Nella memoria si legge che
«la questione principale, oggetto del processo celebrato innanzi a codesto Tribunale, si è risolta nella sussistenza, o meno, dell’obbligo del Ministro dell’Interno italiano di procedere all’indicazione del posto sicuro per consentire lo sbarco, sul territorio nazionale, delle 147 persone salvate in acque internazionali»
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