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PIETRO SIMONETTI (CSERES): JONIO META DI CHI FUGGE DA GUERRA E MISERIA

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Pietro Simonetti del Centro studi e ricerche economiche e sociali CSERES

“Lo sbarco dei migranti pakistani nel Metapontino, in fuga da un Paese a libertà limitata e dove regna la guerra civile, non deve sorprendere. Le coste adriatiche e dello Ionio, prossime alle aree Turche e Greche, sono da tempo le nuove vie di mare, terra e cielo dei flussi di immigrazione dalle terre non africane. Da questo versante sono transitate nel 2018 in Italia oltre 70.000 persone, circa 700 in Basilicata. Che non risultano nei dati del Viminale semplicemente perché non censiti: visti turistici e tanto altro rilevati dalle organizzazioni umanitarie. Molta forza lavoro per l’agricoltura, il lavoro di cura, i servizi. Tutti sono concentrati sui gommoni in partenza dalla Libia (dove la ennesima guerra produce sfollati e gonfia i centri di detenzione) mentre le nuove vie sono state aperte. Nessuna legge può fermare la disperazione degli uomini e donne che fuggono. Nessuna frontiera può bloccare la fuga dalla paura e dalla miseria”.

Dott. Enrico MASCIA – SINDACO di POLICORO

Primo sbarco di migranti in Basilicata. Questa notte, intorno alle ore 2:00 circa #55persone sesso maschile e di origine pakistana ?? si sono #arenati con #VELA18metri nei pressi dell’Oasi WWF di #Policoro #Matera Provenienti dalla #Turchia ?? i migranti #44adulti e #11minorenni viaggiavano su una barca a vela di 18 metri Gli uomini si sono incamminati verso zona centro Via Verdi dove sono stati soccorsi dai sanitari del 118 A prima vista sembrano buone le loro condizioni fisiche in generale Il coordinamento dei Carabinieri e della Polizia di Stato stanno procedendo all’identificazione del gruppo. Al momento sono accolti nell’autoparco comunale, al termine di questa incombenza, saranno trasferiti nei centri di #1ªaccoglienza

Domenico Mimmo Leccese #Italia ?? #Basilicata #Policoro sbarco di migranti originari del Pakistan ?? Erano a bordo di una barca a vela ⛵️ #18metri battente bandiera turca ??

Policoro, sbarcati 55 migranti. Per loro sistemazione nel materano e nel potentino

#Matera #55migranti – secondo i primi accertamenti di nazionalità pakistana – sono approdati la notte scorsa sulla costa jonica lucana, fra Policoro e Scanzano Jonico (Matera), a bordo di una barca a vela battente bandiera turca. I migranti – 44 adulti e undici minorenni – sono attualmente ospitati nell’autoparco comunale di Policoro, dove sono in corso anche le procedure per la loro identificazione. Secondo quanto si è appreso, la barca è giunta a riva nel cuore della notte. Stamani, i migranti sono stati visitati da alcuni medici e sono in buone condizioni. L’imbarcazione che hanno usato è stata ormeggiata in un porto della zona. Avviate le indagini sulle modalità e altri aspetti del viaggio dei migranti. Intanto, si apprende che i migranti sono stati trasferiti in due centri di accoglienza diversi uno del potentino e l’altro del materano; 27 in provincia di Potenza e 15 in provincia di Matera mentre altri 13, minorenni, sono stati destinati a #Campomaggiore #Marconia #Policoro.

È la #1ªvolta che la Lega si accomoda in consiglio regionale ed arriva il #1ºbarcone a #Policoro in #PortoABUSIVO il capitone non sa cosa CHIUDERE prima 55 del Pakistan ?? #sapevatelo2019

Nota di #PietroSimonetti del Centro studi e ricerche economiche e sociali (Cseres) “Lo sbarco dei migranti pakistani nel Metapontino, in fuga da un Paese a libertà limitata e dove regna la guerra civile, non deve sorprendere. Le coste adriatiche e dello Ionio, prossime alle aree Turche e Greche, sono da tempo le nuove vie di mare, terra e cielo dei flussi di immigrazione dalle terre non africane. Da questo versante sono transitate nel 2018 in Italia oltre 70.000 persone, circa 700 in Basilicata. Che non risultano nei dati del Viminale semplicemente perché non censiti: visti turistici e tanto altro rilevati dalle organizzazioni umanitarie. Molta forza lavoro per l’agricoltura, il lavoro di cura, i servizi. Tutti sono concentrati sui gommoni in partenza dalla Libia (dove la ennesima guerra produce sfollati e gonfia i centri di detenzione) mentre le nuove vie sono state aperte. Nessuna legge può fermare la disperazione degli uomini e donne che fuggono. Nessuna frontiera può bloccare la fuga dalla paura e dalla miseria”.

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