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ASP, PERSONALE COVID-19: FINORA SPESI OLTRE 2MILIONI DI EURO

Coronavirus: in attesa dei dettagli sull’Hospital fantasma a Venosa e sul resoconto di tante altre spese, qualcosa inizia a trapelare

In attesa di conoscere tutti i dettagli economici dell’operazione Covid Hospital fantasma a Venosa, nonchè di apprendere, se mai verrà redatta, dalla relazione del Dg regionale del Dipartimento sanità, Esposito, il resoconto delle attività e delle spese fatte durante la gestione dell’epidemia Coronavirus, così come chiesto pubblicamente in Consiglio regionale anche dal presidente della quarta Commissione, Zullino, dall’Azienda sanitaria di Potenza (Asp), qualcosa, seppur confusamente e comunque considerando che solo «al termine dell’annualità sarà fornito il costo effettivo sostenuto», inizia a trapelare. L’Asp ha cominciato a stilare il «focus», così letteralmente viene definito, quanto meno in relazione al reclutamento del personale «in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di spesa». Il «focus» è in realtà una semplice tabella, dove peraltro, forse è soltanto una impostazione grafica di base o chissà una previsione, ci sono anche, naturalmente ancora vuoti, gli spazi per le annualità 2021-2022. Ad ogni modo, fino ad ora l’Asp ha speso in personale Covid 2milioni e 12mila euro. Se non è noto il fino ad ora a quando temporalmente corrisponda, verosimilmente alla fine di agosto, un mese fa, neppure l’inizio è dato sapere. In ogni caso, data una colonna e 5 righe incluso il totale, ciò che è eufemisticamente chiaro è che per un Dirigente di ruolo sanitario, il costo temporaneo sostenuto è pari a 71mila e 871 euro. Mentre per quelli rientranti nella categoria “Comparto ruolo sanitario”, che sono 57, l’ammontare ha toccato cifra 1milione e 940mila euro. Quell’uno, più gli altri 57, restituiscono il totale di 2milioni e 12mila euro. Tanti, pochi o giusti non è ancora questa tipologia di quantificazione, il fulcro valutativo della vicenda. Quanto, piuttosto, una certa approssimazione della tenuta dei conti. Incrociando i dati del «focus», che poi tanto «focus» non è, con quelli di un’altra tabella Asp qualcosa in più, forse, sembra emergere. La tabella è quella delle «assunzioni a tempo determinato» da gennaio ad agosto scorso, anche se in tema Coronavirus, le prime assunzioni risalgono ad aprile. L’esercito dei 58, esclusi 4 tecnici di laboratorio biomedico e il dirigente medico, sono tutti, pertanto i restanti 53, «infermieri». Incrociando ancora i dati con la tabella delle assunzioni a tempo determinato, ma queste del 2019, parrebbe che da un anno all’altro gli infermieri rientranti in questa categoria contrattuale, per fronteggiare l’epidemia Covid, siano raddoppiati: da 24 a 53. Anche in questo caso, ci si potrebbe porre lo stesso interrogativo precedentemente espresso, tanto, poco, il giusto, ma il punto resta la necessità di un rigoroso «focus» e non del semplice «focus» così come inteso dall’Asp. Restando in tema Coronavirus, l’Asp ha finalmente, inteso sempre in senso temporale, anche completato la graduatoria definitiva dei medici disponibili per l’eventuale conferimento di incarichi provvisori e a tempo determinato nelle Unità speciali Usco-19. La graduatoria «definitiva» è arrivata ora a fine settembre, mentre le sei Usco 19 sono state istituite, su carta, a fine marzo scorso.

Ferdinando Moliterni

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