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Nanga Parbat: avvistate due sagome sulla montagna, potrebbero essere Nardi e Ballard

Possibile svolta nelle ricerche per Daniele Nardi e Tom Ballard, i due alpinisti dispersi dal 24 febbraio sul Nanga Parbat, in Pakistan.

DANIELE NARDI

Due sagome sono state avvistate sulla parete Diamir della montagna, durante alcune approfondite osservazioni dal campo base. Lo ha riferito la macchina organizzativa di soccorso e recupero degli alpinisti. E’ in corso una nuova ricognizione con l’elicottero.

Dalle osservazioni con un telescopio dal campo base del Nanga Parbat, alla ricerca di Daniele Nardi e Tom Ballard, sono state individuate due sagome. Lo riferisce su Facebook lo staff di Nardi. A breve sarà effettuata una ricognizione in elicottero “per la valutazione ravvicinata di alcune immagine del telescopio”.

L’alpinista Daniele Nardi disperso sul Nanga Parbat: individuata la tenda e tracce valanghe vicino al campo

A comunicare la novità allo staff di Nardi è stato l’alpinista basco Alex Txikon, impegnato, con il suo team, nelle ricerche dei due scalatori, dispersi da 12 giorni sulla parete nord occidentale del Nanga Parbat.

“Alex ci comunica che ieri dal campo base ha individuato due sagome sulla montagna; da questa mattina all’alba, stanno operando per effettuare osservazioni approfondite della parete”, si legge sulla pagina facebook di Daniele Nardi. “All’arrivo degli elicotteri, previsto a breve, – spiega il post – sarà avviata una esplorazione lungo la via Mummery per la valutazione ravvicinata di alcune immagini del telescopio”. In mattinata l’alpinista basco Alex Txikon aveva annunciato su Twitter che lascerà oggi le ricerche di Daniele Nardi e Tom Ballard, scomparsi sul Nanga Parbat da 12 giorni, e rientrerà al campo base del K2 per proseguire la sua spedizione. “Se tutto andrà bene giovedì, torneremo al campo base del K2. Da lì vi informeremo di tutto ciò che è successo”. Txikon e il suo team avevano raggiunto il Nanga Parbat lunedì scorso.

​Alpinisti dispersi. Individuate due sagome sul Nanga Parbat. Txikon interrompe le ricerche

Nardi e Ballard dispersi sul Nanga Parbat, quelle due sagome impossibili da raggiungere

La guerra tra India e Pakistan provoca il divieto dello spazio aereo. I voli sono per ora bloccati nell’area Nord del Pakistan, quindi anche sul Nanga Parbat dove sono dispersi Daniele Nardi e Tom Ballard. Il sorvolo avrebbe dovuto cominciare da ore per identificare i due corpi visti sullo Sperone Mummery da Alex Txicon.

Una macchia rossa e una blu, come le giacche a vento dei due. Sopravvivere dodici giorni sulle montagne dell’Himalaya è una sfida all’impossibile. Ancora nulla è ufficiale, ma come conferma macchina di soccorso allestita tra il Pakistan, coordinata dall’ambasciatore Stefano Pontecorvo, e l’Italia, con l’ex grande capo spedizione Agostino Da Polenza a dare consigli e tessere rapporti, nessun alpinista oltre a loro era impegnato nella scalata dello Sperone Mummery.

Le due «macchie» si trovano a una quota compresa tra i 6.000 e i 6.200 metri di quota, nella parte alta dello sperone Mummery che i due alpinisti volevano a tutti i costi conquistare. Sono quasi all’uscita della via – considerata «molto pericolosa» – e poco al di sotto del plateau di neve e ghiaccio che dà accesso al trapezio finale e agli 8.126 metri della cima. L’ipotetica posizione dei corpi è compatibile con le ultime informazioni disponibili sulla spedizione dell’italiano e dell’inglese, che risalgono al 24 settembre quando lo stesso Nardi aveva comunicato di essere salito con il suo compagno di scalata a 6.300 metri di quota e di essere poi sceso al campo 4, a 6.000 metri. Vette stupende e mozzafiato ma anche aspre ed inospitali dove l’essere umano deve combattere contro se stesso, la fatica, le gelide temperature (anche di -40 gradi), il forte vento, neve, slavine ed improvvisi crolli di seracchi. Chissà, forse una valanga di blocchi di ghiaccio ha investito Daniele e Tom o forse un errore di interpretazione di uno dei due, che ha poi trascinato nel vuoto anche l’altro. Si tratta solo logoranti ipotesi che molto probabilmente tali resteranno. Adesso l’alpinista basco Alex Txiconè fermo a Chilas, nella vallata che porta alla parete Diamir del Nanga. Ieri, con i voli vietati, Txicon era sceso a piedi fino al villaggio. In serata l’accordo per la ricognizione sullo Soerobe. Ma il conflitto si è inasprito e il divieto di volo non è stato revocato. Secondo le previsioni meteo il tempo dovrebbe restare stabile fino a domenica per poi peggiorare. Condizioni meteo e situazione militare sono due variabili da non sottovalutare.

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