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GAETANO AMBRICO, UN GRANDE DEMOCRATICO CATTOLICO

Lettere lucane

A volte mi capita, soprattutto quando lavoro a casa e mi sveglio presto, di appisolarmi dopo pranzo. Ieri mi sono addormentato rimuginando sulla “lettera lucana” da scrivere, e dopo pochi minuti di dormiveglia mi è giunto questo messaggio di Piero Marrazzo: “Ciao Andrea, andiamo a Grassano per studiare la storia di Gaetano Ambrico? Una grande storia di un uomo del Sud, una storia politica da studiare. Il metodo della commissione sulla miseria è ancora attuale. Un documentario sarebbe interessante. Un abbraccio, Piero”. Ambrico? E chi è Ambrico? Mi sono risvegliato col malumore e ho iniziato a fare qualche ricerca in internet. Ebbene, dopo una decina di minuti mi sono letteralmente vergognato di non aver mai incrociato nelle mie ricerche il suo nome. Perché Gaetano Ambrico (1917-2007) è stato un grande protagonista della storia politica lucana: umile figlio di Grassano, laureato in filosofia a Roma, cattolico democratico dossettiano, presidente dell’Acli Basilicata, deputato democristiano nella prima legislatura, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla miseria in Italia, Sindaco di Grassano e importante esponente del mondo scolastico. Ma il suo nome rimane anzitutto legato alla Commissione d’inchiesta sulla miseria, che proprio su ispirazione di Ambrico si stabilì a Grassano, che fu approfonditamente studiata per più di un anno. Purtroppo Ambrico entrò in rotta di collisione con Emilio Colombo, dominus assoluto della politica lucana del dopoguerra e, per tale motivo, fu sempre più emarginato nel partito. Non solo fu uno dei pochi democristiani a contestare la versione del V Governo De Gasperi sulla morte di Giuseppe Novello a Montescaglioso nel 1949, ma si mise apertamente contro lo stesso De Gasperi contestandogli l’adesione alla Nato, al punto che il Presidente, spazientito, pare abbia detto: “Ma chi è questo lombrico?”

diconsoli@lecronache.info

 

 

 

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