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GUARENTE BIS, CAOS CENTRODESTRA

Roma ufficializza, ma consiglieri comunali contro i propri partiti. Il csx: «Ora s’accorgono dei propri disastri». Taddei (FI) difende le scelte romane ed è sicuro di vincere allargando la coalizione

Aspettavamo baruffe da Taruffi e Baruffi ma il caos è arrivato da destra. Il proverbiale monolitismo del centrodestra si è schiantato davanti alle bizze dei consiglieri comunali di Potenza che hanno inteso «manifestare la loro prerogativa nella condivisione di percorsi di collaborazione costruttiva e inclusiva nell’interesse supremo della nostra comunità» chiedendo «un incontro con le forze alleate per discutere e condividere le nostre visioni, preoccupazioni e proposte. Vogliamo costruire una strategia congiunta che possa garantire il benessere e lo sviluppo sostenibile di Potenza, nel rispetto dei valori democratici e dell’interesse generale». Una critica, neanche troppo velata «alla scelta assunta sul tavolo romano» e «appresa dagli organi di stampa senza alcuna forma di condivisione sul territorio». Per esprimere chiaramente il proprio dissenso i Consiglieri Comunali di Maggioranza tranne la Le- ga, hanno deciso di non partecipare all’ultimo Consiglio Comunale della città capoluogo.

LA STRATEGIA DI CAIATA

Per capire le origini e la causa della presa di posizione dei consiglieri comunali di Forza Italia, Fratelli d’Italia e altri (la Lega non ha sottoscritto il documento e ha regolar- mente presenziato al Consiglio Comunale) è necessario partire dalla dichiarazione di ieri del tavolo nazionale dove i Partiti del centrodestra avrebbero indicato la riconferma di Guarente come candidato sindaco per le prossime elezioni amministrative. A seguito di questa dichiarazione è partita la manovra del dissenso, a muovere le fila pare esserci Salvatore Caiata. Il deputato di Fratelli d’Italia, forte del consenso incassato dalla sua candidata al Consiglio Regionale Maddalena Fazzari per la quale è pronto a chiedere l’assessorato, cerca di essere il playmaker della politica regionale. Una strategia che passa in questo momento anche per la demolizione degli equilibri raggiunti e tramite la volontà di incarnare il malumore che la base di Fratelli d’Italia e dell’intero centrodestra ha nei confronti di alcune decisioni di vertice. Va dato atto a Salvatore Caiata di avere l’autentico piglio del leader se è stato in grado di catturare l’attenzione e il consenso di tutti gli eletti nel Consiglio Comunale di Potenza ma anche dell’ex assessore regionale Alessandro Galella che si è fatto portavoce di questa istanza prima sui social (con un post poi cancellato) e poi nelle interlocuzioni con la classe dirigente dei partiti e an- che partecipando ad una riunione di tutti gli eletti del Comune di Potenza che hanno contestato le decisioni dei partiti di appartenenza. Non è un segreto per nessuno, del resto che Alessandro Galella aspiri a fare il sindaco di Potenza.

TADDEI IN SOSTEGNO A GUARENTE

Nella vicenda del Comune di Potenza con il centrodestra che, per un momento, imita il metodo litigioso che ha portato la sinistra lucana alla più rovinosa delle sconfitte, il senso della politica e della disciplina di partito lo ha riportato con molta serietà Vincenzo Taddei che in una nota ha ribadito che «Forza Italia, coerentemente con quanto stabilito in sede nazionale, sosterrà la candidatura di Mario Guarente a Sindaco di Potenza dichiarandosi fiducioso che il sindaco uscente conseguirà, con il contributo di tutti, lo stesso risultato che Il Presidente Bardi ha ottenuto in sede regionale». Il Segretario provinciale di Forza Italia auspica che accanto a Guarente possano esserci anche Azione e Italia Viva riproducendo, così, a Potenza lo stesso schema delle regionali.

LA REAZIONE DELL’OPPOSIZIONE

Intanto nel pomeriggio si è fatta sentire l’opposizione che con un comunicato stampa firmato da tutti ha evidenziato come non sia una novità il rinvio del Consiglio Comunale per mancanza del numero legale. «La maggioranza di centrodestra ha inteso protestare contro la ricandidatura decisa a Roma del Sindaco leghista Guarente, facendo mancare il numero legale all’ultimo vero consiglio comunale e con esso tutti i provvedimenti utili ai cittadini. Anteponendo le faide politiche all’impegno istituzionale. Dimenticati i festeggiamenti per Potenza 2024 Città italiana dei giovani, oggi hanno deciso di non votare il regolamento sul Forum giovani indispensabile per il funzionamento dell’organo. Così come, dopo tanto lavoro della IV commissione, non vedrà la luce il Regolamento contro il gioco d’azzardo». «L’ultimo atto del centrodestra potentino oggi in un Consiglio comunale: di- mostrare il loro disappunto sul “Guarente bis” facendo saltare il numero legale. Solo oggi, dopo cinque anni di sostegno “senza se e senza ma” Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi con l’Italia prendono le distanze dal sindaco leghista, pensando forse di essere assolti dai potentini, sullo scempio attuato sulla città e dimenticando gli accordi presi prima delle elezioni regionali. Per il bene della città avrebbero dovuto staccare la spina prima».

LE LEZIONI CHE NON SI IMPARANO MAI

Non siamo stati, non siamo e non saremo dei tifosi di Mario Guarente, quando abbiamo dovuto criticarlo lo abbiamo fatto anche aspramente perché il nostro dovere è informare senza nessuna forma di riguardo. È, però, veramente senza logica il fatto che non si riesca ad imparare dagli errori. Il centrodestra ha vinto tutte le elezioni in qualsiasi posto d’Italia quando ha seguito lo schema delle decisioni romane, soltanto in Sardegna il centrodestra ha perso perché soltanto in Sardegna la decisione è stata presa sul territorio. Il centrosinistra ovunque perde le elezioni per il suo continuo assemblearismo senza scopo e senza regole. In Basilicata il centrosinistra ci ha messo sei mesi di discussioni per trovare un candidato. In questi sei mesi persi tra ripicche, annunci, ritiri, chiacchiere, litigi è riuscito a fare il peggior risultato della storia di quello che era il Partito Regione. Ci aspettavamo una situazione simile anche per il Comune di Potenza. Lo aspettavamo da sinistra. Eravamo abituati ad un centrodestra ca- pace di conservare unità e disciplina come elementi strutturali delle proprie vittorie. In questo abbiamo sbagliato previsione. Evidentemente a Potenza, con queste discussioni sterili e controproducenti, il centrodestra ha deciso di imitare le peggiori strategie della sinistra italiana.

Di Massimo Dellapenna

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