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Nella notte la svolta delle indagini: Alessio Nigro, 28 anni, è stato rintracciato in un ostello a Milano

La donna, separata dal marito, viveva da sola nell’appartamento con 5 gatti. Dal suo profilo Facebook emerge il suo impegno di attivista animalista: era anche una convinta vegana, antifascista e sostenitrice delle cause Lgbt

UN CASO ALLA VOLTA FINO ALLA FINE 

Lidia Peschechera morta strangolata il 12 febbraio scorso, è stata uccisa dal compagno
Alessio Nigro rimasto in casa con il cadavere della donna fino al 15 febbraio 2021


?L’uomo, con problemi di alcolismo e senza fissa dimora, è stato rintracciato dai carabinieri in un ostello di Milano.
?Il corpo era nella vasca da bagno.

?Donna trovata morta in casa a Pavia: confessa il compagno
?Nella notte la svolta delle indagini: Alessio Nigro, 28 anni, è stato rintracciato in un ostello a Milano

?Pavia, 18 febbraio 2021
Ha confessato di aver strangolato Lidia Peschechera lo scorso 12 febbraio. Ed era rimasto nell’appartamento col cadavere della donna fino a lunedì 15 febbraio.
Alessio Nigro, 28enne con problemi di alcolismo e senza fissa dimora, è stato sottoposto a fermo nella notte, rintracciato dai carabinieri in un ostello in via Doria a Milano.
A lui i militari sono risaliti dopo il ritrovamento del corpo della donna, nel suo appartamento in via Depretis a Pavia.
Dopo l’allarme lanciato dal datore di lavoro che non la riusciva a contattare e aveva chiamato anche l’ex marito, i vigili del fuoco sono entrati ieri pomeriggio da una finestra nell’appartamento che era chiuso a chiave.
Il corpo era nella vasca da bagno, vestito ma coperto con un asciugamano.
La porta di casa era chiusa a chiave e all’interno c’erano solo i 5 gatti con cui viveva l’attivista animalista, molto conosciuta in città.
Le immediate indagini dei carabinieri di Pavia si sono incentrate sulla relazione sentimentale che la 49enne intratteneva con l’uomo: aveva di recente avviato la convivenza, ospitandolo a casa sua, ma si era confidata con un’amica per i comportamenti a volte violenti del compagno, che avrebbe avuto intenzione di allontanare dalla sua abitazione.
Proprio questi motivi sarebbero stati la causa della lite sfociata in omicidio.

La vicenda
Da quanto si apprende, la donna, che era separata dal marito, è stata trovata cadavere nel bagno della sua abitazione. A dare l’allarme era stata un’amica, che non la sentiva da qualche giorno. La porta di casa era chiusa a chiave. I vigili del fuoco sono entrati da una finestra. La morte probabilmente risale a qualche giorno fa.

Uccide la compagna, vive in casa col cadavere e poi fugge a Milano: preso il killer di Lidia

Il corpo di Lidia Peschechera, 49 anni, scoperto mercoledì a Pavia. Il killer fermato a Milano
L’avrebbe uccisa al termine dell’ennesimo litigio.
L’avrebbe strangolata e l’avrebbe lasciata nella vasca da bagno per giorni, continuando a vivere in casa sua e continuando a usare il suo telefono per non destare sospetti. Quindi, dopo 3 giorni da orrore, sarebbe scappato a Milano, forse convinto di averla ormai fatta franca.
Ma proprio sotto la Madonnina la sua fuga è finita.

I carabinieri del nucleo investigativo di Pavia hanno fermato mercoledì sera un ragazzo di 28 anni – A.N., senza fissa dimora e con problemi di alcolismo – con l’accusa di essere l’assassino di Lidia Peschechera, la donna di 49 anni trovata morta poche ore prima nel suo appartamento al civico 4 di via De Pretis, in zona Ticinello a Pavia.

Il corpo nella vasca da bagno
L’allarme era stato lanciato dal datore di lavoro della donna, preoccupato perché da giorni la 49enne non si presentava più al lavoro e non rispondeva al telefono. Da quello stesso cellulare, però, l’uomo aveva ricevuto alcuni messaggi che gli erano apparsi strani, tanto che aveva deciso di avvisare anche l’ex marito di Lidia e insieme erano andati a controllare a casa sua che non fosse successo nulla.

Dopo non aver ricevuto risposta, i due avevano chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Pompieri e carabinieri erano riusciti a far ingresso nell’abitazione dalla finestra e una volta all’interno avevano trovato il corpo della 49enne nella vasca, già in stato di decomposizione e coperto da una asciugamano.

L’omicidio e la ‘veglia’
Il lavoro dei militari è quindi subito partito dagli ultimi contatti di Lidia, che lavorava a Pieve Emanuele ed era una storica attivista per i diritti degli animali molto nota nell’ambiente. I carabinieri hanno così scoperto di una relazione nata da poco proprio con il 28enne, che però aveva più volte avuto comportamenti violenti, al punto che la donna aveva confidato ad una amica l’intenzione di allontanarlo da casa, dove aveva iniziato a ospitarlo.

Gli investigatori hanno a quel punto intercettato i telefoni del giovane e lo hanno rintracciato nei pressi di un ostello di via Doria a Milano, in zona stazione Centrale. Addosso i carabinieri gli hanno trovato numerose carte bancomat e tessere spesa, un cellulare Samsung e 190 euro, mentre nella camera affittata sono stati sequestrati documenti della vittima e un mazzo di chiavi dell’abitazione di via De Pretis.

Il presunto killer, interrogato dai pm Mario Venditti e Diletta Balduzzi, ha confessato che il 12 febbraio al termine di una lite aveva strangolato Lidia nella vasca da bagno. Nel suo racconto dell’orrore, il giovane ha spiegato di aver continuato a vivere nell’abitazione fino al 15 febbraio, nonostante la presenza del cadavere, e di aver inviato messaggi dal cellulare della 49enne al datore di lavoro per non allarmarlo.

Ricostruito il puzzle, la procura ha emesso un decreto di fermo per il reato di omicidio volontario aggravato e il 28enne è stato portato nel carcere di Pavia.

Pavia, Lidia Peschechera trovata morta in casa. Fermato il compagno in fuga: «L’ho uccisa io»

«Sì, ho uccisa io, Lidia! Era il 12 febbraio». Il compagno 28enne di Lidia Peschechera lo ha confessato nella notte ai carabinieri di Pavia che lo hanno fermato a in un ostello in via Doria, a Milano. La svolta sulla morte della cinquantenne attivista pavese è arrivata all’alba di giovedì mattina: il giovane, nel corso di una lite ha strangolato la donna, e poi ha steso il corpo nella vasca da bagno. Il cadavere di Lidia è stato ritrovato nel pomeriggio di mercoledì, nel suo appartamento di via Depretis, al pian terreno di una palazzina al civico 4 in zona Ticinello.

Il datore di lavoro della donna, operaia in una azienda di Pieve Emanuele (Mi), si era preoccupato per la sua assenza e aveva contattato l’ex marito che ha poi chiesto l’intervento dei carabinieri. Dopo averla uccisa, il compagno ha preso il cellulare di Lidia e ha inviato qualche sms alle colleghe e alle amiche per non destare sospetti. L’uomo ha raccontato ai carabinieri di aver vissuto in casa con il cadavere in bagno sino al 15 febbraio, giorno in cui ha lasciato Pavia per rifugiarsi a Milano. Stava con Lidia da qualche mese.
Lei, gentile, attivista Lgbt, animalista convinta, e sempre al fianco dei più deboli, voleva aiutare quel ragazzo sbandato che aveva conosciuto lo scorso anno. Senza un tetto sulla testa, e con gravi problemi di alcolismo, lo aveva fatto entrare a casa sua, anche se da subito le liti e gli scatti violenti del compagno avevano complicato la loro relazione. Lidia aveva confidato alle amiche di aver avuto paura, ma sperava le cose si sistemassero, sino all’ultima tragica lite avvenuta venerdì scorso, quando il compagno le ha stretto le mani attorno al collo, togliendole il respiro per sempre.

Lidia, attivista animalista e vegana

Lidia Peschechera, la donna uccisa nella sua casa a Pavia, era separata e viveva sola in casa con cinque gatti. Dal suo profilo Facebook emerge che era impegnata come attivista animalista, una vegana, ma era anche antifascista e sosteneva le cause Lgbt.

Trovata morta in casa, un fermo per omicidio a Pavia
La donna, Lidia Peschechera di 49 anni, è stata trovata cadavere nel bagno della sua abitazione

Svolta per il caso della donna trovata morta in casa ieri pomeriggio in un appartamento di via Depretis a Pavia, nelle vicinanze del centro storico. Nelle prime ore di oggi, infatti, i carabinieri hanno sottoposto a fermo una persona, gravemente indiziata dell’omicidio di Lidia Peschechera, 49 anni.

Pavia, svolta nel giallo della morte di Lidia Peschechera: arrestato il compagno per omicidio
La vittima è la 50enne, che nel pomeriggio di mercoledì è stata rinvenuta senza vita nella sua abitazione in via Depretis.

La donna sarebbe stata uccisa qualche giorno prima del ritrovamento. A lanciare l’allarme è stata una sua amica, che da diversi giorni non riusciva a mettersi in contatto con lei.

Omicidio a Pavia

È stata trovata senza vita nella vasca da bagno della sua abitazione in via Depretis, zona centrale di Pavia.

Ad allertare i soccorsi è stata un’amica, che da diversi giorni non aveva più sue notizie.

Così, ha allertato l’ex marito di Lidia Peschechera, 50enne pavese, e l’uomo, a sua volta, ha sollecitato le forze dell’ordine.

I vigili del fuoco hanno quindi forzato la serratura della sua abitazione e sono entrati nell’appartamento di via Depretis.

Quindi, una volta entrati, il drammatico ritrovamento: la donna è stata rinvenuta senza vita nella sua vasca da bagno, probabilmente è stata strangolata.

Al momento del ritrovamento, Lidia era vestita e indossava anche le scarpe. La porta di casa era chiusa a chiave, nessun segno di effrazione presente nell’appartamento.

Come accertato dal medico legale, la 50enne è morta qualche giorno prima del ritrovamento. I sanitari del 118 hanno soltanto potuto constatarne il decesso.

La svolta nella morte di Lidia Peschechera
Questa mattina è arrivata la svolta nel caso della 50enne trovata morta a Pavia.

Il compagno della donna è stato arrestato con l’accusa di omicidio e condotto in carcere.

Come già anticipato, Lidia Peschechera potrebbe essere morta per strangolamento, stando ai primi riscontri del medico legale.

Non è chiaro il movente dell’efferato omicidio.

“Una persona tranquillissima e simpatica”
l’hanno descritta così quanti la conoscevano.

Lidia Peschechera era molto conosciuta a Pavia. Era un’attivista animalista e antifascista, combatteva per i diritti degli Lgbt.

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