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MAI LARGHE E MAI LO SARANNO, MANIA PISTE BICI: SI SONO RISTRETTE LE STRADE

Capoluogo, nuovo caso: la poderale di via Isca del Pioppio

La “bike lane” realizzata a Potenza continua ad essere più un impiccio che non un servizio realmente utile alla città. Dovrebbe favorire l’uso della bicicletta per spostarsi da una parte all’altra di Potenza e invece è vista dalla maggior parte dei cittadini come un inutile restringimento della carreggiata. E se la pista ciclabile in via del Gallitello ha rubato spazio ai parcheggi, ha ristretto la carreggiata ed è considerata da molti come potenzialmente pericolosa per gli amanti delle due ruote, quella realizzata in via Isca del Pioppo potrebbe essere definita dai più critici come l’apoteosi dell’incompetenza. Basta vedere le foto per rendersi conto del “pasticcio” realizzato in nome della mobilità sostenibile. Una scelta green che sembrerebbe andare contro le più basilari norme di sicurezza stradale. Via Isca del Pioppo in origine era una strada periferica che si è urbanizzata soprattutto negli ultimi anni. Sarà pure diventato uno dei tanti quartieri della città capoluogo ma resta pur sempre una strada che per la sue dimensioni non consente di ospitare an- che una pista ciclabile. È stretta tanto che i veicoli invadono la corsia riservata ai ciclisti pur di percorrere l’arteria in sicurezza. Sembrerebbe non essere sicura per le macchine ma soprattutto sembrerebbe non essere sicura per i ciclisti. Basti pensare al- l’ipotesi, affatto remota del transito di un autobus o di un altro mezzo pesante, per il ciclista potrebbe essere realmente pericoloso, ma a questo forse chi ha realizzato “l’opera” non ci ha fatto pensato. Discorso a parte meriterebbe invece la segnaletica verticale, in alcuni tratti inesistente o incompleta e a questo punto i cittadini, la cui pazienza è messa continuamente a dura prova dalle arterie viarie cittadine, si chiedono: «Ma chi controlla come sono eseguiti i lavori? Chi ha autorizzato l’intervento? Era necessario realizzare una pista ciclabile anche in questa zona del- la città?». Tutte domande che probabilmente resteranno senza risposta, almeno per il momento. Nonostante sembri un’opera rafazzonata, questa rientra in un progetto molto più ampio contenuto nel Biciplan che è parte integrante del piano urbano per la mobilità sostenibile, il documento di programmazione approvato lo scorso dicembre in Consiglio comunale. L’idea è quella di realizzare 63 chilometri di pista ciclabile in- torno al capoluogo, peccato che non stia riscuotendo il successo tanto sperato dal sindaco Mario Guarente che ha fortemente sostenuto il progetto.

Rosamaria Mollica

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