AttualitàBasilicata

IL COVID E IL TRAFFICO “NORMALE” DI POTENZA

Strade “vive” e tante auto in circolo: nel capoluogo, la vita sembra ritornata all’ordinario nonostante la pandemia sia in atto

Il Coronavirus ha ristretto notevolmente le abitudini quotidiane delle persone, che a macchia di leopardo sono riuscite a digerire le limitazioni imposte dal Governo nazionale per arginare il contagio. E nel mentre esistono opinioni differenti sull’efficacia dei provvedimenti restrittivi e della loro concreta azione (nei giorni scorsi, uno studio italiano condotto da un team internazionale diretto da Stefano Centanni, ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio all’Università di Milano e direttore dei reparti di pneumologia degli Ospedali San Paolo e San Carlo, aveva sottolineato una incisione relativa del lockdown sui contagi), negli ultimi giorni, forse trainati anche dalla notevole riduzione del numero dei contagi in Basilicata (riduzione relativa, se si pensa che il dato non è assoluto se rapportato al numero di tamponi effettivamente fatti rispetto al numero totale dei lucani), tanti cittadini potentini si sono riversati in strada, riprendendo o quasi la vita quotidiana di sempre.
A testimoniarlo, le immagini di corredo all’articolo, scattate ieri. File al supermercato ettometriche, traffico di sostanza e persone in giro come se nulla fosse o quasi: ecco servito il Coronavirus “normale” di Potenza e di una cittadinanza spaventata che vive una spontanea suddivisione naturale e che reagisce come può ad un’emergenza ogni giorno più grande da combattere, ogni giorno più difficile da metabolizzare. Tra denunce per procurato allarme, fake news dilaganti e gente che, semplicemente, pensa d’essere sostanzialmente in ferie, Potenza sembra non voler realmente affrontare l’emergenza e, nonostante le mille restrizioni, molti paiono vivere “pienamente” la propria esistenza. Nei giorni scorsi, avevamo riportato le immagini per due giorni consecutivi, di file considerevoli di persone al di fuori di un noto centro commerciale cittadino, senza contare le tante segnalazioni che ci sono giunte di uffici postali affollati in città. La domanda sorge spontanea: possibile che ogni giorno o quasi, un numero notevolissimo di potentini abbiano servizi urgenti da svolgere o spese “di sopravvivenza” da effettuare? L’impressione, giusta o sbagliata che sia, è che la città ad un mese e più dal lockdown, abbia smarrito sé stessa.

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