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ASSESSORI, LA CONTA DEI SUPERSTITI

FdI 1° partito, Azione e Orgoglio Lucano fanno la differenza: Pepe vince il derby Lega e Taddei si prende Forza Italia. Bardi vince anche senza di loro: dei 9 dei 3 rimpasti, soltanto in 3 riescono ad essere eletti

Il giorno dopo è tempo di analisi e di studio dei risultati per capire come sono andate le cose e cosa ha determinato la vittoria e la sconfitta. Gongola Fratelli d’Italia che per la prima volta è il primo partito in Basilicata (alle elezioni politiche era secondo dietro i Cinque Stelle) e, malgrado la presenza di più liste, conferma il voto delle elezioni politiche. Fratelli d’Italia elegge Cicala che ottiene un plebiscito in termini di preferenze, Maddalena Fazzari che supera ogni più rosea previsione, l’immarcescibile Michele Napoli che si conferma campione di preferenze e a Matera porta in Consiglio Cosimo Latronico. Non riescono ad entrare in Consiglio regionale l’assessore Alessandro Galella, l’ex assessore Rocco Leone e il segretario regionale del Partito Pergiorgio Quarto. Mentre per Galella e Leone, però, potrebbe esserci un ripescaggio qualora dovesse esserci la nomina di un eletto a Potenza e di un eletto a Matera in Giunta, nessuna possibilità di entrare in Consiglio regionale c’è per il segretario regionale di

FDI. PEPE BATTE FANELLI, TADDEI SI PRENDE FI

Uno dei duelli più interessanti in termini di preferenze era quello della Lega. A contendersi l’unico posto da eletto erano Pasquale Pepe e l’ex assessore all’Agricoltura e alla Sanità Francesco Fanelli. In un finale al cardiopalma Pepe ha vinto la sua sfida personale ed è stato eletto in Consiglio regionale, verosimilmente sarà chiamato a fare l’assessore lasciando così il posto in Consiglio a Fanelli. A Matera viene eletto, invece, il sindaco di Bernalda Tataranno che doppia l’uscente Fuina. In Forza Italia capolavoro tattico di Vincenzo Taddei. Vengono eletti a Potenza e a Matera i fedelissimi Cupparo e Casino, ottiene una grande affermazione personale Aliandro che tona così in Consiglio, con la nomina di Cupparo in Giunta entrerà in Consiglio anche Fernando Picerno. Molto al di sotto delle aspettative Cannizzaro e gli uscenti Piro e Bellettieri. Di tutte le precedenti Giunte regionali non risultano eletti Leone, Galella, Merra, Sileo, Fanelli e Baldassarre. Soltanto Latronico, Cupparo e Casino tra gli assessori che sono passati a vario titolo in questa legislatura, riescono a farsi rieleggere. Se Bardi vince con il 60% e i suoi assessori per la stragrande maggioranza non vengono eletti qualcosa dovrà pur significare. Questa analisi, però, la lasciamo ai partiti ancora prima che inizino le loro rivendicazioni.

PITTELLA SUPER STAR

Stravince la sua battaglia personale Marcello Pittella. Qualcuno diceva che avrebbe perso consenso, che il suo passaggio nel centrodestra non sarebbe stato facile da spiegare agli elettori. Alla fine della partita conferma le 7000 preferenze ed è il più votato della coalizione che ha vinto le elezioni. Il “leone di Lauria” si dimostra un vero guerriero e un campione di preferenze. A Matera entra in Consiglio regionale anche il sindaco di Irsina Morea, mentre non ce la fa il vulcanico sindaco di Tursi Salvatore Cosma. Con il suo consenso personale e i due consiglieri eletti Azione ha il diritto politico ad un assessorato, qualora Pittella lo rivendicasse per sé entrerebbe in Consiglio l’avv. Laino di Maratea.

“ORGOGLIO LUCANO” ELEGGE POLESE

Come facilmente prevedibile in Consiglio regionale entra Mario Polese. Per pochi decimali di differenza la prima delle due liste del Presidente non elegge il secondo consigliere regionale e Braia resta fuori dal parlamentino lucano malgrado la notevole affermazione personale. Qualora Polese dovesse essere chiamato in Giunta tornerebbe in Consiglio regionale Vincenzo Baldassarre persona che Bardi ritiene di assoluta fiducia. Da segnalare l’importante affermazione che “Orgoglio Lucano” ha avuto a Latronico. Come tutti ricorderanno il sindaco di Latronico De Maria si dimise dalla segreteria regionale di Italia Viva non condividendo la scelta di Polese di sostenere Bardi. Durante tutta la campagna elettorale ha tenuto una posizione molto critica nei confronti del suo ex partito, arrivando anche ad aprire una polemica nei confronti di Boschi e di Renzi per le loro visite elettorali. Il Popolo di Latronico si è incaricato di stabilire la sua drastica perdita di consenso. Nel comune guidato da De Maria, infatti, non soltanto Bardi prende il 59% ma la prima lista è proprio quella di “Orgoglio Lucano” con una grande affermazione personale di Margherita Gaudioso. La lista di “Basilicata Casa Comune”, sull’altare della quale De Maria si è sacrificato arriva soltanto terza, solo 193 preferenze per il re delle Coop Chiorazzo che il sindaco di Latronico voleva a tutti i costi presidente del- la Regione, superato non solo dalla Gaudioso ma anche da Pittella. Certe volte è meglio misurare la pro- pria forza reale prima di andare a fa- re guerre troppo più grandi.

LACORAZZA TORNA IN CONSIGLIO, SPERANZA SCONFITTO

Nel Partito Democratico, che dovrà avviare la lunga stagione della rifondazione totale della sua classe dirigente, torna in Consiglio regionale Piero Lacorazza. Onore al merito per chi ha continua- to a fare politica e ad intessere rapporti anche dopo la fine del proprio mandato elettorale. Molti credevano che con la non elezione di cinque anni fa la sua storia politica si sarebbe conclusa, evidentemente ha più vite dei gatti e molta capacità di movimento. Chi viene sonoramente sconfitto e rischia veramente di fare la carriera dell’eterno primo dei non eletti e, invece, Antonello Molinari. L’avvocato potentino è una persona brillante e molto capace ma ogni volta gli manca qualcosa per farcela. Questa volta, forse, aveva qualcosa di troppo e quel qualcosa di troppo era l’appoggio di Roberto Speranza. Qualcuno troppo frettolosamente aveva paragonato, in uno slancio agiografico non meritato, il ministro della salute ad Emilio Colombo. A noi, però, non risulta che Colombo sia stato qualche volta non in grado di eleggere un suo consigliere regionale. Molte volte l’eccesso di enfasi produce disastri. A Matera il PD conferma Roberto Cifarelli. La lista era fatta su misura per lui ed, evidentemente, il sarto è stato bravo.

BCC TRA CHIORAZZO E PATTI NON RISPETTATI

“Basilicata Casa Comune” si ferma ad una incollatura dal PD, pochi decimali hanno impedito il sorpasso. Come prevedibile il più votato è Angelo Chiorazzo che è anche il più votato in assoluto della tornata elettorale. Qualcuno dice che si dimetterà per fare entrare in Consiglio Federica D’Andrea. Certo l’accoppiata pare avere avuto alcune crepe durante la campagna elettorale. A Senise, comune di influenza chiorazziana, il re delle Coop prende più di 1700 preferenze, D’Andrea soltanto 22. Evidentemente qualcosa non è andato bene nella vita di coppia elettorale. A Matera BCC elegge l’ex leghista ed ex fratello d’Italia Vizziello. Certo c’è un problema di strategia se, oltre a te stesso, fai una lista per eleggere uno che viene dalla destra.

TUTTA COLPA DEI CINQUE STELLE

Il Movimento Cinque Stelle elegge due donne Araneo a Potenza e Verri a Matera. Insieme alla Fazzari saranno le uniche rappresentanti del gentil sesso in Consiglio regionale. Non sappiamo che tipo di opposizione faranno e come si struttureranno rispetto al campo largo, ciò di cui siamo certi è che per molti la colpa della sconfitta è solo loro. Su giornale del vento, molto vicino a BCC e che ha sostenuto a pieni polmoni la candidatura di Chiorazzo leggiamo che le colpe della sconfitta sono tutte dei Cinque Stelle. Colpa loro se non è stato possibile candidare Chiorazzo presidente, colpa loro se non è stato possibile avere Pittella con la sinistra. Non ci piace difendere il M5S (in genere non ci piace difendere nessuno) ma se la nostra memoria non ci inganna fu la prima pagina di quel giornale a dire apertamente che votando Marrese ci si sarebbe liberati degli ultimi due disastrosi presidenti della Regione in un colpo solo. Ogni tanto un po’ di autocritica non guasterebbe. Noi condividiamo che la stampa non debba essere neutrale e possa schierarsi, purché non si superi il limite della verità per dire palesemente il falso. Noi siamo stati accusati di essere partigiani quando sostenevamo che Bardi avrebbe vinto le elezioni regionali, cosa si dovrebbe dire di chi ha raccontato per un mese di una mai vista rimonta di Marrese? Qualcuno ha raccontato la verità, qualcun altro ha spacciato per fatti le proprie speranze.

GUARENTE RICANDIDATO A POTENZA

Intanto è già tempo di Amministrative. Avevamo ragione noi quando avevamo anticipato la decisione del centrodestra verso una sua riconferma. L’ufficialità è arrivata. Quello che ci resta da chiarire è se si riproporrà la stessa coalizione che ha vinto in Regione, se sarà ritirata la candidatura di Smaldone sostenuta da Aurelio Pace e soprattutto se questa volta il centrosinistra ha intenzione di giocare a rimpiattino per arrivare in palese ritardo come alle elezioni regionali. Aspettando Taruffi e Baruffi, per il bene della democrazia speriamo di non assistere alle solite scenette comiche da partito in decomposizione. Di questo inizieremo a parlarne da domani.

Di Massimo Dellapenna

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