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ALTRO CHE CASA DI VETRO

TACCO&SPILLO

Non vogliamo infierire sempre sul povero Francesco Fanelli perché ci pare ormai che spariamo in solazzo sulla Croce Rossa, ma va detto che al di là della tragica continuità che conserva con Mario Guarente, peggior sindaco d’Italia, almeno per l’autorevole indagine del Sole 24 Ore, potrebbe pure avere l’accortezza d’evitare certe sparate come la favoletta di togliere di mezzo l’autovelox che proprio il suo amico leghista ha piazzato ad ingresso di Potenza, manco fosse un casello stradale o magari anche l’ultima boutade elettorale, una specie di pensierino ameno e serale della serie “con noi il Comune sarà una casa di vetro”. Ora lasciamo stare l’incresciosa formula moraleggiante del “con noi” che non andrebbe usata nemmeno se ci fossero stati al Municipio gli apache e la sinistra e che invece il buon Fanelli adopera per distinguersi dai patrioti di prima, compresi i suoi stessi amici di partito, ma come si fa a parlare di casa di vetro quando poi sulla sanità regionale s’è fatto davvero il gioco delle tre carte, glissando sulle cifre drammatiche delle liste d’attesa, dell’emigrazione sanitaria e dei bilanci in rosso commissariato. Canta Dorian Black:“Una casa di vetro chiamatela casa di vetro…”  

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