Sul Corriere Romagna si legge

“la Polizia ha arrestato Pierluigi Barbieri, 52enne di Reggio Emilia condannato di recente in abbreviato alla pena di 5 anni e 4 mesi dal giudice per le indagini preliminari di Forlì per la spedizione punitiva nei confronti di un disabile a Predappio nel febbraio 2020.”

Su “La Repubblica”:

“Barbieri è tipo noto nell’ambiente della mala locale, conosciuto come un picchiatore specializzato nel recupero crediti, aveva anche spezzato le dita a un disabile.” 

In Statement Analysis partiamo dal presupposto che chi parla sia “innocente de facto” e che parli per essere compreso. Da un “innocente de facto” accusato di essere il mandante dell’omicidio della sua ex moglie ci aspettiamo che neghi in modo credibile di essere il mandante di quell’omicidio, che nel suo linguaggio non siano presenti indicatori caratteristici delle dichiarazioni di coloro che non dicono il vero e che mostri di possedere la protezione del cosiddetto “muro della verità” (wall of truth), che è un’impenetrabile barriera psicologica che permette ai soggetti che dicono il vero di limitarsi a rispondere con poche parole in quanto gli stessi non hanno necessità di convincere nessuno di niente.

Una negazione credibile è composta da tre componenti:

il pronome personale “io”;
l’avverbio di negazione e il verbo al passato;
l’accusa.

Una negazione è credibile quando è spontanea, ovvero non è pronunciata ripetendo a pappagallo le parole dell’interlocutore.

In sintesi, da Claudio Nanni ci aspettiamo che neghi in modo credibile di aver fatto uccidere la sua ex moglie Ilenia Fabbri.

La frase “io non ho fatto uccidere Ilenia” o “io non ho fatto uccidere la mia ex moglie”, seguita dalla frase “sto dicendo la verità” o “ho detto la verità”, riferita a “io non ho fatto uccidere Ilenia”, è una negazione credibile. Anche “io non ho fatto uccidere Ilenia, sto dicendo la verità, sono innocente” è da considerarsi una negazione credibile.

Si sappia che un mandante, poiché non è l’esecutore materiale di un omicidio, può essere capace di dire “io non ho ucciso la mia ex moglie”.

Claudio Nanni e Pierluigi Barbieri ripresi dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza del distributore che si trova vicino all’officina del Nanni.

Circa due settimane dopo l’omicidio di sua madre Arianna Nanni ha scritto la seguente lettera:

Io non voglio andare né contro mio babbo e nemmeno contro alla mia mamma che non c’è più, non per mano di mio babbo, ma per mano di un porco bastardo che è ancora in libertà, mentre la persona che è in una prigione mentale sono io. 

Certe amiche di mamma hanno ragione che magari il babbo ha avuto comportamenti inesatti nei confronti della mamma, ma adesso, dopo quel che è successo, tutti dipingono mio babbo come una bestia. Mio babbo non avrebbe mai fatto un’atto del genere, oltre che per mamma, soprattutto per me, perché mio babbo come mi dice sempre lui vive solo per me. Io qualche giorno fa, mentre ero in lacrime, gli ho chiesto: “Sei stato veramente tu?” E lui in lacrime: “Assolutamente no, non l’avrei mai fatto!”

I miei si sono separati 2-3 anni fa e non si parlavano più (né di persona né per telefono) e se avevano qualcosa, comunicavano solo tramite avvocati per le loro udienze che avevano.

Quella mattina del 6-2-2021 avevamo organizzato di partire presto assieme per ritirare la macchina che avevo comprato a Milano (ci eravamo organizzati i giorni scorsi mia mamma sapeva tutto assieme a 2 mie amiche anche perché a mamma le dicevo ogni cosa, quindi lo sapeva). Dopo un po’ che io e babbo siamo partiti, ho ricevuto quella chiamata a tutti e 2 è crollato il mondo addosso, quando siamo tornati a casa di mamma, lui mi ha aspettato fuori tra macchine della polizia e poliziotti, mentre io sono entrata con due poliziotti in garage con la porta aperta (che avevo chiuso a chiave) ed entrando con loro in cucina ho visto mamma… dopo ciò son scappata urlando contro un poliziotto dicendo che mi doveva trovare l’assassino perché io lo voglio ammazzare con le mie stesse mani. Il poliziotto mi seguiva nel parcheggio, mentre ero disperata, li ho un po’ menato, mentre urlavo e mio babbo che era ancora allo scuro di tutto mi diceva: “Arianna, calmati, non puoi urlare e e comportarti così” E allora io: “Babbo, stai zitto perché la mamma è morta”. Detto questo mio babbo ha iniziato a piangere e a sedersi perché anche lui era sotto – shock. Mio babbo sta male ed è distrutto per questa tragedia e più che altro perché non sa come fare con me perché sto male. Lui è una persona brava, gentile, disponibile anche con i miei amici. Anche l’altro giorno mi ha detto che non gli importava dei soldi e delle cause con la mamma, basta che tutte le cose di proprietà passassero a me.

Mio babbo non è la persona che state descrivendo nei programmi o nei giornali e fanculo gli altri perché solo io posso conoscerlo bene e poi diceva anche la mamma che io sono la ragione di vita del babbo, anche se ora sento solo un fallimento perché lo sto facendo soffrire con sta storia e il mio dolore.

Io mi sento in colpa per tutto, mamma che non l’ho potuta salvare, babbo che lo faccio stare male con mio nonno (il padre di mia mamma), la mia “amica” che anche lei ha subito un trauma… io quella mattina non dovevo uscire!

Mio babbo non è, perdete tempo a cercare il vero maiale che mi ha rovinato la vita perché a 21 anni io ho bisogno della mia mamma e a ventun anni, io non posso ridurmi ad organizzare il funerale di mia mamma. Io voglio giustizia e appena troveranno quella merda, sentirete parlare di nuovo di me in tv perché lo ammazzo e non mi interessa di andare in galera perché anche vivere come sto vivendo ora, questa non è vita! Fa strano non sapere più chi sei, non ho le forze per andare avanti con tutti sti dubbi, domande e pensieri; più tutti i rimorsi per non aver detto a mamma tante cose. Mamma, voglio lasciarti di più che una foto sbiadita sulla tua tomba. Io non ho pace e non avrò mai più pace! 

Arianna”

lo stralcio autografo

Arianna è estranea ai fatti che hanno condotto all’omicidio di sua madre.

Analizziamo la domanda di Arianna al padre: “Sei stato veramente tu?” e la risposta di Claudio Nanni: “Assolutamente no, non l’avrei mai fatto.”

L’avverbio “veramente” presente nella domanda di Arianna ci rivela che i suoi convincimenti non sono incrollabili, anzi, e fa il paio con altre sue parole a chiusura della lettera “non ho le forze per andare avanti con tutti sti dubbi, domande e pensieri.”

Ma veniamo alle parole di Claudio Nanni: “Assolutamente no, non l’avrei mai fatto” non è una negazione credibile, è invece una risposta di intento manipolatorio. Il Nanni non dice che cosa non avrebbe “mai fatto” e spera nell’interpretazione delle proprie parole da parte della figlia.

Con la sua negazione non credibile Claudio Nanni lascia spazio ad altre domande: “Non l’avrei mai fatto”, cosa?, “Non l’avrei mai fatto”, quando?, “Non l’avrei mai fatto”, in che senso? Non l’avresti fatto se tu avessi immaginato che ti avrebbero scoperto subito?

A differenza di una negazione non credibile, quale quella del Nanni, una negazione credibile ha una vita propria, la si può estrapolare dal contesto, la si può sganciare dalla domanda, resta comunque una negazione credibile perché fa riferimento a fatti precisi avvenuti in un preciso momento.

Claudio Nanni inoltre, per l’uso dell’avverbio “assolutamente”, mostra di avere bisogno di convincere, un bisogno che gli innocenti de facto non hanno.

Gli esseri umani parlano per essere compresi, da un soggetto innocente de facto accusato di averlo commesso un omicidio ci aspettiamo una negazione credibile. Negare in modo credibile è gratis.

Da un innocente de facto ci aspettiamo che dica: “Non ho fatto uccidere tua madre, sto dicendo la verità” o “Non ho fatto uccidere Ilenia, sto dicendo la verità.”
Una negazione come “Non ho fatto uccidere Ilenia, sto dicendo la verità” non solo non ha bisogno di un contorto ma arresta il flusso delle domande.

– Nei giorni scorsi i giornali hanno scritto che Claudio Nanni avrebbe detto ai suoi avvocati: “Io non c’entro.”

“Io non c’entro” non è una negazione credibile in quanto aspecifica e atemporale. 

“Io non c’entro” è una affermazione talmente “insoddisfacente” da indurci a desiderare di porgli almeno un’altra domanda: “Non c’entri in cosa?”

– Alla domanda della giornalista di Quarto Grado se avesse chiesto al padre se fosse stato lui a far uccidere sua madre Ilenia, Arianna Nanni ha risposto che il padre le avrebbe detto: “Ma che cazzo dici, non l’avrei mai fatto.”

“Ma che cazzo dici, non l’avrei mai fatto” non è una negazione credibile.

– Secondo “Il Giornale” Claudio Nanni si dichiara “innocente e del tutto estraneo all’omicidio”.

Dirsi “innocenti” non equivale a negare l’azione omicidiaria, peraltro Nanni, non essendo stato processato e condannato, “innocente de iure” lo è ancora.

“del tutto estraneo all’omicidio” non è una negazione credibile. Peraltro le parole non necessarie “del tutto” rivelano un bisogno di convincere che gli innocenti de facto non hanno.

Uno scambio tra una giornalista di Pomeriggio 5 e Claudio Nanni:

Giornalista: Lei aveva detto nella lettera una cosa importante, aveva detto “mio padre mi vuole così bene che non avrebbe mai mai potuto fare niente contro mia madre perché sarebbe andato contro di me” 

Claudio Nanni : E questo… Ma è ovvio che è così. Ma è ovvio che è così.

Ripetendo due volte “Ma è ovvio che è così” Claudio Nanni vuol convincerci che dovremmo prendere per buono ciò che dice sua figlia senza porre a lui alcuna domanda. 

Claudio Nanni: Io non sono stato, ma promettetemi, basta (…) Non abbiamo più niente da dire, abbiamo finito, noi abbiamo finito. Ne abbiamo già parlato, ci siam messaggiati, son tre giorni che ci messaggiamo.

“Io non sono stato” non è una negazione credibile ma una risposta di intento manipolatorio.

Il Nanni ancora una volta spera nell’interpretazione delle proprie parole da parte del suo interlocutore.

 Con la sua risposta Claudio Nanni lascia spazio almeno ad un altra domanda: “Io non sono stato”, a far cosa?

criminologa URSULA FRANCO

CONCLUSIONI

Claudio Nanni non ha mai negato in modo credibile di essere il mandante dell’omicidio della sua ex moglie Ilenia Fabbri.
Per non mentire, ha invece tentato di convincere i suoi interlocutori di ciò che non è capace di negare usando formule linguistiche “Io non c’entro”, “innocente e del tutto estraneo all’omicidio”, “Assolutamente no, non lo avrei mai fatto”, “Io non sono stato” pronunciate spesso dai colpevoli de facto.

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