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A LAURIA È PLEBISCITO: 94%

Le liste determinanti per la vittoria. FdI primo partito ma non sfonda

La realtà si incarica sempre di eliminare propaganda ed ideologia. È successo anche alle elezioni regionali di Basilicata. Da tempo il nostro giornale aveva detto che tra Bardi e Marrese non ci sarebbe stata partita, qualcuno ha raccontato di piazze piene, di testa a testa, di rimonta imminente. Usciti dalla caverna gli uomini si accorgono della differenza tra le ombre e la realtà che, poi, è la distanza incolmabile che c’è tra un giornale che racconta i fatti per quelli che sono e chi ha deciso di trasformarsi in un foglio di propaganda. Possono anche escluderci dalle tribune politiche della Rai ma noi siamo stati gli unici a raccontare questa campagna elettorale per quella che era.

BARDI PRESIDENTE

Il Bardi bis è un fatto, solo De Filippo fino ad oggi era riuscito a ripetersi da quando si svolge l’elezione diretta del Governatore. Un piccolo record che lascia un segno nella storia della Ragione Basilicata. Hanno voglia i suoi critici a ironizzare sulla sua non residenza a Potenza, la Basilicata gli riconosce la leadership e il buongoverno fatto. Il voto è sovrano, ci aspettiamo che qualcuno si nasconda dietro l’astensionismo per cercare di ridimensionare la vittoria di Bardi ma la vittoria è schiacciante. Bardi sfiora il 60%, Marrese si ferma sotto il 40%, è come un 4-0 in una partita di calcio, non ci sono alibi.

FDI PRIMO PARTITO MA NON SFONDA

Fratelli d’Italia è il primo partito in Basilicata ma è molto sotto la media nazionale del partito di Giorgia Meloni. In Basilicata FDI si ferma al 17% e non riesce ad essere il partito di riferimento della coalizione. Grande successo, invece, di Forza Italia che va verso il 13% e tampina FDI. La Lega, invece, mantiene l’8% e si gioca (quando andiamo in stampa) la terza piazza del centrodestra con Azione e Orgoglio Lucano.

ORGOGLIO LUCANO LA VERA SORPRESA

Mentre andiamo in stampa, come detto, non sono ancora definitivi i risultati dei partiti. Al di là del piazzamento definitivo e del numero degli eletti, va evidenziato che è un caso più unico che raro una lista del presidente che raggiunge le stesse cifre elettorali di partiti nazionali. Se, inoltre, ai voti di Orgoglio Lucano aggiungiamo quelli dell’altra li- sta del Presidente (la Vera Basilicata) ancora più netto appare il contributo personale di Vito Bardi alla vittoria del centrodestra. La capacità di costruire due liste civiche e di allargare la coalizione è un merito esclusivo di Bardi ed è stata uno degli elementi costitutivi della vittoria.

IL CONTRIBUTO DI AZIONE

La coalizione di Marrese ha provato tutto il tempo a invitare i cittadini a liberarsi in un solo voto di Bardi e di Pittella. Il popolo con il voto ha premiato entrambi. Azione raggiunge percentuali da grande partito decisamente più alti della media nazionale del partito di Calenda A Lauria Bardi raccoglie il 94%, con Azione che supera il 33%, Pittella torna in Consiglio regionale per la 5° volta. Il voto ha premiato per l’ennesima volta il leone di Lauria.

IL PD PRIMO NEL CENTROSINISTRA

Nel centrosinistra la spallata di Basilicata Casa Comune al Partito Democratico non riesce. I Dem si confermano il primo parti- to della coalizione, secondo solo a FDI nel quadro generale. BCC si ferma intorno al 10%, un po’ troppo poco per chi voleva guidare la coalizione e cambiare tutto. Il M5S arriva soltanto terzo. Qualcuno dovrà interrogarsi dell’utilità della supina accettazione dei veti del Partito di Conte che hanno rallentato la nascita della coalizione e favorito la sconfitta di Marrese. Intanto da domani l’inquilino di via Verrastro non cambia, Bardi resta Presidente della Regione, il centrodestra vince e il Partito Regione è ormai solo un ricordo. Domani ci concentreremo sull’analisi delle preferenze.

Di Massimo Dellapenna

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