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I NOVANTA ANNI DI MARIO TRUFELLI: UNA PROPOSTA

Una proposta alle Istituzioni lucane

di Giampiero D’Ecclesiis

Non so davvero come possa essermene dimenticato, questa mattina non so dir bene come, forse un accenno ad un evento a Tricarico, forse un provvidenziale contatto dei miei neuroni e mi è venuto in mente: Mario Trufelli quest’anno ha fatto 90 anni. Ho cercato subito conferma e, infatti, è nato il 5 luglio 1929.

È nato lo stesso anno di mio padre, il tempo di rammaricarmi di non essermene accorto il giorno del suo compleanno e mi sono sfilati nella mente versi. Io lo conosco questo fruscìo di canneti sui declivi aridi contesi dalla frana … Chi di noi, poeti di collina, non si è specchiato nella sua Lucania lasciandosi cullare piano dalla dolcezza dei versi, da quella nostalgia amaricante che si strugge nel ricordo. Rosetta ha la faccia di cera minuscola memoria nell’inferno di Balvano. La pietra non riposa sulla soglia della Chiesa… Il ricordo del terremoto del 1980, lui testimone narrante del dolore del distacco dei lucani in fuga dai paesi schiantati, ci espose il corpo di Rosetta, piccolo, impoverato, tra pietre che emergente alla luce dalla polvere dei crolli. Impossibile non tremare di commozione, essendo padri, pensando all’uomo doloroso che accarezza e bacia sotto lo sguardo vergognoso di angeli di pietra indifferenti. La potenza della poesia di Mario Trufelli è stupefacente così come la sua dolcezza, la delicatezza del racconto. Il poeta della Lucania ha novant’anni, ricordo con un filo di commozione il piacere intellettuale di ascoltarlo raccontare Rocco Scotellaro e i suoi ricordi, una Basilicata diversa, passata, una fonte limpida e rinfrescante di ricordi.

Ad Avigliano alla presentazione del libro di poesie “Quattro Stagioni Potentine”

Eravamo ad Avigliano a presentare un libro scritto a quattro mani con Gianfranco Blasi, Leonardo Pisani e Bonaventura Tancredi, un dialogo tenero, seducente, accattivante tra lui, un po’ curvo, elegantissimo e Paolo Albano che lo interrogava con lo sguardo carico di ammirazione, anzi no, meglio, di devozione. E’ da allora che ci penso, ci ho anche provato, ne ho parlato, mi sono riproposto di farmi parte dirigente, per organizzare una serata dedicata a Mario Trufelli, il meraviglioso decano di tutti noi poeti di collina, sublime e dolce, per godercelo, ascoltarlo raccontare le migliaia di anedotti, dal pioniere del trapianto cardiaco Barnard, ai ricordi di scienziati, politici, poeti, uomini di cultura che ha intersecato nella sua lunga e proficua vita di giornalista. Approfitto allora delle pagine delle Cronache Lucane per lanciare l’iniziativa, lo dico al Sindaco Mario Guarente, lo dico al Presidente della Provincia Rocco Guarino, al presidente del Consiglio regionale della Basilicata Carmine Cicala, al Governatore Bardi, lo dico ad amici, ad estimatori, festeggiamo il più grande poeta potentino vivente, festeggiamolo perché lo abbiamo ancora con noi e per noi, festeggiamolo perché 90 anni di Trufelli sono un grande regalo alla città di Potenza e a quest’uomo la nostra terra deve moltissimo. Ieri, pensando ai suoi 90 anni, ho chiuso gli occhi ed ho volato sulle ali dei suoi versi e, ho scritto per Lui questi versi che sono sgorgati spontanei, improvvisi dal cuore, per fare gli auguri al Maestro Mario Trufelli.

A Mario.

Mi sussurra la ginestra,

gialla di sole,

e la timida gaggìa

il tuo nome.

 Le crepe dei muri

 a Balvano

e il richiamo della podolica

 al pascolo, al limite dei boschi.

 Al sole acceso di luglio

il fruscio della serpe

e del ramarro

 tra vecchie pietre

mute del dolore dell’abbandono.

90 anni di Mario

parole scolpite nella carta e

nel cuore, sussurro di sottane nere,

urlo muto di calanchi.

Dalla pietra arenaria

delle grotte di Castelmezzano,

 dalle crepe ai piedi

della rabata,

 nella tua Tricarico,

un soffio di vento s

ussurra il tuo nome,

poeta gentile

di Lucania.

Con gratitudine e profonda ammirazione.

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