AttualitàBasilicataBlog

BASILICATA TERZA PER OCCUPATI SOVRAISTRUITI

Livello di studio e di competenze superiori alle mansioni lavorative svolte: divario in aumento tra domanda e offerta

Occupati sovraistruiti e che, pertanto, possiedono un livello di studio e di competenze superiori rispetto alle mansioni lavorative svolte: in Basilicata sono 56mila euro. Non solo, in Basilicata è stato registrato un incremento percentuale del +34. Sono questi i dati contenuti nel rapporto redatto dall’Ufficio studi dell’Associazione artigiani e piccole imprese Mestre Cgia. La stima del numero di occupati sovraistruiti è stata calcolata a partire dai dati Istat (Bes) che indicano la percentuale di occupati sovraistruiti, sul totale occupati, e utilizzando i dati Istat del totale occupati di fonte “Rilevazione continua sulle forze di lavoro (Rcfl)”. Il fenomeno dei lavoratori sovraistruiti assume determinata rilevanza soprattutto in realtà territoriali, come quella della Basilicata, fortemente interessate da fenomeni migratori. «La sovraistruzione non va sottovalutata – ha spiegato il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Mestre, Paolo Zabeo -, perché molto spesso attiva meccanismi di demotivazione e di scoramento che condizionano negativamente il livello di produttività del lavoratore interessato e conseguentemente dell’azienda in cui è occupato ». In linea generale, l’incremento degli sovraistruiti è, in massima parte, dovuto alla mancata corrispondenza tra le competenze specialistiche richieste dalle aziende e quelle possedute dai candidati. Di conseguenza in Basilicata, come altrove, tra i rimedi, fondamentali quelli che prevedono interventi operativi per ridurre lo scollamento tra domanda e offerta di lavoro, con l’obiettivo di far collimare sempre più le esigenze aziendali con le specificità e l’autonomia del mondo della scuola. Non va trascurato, inoltre, il dato che comunque l’Italia, «paradossalmente» continua ad essere «tra i meno scolarizzati d’Europa». «L’anno scorso – viene sottolineato nel report della Cgia Mestre – la quota di popolazione italiana tra i 25 e i 64 anni in possesso di almeno un titolo di studio secondario superiore era del 62,2%, un dato decisamente inferiore a quello medio dell’Unione a 28, pari al 78,8 per cento e a quello di alcuni tra i nostri principali competitor». Per la Basilicata, però, un punto di forza potrebbero essere le Piccole e medie imprese (Pmi). «Grazie alle mansioni “allargate” che praticano in queste piccole realtà produttive – è specificato nel report -, i dipendenti dispongono di conoscenze operative ed esperenziali più estese e complesse di coloro che, invece, esercitano la propria attività lavorativa in maniera definita e in ambiti molto ristretti». Ad ogni modo la Basilicata è, in termini percentuali, la terza regione italiana per numero di occupati sovraistruiti calcolati sul totale degli occupati. A livello territoriale la regione più “investita” dal fenomeno è l’Umbria che l’anno scorso registrava il 33%. Seguono l’Abruzzo (30,3%), la Basilicata (29,4 %), il Molise (27,8%) e il Lazio (27,25). In coda alla graduatoria , invece, il Nord: Piemonte (22,2%), Lombardia (21,7%) e Trentino Alto Adige (19,3%). A livello nazionale, come indicazione concreta di cosa significhi occupato sovraistruito, la Gia di Mestre ha precisato che dai dati analizzati è emerso come «tra i laureati che svolgono un lavoro per il quale il titolo di studio più richiesto è inferiore a quello posseduto le professioni più diffuse sono quelle di tecnico informatico, contabile, personale di segreteria, impiegato amministrativo, mentre tra i diplomati, invece, prevalgono i lavori di barista, cameriere, muratore e camionista».

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti