All’epoca, l’immigrazione non era un argomento che interessava particolarmente all’opinione pubblica e ai media. Io cominciai ad approfondirlo e in breve tempo mi si è aperto un mondo: l’Italia e l’Europa erano sedute su un serbatoio esplosivo e non bisognava essere particolarmente geniali per intuirlo. Poi lessi Caina di Davide Morganti, mi folgorò soprattutto la protagonista del romanzo: la vedevo esistere realmente, intorno a me, per strada, nei negozi, in televisione, sui social. Caina, purtroppo, esisteva ed esiste, eccome se esiste! Probabilmente sentivo in cuor mio l’esigenza potente, dopo anni di televisione e di televisione commerciale, di dedicare uno spazio della mia vita e della mia creatività ad una riflessione profonda e radicale, senza preconcetti né timori.
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