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ASM, IL DG POLIMENI VERSO L’ADDIO

Da Matera in Friuli Venezia Giulia, la Giunta leghista lo vuole a Pordenone

Direttori generali della Sanità lucana: se ne “scappa” un altro. A neanche un anno dall’entrata in servizio, era il 7 gennaio scorso, il Dg dell’Azienda sanitaria di Matera (Asm), Joseph Polimeni, ha già le valigie pronte e un biglietto tra le mani per una meta lontana, molto lontana: Friuli Venezia Giulia. Dove non ci arriva il centrodestra lucana, ci pensano gli omologhi del Nord. Il duo composto dal governatore leghista Fedriga e dal sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, ha colpito: Polimeni nuovo Dg dell’Azienda sanitaria proprio di Pordenone. Così dopo Giovanni Battista Bochicchio che quest’estate si è dimesso, con largo anticipo rispetto alla fine del mandato, dalla Direzione generale dell’Irccs Crob di Rionero, Istituto che rischia il declassamento,  è il turno della Città dei Sassi. Polimeni è stato, tra le altre cose, l’unico possibilista, era il giorno in cui firmò il contratto in Regione, sul lasciare l’incarico se i nuovi amministratori regionali glie lo avrebbero chiesto. Era gennaio e alla vittoria del centrodestra a guida del governatore Bardi mancavano ancora tre mesi, ma la disfatta del centrosinistra, certificata alle regionali di marzo, era già quasi una certezza, più che una probabilità. La domanda che come a Polimeni venne posta anche agli altri neo Dg, Lorenzo Bochicchio dell’Asp e Massimo Barresi dell’Azienda ospedaliera regionale (Aor) San Carlo di Potenza, era tutt’altro che casuale. La nomina di Bochicchio al Crob recava la firma dell’ex governatore Pittella. Che a fine gennaio del 2018 decretò il Commissariamento, poi finito in uno degli stralci dell’inchiesta “Sanitopoli” per la connotazione dell’essere, secondo la Procura, «privo di fondamenti giuridici», della Sanità lucana. All’Asp, all’Aor San Carlo e all’Asm di Matera, vennero, invece, nella circostanza prorogati i commissari straordinari. Un atto di “galanteria” politica date le prossime elezioni regionali. Dopo neanche due settimane, il 12 febbraio del 2018, è stato pubblicato l’Elenco nazionale degli idonei a ricoprire l’incarico di Direttore generale di Azienda sanitaria.  In questo percorso a tappe da febbraio del 2018, passando per gli arresti, tra cui quello di Pittella, di luglio dello stesso anno, si arriva al novembre dell’anno scorso. La Giunta della facente funzioni di governatore Flavia Franconi si “dimentica” di quella “galanteria” per procedere con le nomine dei Dg. Per l’Asm data l’«ottima conoscenza ed esperienza nel settore ospedaliero e territoriale», ma non solo, la scelta ricadde, l’ultimo giorno utile della precedente legislatura, sull’italo-americano, è nato a New York, Polimeni. Dopo mesi di borbottii del centrodestra, quasi tanto rumore per nulla. Perchè Polimeni se lo sono ora chiamato in Veneto, a Pordenone. Con lui, un altro Dg che “scappa”. In 12 mesi sono tre: oltre all’italo americano e a Bochicchio ce n’è uno che è “fuggito” prima ancora di iniziare il lavoro in Basilicata. Lo stesso giorno in cui l’ex Giunta regionale scelse Polimeni, per l’Aor San Carlo venne designato Angelo Cordone. Soltanto che a gennaio scorso, invece che prendere servizio a Potenza, Cordone si insediò nel suo ufficio di Dg in Lombardia: all’Asst Melegnano-Martesana. Rispetto a quella lucana, la di poco successiva chiamata del governatore Fontana fu decisiva per Cordone, che accettò senza pensarci due volte. Per Polimeni, però, in Friuli Venezia Giulia è già polemica. Perchè il Dg Polimeni è considerato un fedelissimo del Pd per i suoi incarichi ricevuti prima da Renzi e poi a Siena dal governatore toscano Rossi. Anche Zingaretti lo nominò commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Umberto I°. 

Ferdinando Moliterni

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