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LA RABBIA DEI CITTADINI: «ANCORA PIÙ DEMORALIZZATI, CI ERAVAMO APPENA RIPRESI»

Nell’ultimo giorno di “libertà” prima dello scoccare della zona rossa fiumi di gente nel centro storico. Ma l’umore dei materani è nero

Negli ultimi anni Matera è sempre stata capace di conseguire encomiabili primati, ma questa volta, però il “titolo” di città a maggior rischio contagi d’Italia non è qualcosa di cui andare fieri! Così da oggi torniamo tutti in zona rossa. In effetti negli ultimi tempi in più di una occasione erano state segnalate nella città dei Sassi ripetute violazioni ai divieti di assembramento e c’erano state scorribande e bravate notturne di combriccole di ragazzi per niente ossequiosi dei divieti imposti dalla legge.

Lo stesso Sindaco Bennardi aveva chiesto maggiore senso civico e soprattutto maggiore responsabilità nel seguire le disposizioni di sicurezza anti Covid, tanto da annunciare anche un notevole incremento dei controlli da parte delle forze dell’ordine. A quanto pare però tutto ciò non è bastato e così il famigerato “RT” che è l’indice di riproduzione di una malattia ovvero il rapporto tra i contagiati attuali e i possibili nuovi contagiati, raggiungendo una forchetta tra 1,51 e addirittura 1,79, è schizzato a valori preoccupanti, tanto da indurre il Ministro della Salute Speranza a proclamare per tutta la Basilicata la “zona rossa”. «Sono davvero indignata ci dice una signora materana la gente fa quello he vuole.

Ci sono irresponsabili che non usano la mascherina e altri che addirittura postano sui social foto di abbracci e assembramenti in pieno sprezzo della pandemia e della gente che muore. Non mi sono sentita tutelata dalle forze dell’ordine, mi aspettavo da loro un maggiore controllo». Parliamo anche con alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine in fase di pattugliamento e ci dicono che purtroppo hanno registrato una notevole mancanza di disciplina e senso di responsabilità da parte di più di qualche cittadino e seppure sotto organico, loro cercano di fare del loro meglio. Abbiamo poi fatto un giro per negozi e siamo entrati in uno store di abbigliamento: «Siamo davvero sconcertate ci dicono le due managerperché non appena cominciavamo a vedere una timida ripresa, dobbiamo nuovamente chiudere.

Questo secondo stop ci demoralizza tantissimo soprattutto perché nella prima grande chiusura, lo stato non ci ha affatto sostenute con i ristori». Facciamo davvero difficoltà a trovare un bar o ristorante dove vi siano volti non sereni, ma almeno non contratti; sono tutti tesi e alcuni davvero rabbiosi. «Mi fermo ancora dice un esercente ma, sinceramente mi sono stancato non so se avrò la forza di ripartire. Già così era difficile, adesso non so». Non toccati dalle chiusure i panifici, che esprimono però solidarietà agli altri esercenti: ne comprendono più di tutti il disagio. Quasi casualmente entriamo in una profumeria, aspettandoci il solito adagio sulla chiusura, ma ci dicono che loro saranno regolarmente aperti in zona rossa. Ciò ci fa piacere sapendo che nessuna di loro perderà il lavoro, ma nello stesso tempo, in giorni in cui occorrerà scrivere un permesso autocertificato anche solo per prendere una boccata d’aria, sarà difficile convincere qualcuno colpito gravemente dal Covid che è una necessita improrogabile della nostra persona andare a comprasi un profumo!

 

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