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ANTONIO SCURATI CENSURATO DALLA RAI NON POTRÀ FARE IL MONOLOGO SUL 25 APRILE

Pubblichiamo in versione integrale l’intervento dello scrittore ANTONIO SCURATI che avrebbe dovuto leggere durante la trasmissione “Che sarà” alla vigilia della Liberazione

È GIUSTO INFORMARE 

Antonio Scurati, la denuncia di Serena Bortone: cancellato il suo monologo sul 25 aprile 

Serena Bortone

Prima di raccontare i fatti, in ordine cronologico, diciamo subito che la Rai su questo è andata nel pallone

Serena Bortone contro la Rai: “Cancellato il monologo di Scurati sul 25 aprile”

È caos!

Corsini (Rai): “Nessuna censura, solo questioni economiche”

La conduttrice su Instagram:

“Ho appreso ieri per puro caso che il contratto era stato annullato”

Serena Bortone

Due censure in un colpo solo

A due simboli della cultura democratica di questo Paese: il 25 Aprile e lo scrittore che avrebbe dovuto raccontarlo.

Per non infastidire la destra che governa e ancora non riesce a dichiararsi antifascista

Accade in Rai, dove stavolta l’hanno fatta grossa

Il monologo di Scurati sul 25 Aprile: ecco il testo censurato dalla Rai

di Antonio Scurati

Pubblichiamo in versione integrale l’intervento dello scrittore ANTONIO SCURATI che avrebbe dovuto leggere durante la trasmissione “Che sarà” alla vigilia della Liberazione

ANTONIO SCURATI

Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924.

Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini.

ANTONIO SCURATI CENSURATO DALLA RAI NON POTRÀ FARE IL MONOLOGO SUL 25 APRILE

“Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di “Che sarà” era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”

 

Con questo post che ha bisogno davvero di pochi commenti la giornalista Serena Bortone ha annunciato la censura del monologo di Scurati, autore, tra l’altro, di “M. Figlio del secolo”, Premio Strega 2019


Siamo all’ennesima azione volta a silenziare le voci libere e critiche sulla televisione pubblica.

Giulietti: ora le autorità di garanzia intervengano sul caso-Scurati

“Diteci che non è vero, davvero Antonio Scurati non può andare in onda su RaiTre? Stiamo scherzando, è una barzelletta? La Rai dove va in monda il comizio di Giorgia Meloni alla vigilia del voto in Basilicata rifiuta uno scrittore e il suo pensiero libero? Adesso le Autorità di garanzia intervengano e spieghino perché è accaduto. Tutto ciò conferma le riflessioni di Luciano Canfora: alcuni erano fascisti, altri sono restati fascisti”. Questo il commento di Giuseppe Giulietti, coordinatore dei presidi di Articolo 21, posizione condivisa da tutta la nostra associazione.

la giornalista Serena Bortone

Antonio Scurati censurato dalla Rai, la denuncia di Serena Bortone: cancellato il monologo sul 25 aprile.

Giuseppe Giulietti: “Fatto gravissimo. Intervenga l’Autorità di garanzia”

https://fb.watch/rzm07IpH1d/?

Caso Scurati, l’appello di Nicola Lagioia:

“Scrittori, intellettuali, cittadini, è ora di farsi sentire”

Lo scrive su Facebook lo scrittore premio Strega 2015 e già direttore del Salone del Libro di Torino

NICOLA LAGIOIA*

*L’appello è pubblicato sulla pagina Facebook di Nicola La Gioia, premio Strega 2015 e già direttore del Salone del Libro di Torino

https://www.facebook.com/share/p/gW3TKSs2Zd6LxEet/?mibextid=WC7FNe

Ad Antonio Scurati sarebbe stato annullato il contratto per un monologo sul 25 aprile di cui sarebbe stato protagonista stasera a Che Sarà, la trasmissione condotta da Serena Bortone su Rai3 dove anche io sono spesso ospite.

Serena Bortone

Bortone è molto coraggiosa a scrivere questo post, tutta la Rai dovrebbe ringraziarla.

Se (come sembra) si trattasse di una censura, per di più sul 25 aprile, sarebbe una cosa molto grave.

Invito le scrittrici e gli scrittori, le intellettuali e gli intellettuali di questo paese, le lavoratrici e i lavoratori del mondo editoriale a farsi sentire. Soprattutto quelle e quelli che, rispetto a questo governo, pur ritenendolo per certi versi un governo pericoloso, hanno preferito nell’ultimo anno e mezzo parlare poco o non parlare affatto.

Per (comprensibile) quieto vivere, per (a volte legittima) paura, per non sentirsi usurati, per stanchezza, per non sporcarsi le mani (mentre tutto intorno si fa sporco).

Le scrittrici, gli scrittori. Le cittadine, i cittadini. Anche io, che non sono un attivista, vorrei scrivere solo post su Georg Trakl, Emily Dickinson e Amelia Rosselli, ma quando il contesto si fa così meschino da suggerirti per quieto vivere di tacere, è proprio allora che bisogna parlare.

Solidarietà ad Antonio Scurati.


Il monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile: ecco il testo censurato dalla Rai

ANTONIO SCURATI

Questa la versione integrale dell’intervento dello scrittore che avrebbe dovuto leggere durante la trasmissione «Che sarà» su Rai3 alla vigilia della Liberazione

Serena Bortone

ANTONIO SCURATI :

Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro

Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.

In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.

Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.

Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia?

Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.

Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023).

Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana.

#perfortunanonmioccupodipolitica ma una cosa è certa adesso è necessario precisare che il 2️⃣5️⃣APRILE 2️⃣0️⃣2️⃣4️⃣ è sempre doveroso ricordare e celebrare la Liberazione‼️

#ègiustoinformare #oltrepazzano

I COMMENTI A CALDO:

Matteo Orfini :

“Quanto denunciato da Serena Bortone è molto grave: non è solo la ottusa censura del monologo di Scurati sul 25 Aprile da parte di una Rai sempre più teleMeloni, ma fa parte di un disegno. È l’ennesimo pezzettino del tentativo di riscrivere la storia di questo paese, di cambiarne il racconto, di mettere in discussione i valori e i principi fondativi della nostra Repubblica.

Pezzettino per pezzettino, dichiarazione dopo dichiarazione dei vari Sangiuliano La Russa e affini si mette in discussione la natura antifascista della nostra Costituzione e della nostra Repubblica.

Il 25 Aprile è la più bella delle feste, e non saranno questi personaggi grotteschi a impedire al nostro paese di ricordare e celebrare la Liberazione.”

79° Anniversario della Liberazione d’Italia

La guerra non finì il 25 aprile 1945. Questo è un giorno simbolico, scelto perché in questa data cominciò la ritirata dei tedeschi e dei soldati della Repubblica di Salò da Milano e Torino, in seguito allo sfondamento della Linea Gotica da parte degli alleati e all’azione della Resistenza.

LA PEZZA È PEGGIO DEL BUCO STESSO

Paolo Corsini (Rai)

La dichiarazione ufficiale di Paolo Corsini (Rai)

“nessuna censura per Scurati”

In corso

“accertamenti di natura economica e contrattuale”

“Nessuna censura

La partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione Che sarà…, condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione”

A dirlo è il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini, che precisa come siano in corso accertamenti

Paolo Corsini (Rai)

“di natura economica e contrattuale” 

afferma Paolo Corsini in una nota :

“Nessuna censura. La partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione Che sarà…, condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione, come dimostrano i comunicati stampa e gli elenchi ospiti ad uso interno”

“Credo sia opportuno non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti”

conclude Paolo Corsini :

“Al di là di queste mere questioni burocratiche, la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura”

ANTONIO SCURATI

Francesca Bria Consigliere di Amministrazione :

Duemila euro. Ecco “le questioni economiche” tirate in ballo dalla Rai su Scurati

Francesca Bria Consigliere di Amministrazione

Il Direttore dello Approfondimento Paolo Corsini accampa ragioni commerciali, ma il compenso pattuito era irrisorio

Paolo Corsini (Rai)

La consigliera del cda Francesca Bria lo smentisce:

“Scelta editoriale”

Francesca Bria è esperta di innovazione tecnologica, di economia e policy digitale e di gestione dei dati e sistemi di intelligenza artificiale. È Senior Adviser in materia di tecnologia, innovazione e policy digitale per la Commissione Europea e membro del gruppo di esperti di alto livello per la New European Bauhaus creato dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Francesca Bria è Presidente del Fondo Nazionale Innovazione-CDP Venture Capital SGR. Già Assessore per la digitalizzazione e l’innovazione per la città di Barcellona in Spagna, è Consulente Senior per le Nazioni Unite sulle smart cities e sui diritti digitali. È la fondatrice del progetto DECODE (http://decodeproject.eu), consorzio di sei paesi che lavora su soluzioni per la sovranità dei dati in Europa e una delle fondatrice della Coalizione delle città per i diritti digitali (https://citiesfordigitalrights.org). Francesca è inoltre membro dell’High-level Expert Group sull’impatto economico e sociale dell’innovazione della Commissione Europea (ESIR).

Francesca Bria è Honorary Professor presso l’Institute for Innovation and Public Purpose della Global University College (UCL) di Londra. Ha conseguito un dottorato di ricerca in management dell’innovazione ed entrepreneurship presso l’Imperial College di Londra e un Master in Digital Economy presso l’Università di Londra, Birbeck. In passato presso Nesta, l’agenzia per l’innovazione del Regno Unito, ha guidato il progetto D-CENT, il più grande progetto UE sulla democrazia digitale, e ha guidato il progetto DSI sull’innovazione sociale digitale, fornendo consulenza alla Commissione Europea sulle policy di innovazione digitale.

Francesca Bria è stata inserita nella Top 50 Women in Tech dalla rivista Forbes e tra le 20 persone più influenti al mondo nel governo digitale da Apolitical. È stata anche presente nella rivista italiana Repubblica “D”, tra le 100 donne che cambiano il mondo. Nel 2020 è stata nominata “Culture Person of the year” dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.

Francesca Bria è Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Nel luglio 2021 è eletta dalla Camera dei Deputati componente del Consiglio di Amministrazione della RAI – Radiotelevisione Italiana S.p.A..

A viale Mazzini hanno letto il testo e sono sbiancati, tentando l’accordo: “Non fai il monologo e non ti paghiamo”

Nella classifica delle censure targate FdI, quella ad Antonio Scurati batte la celebre fatwa comminata a Peppa Pig. Lì il partito di Giorgia Meloni pretendeva di cassare l’episodio del cartone animato con due mamme.

Qui voleva barattare il silenzio di Scurati sul fascismo per 2mila euro 

Alla vigilia della Festa di Liberazione

La risposta di Antonio Scurati a Giorgia Meloni 👇

“Gentile Presidente,

leggo sue affermazioni che mi riguardano.
Lei stessa riconosce di non sapere “quale sia la verità” sulla cancellazione del mio intervento in Rai.

Ebbene, la informo che quanto lei incautamente afferma, pur ignorando per sua stessa ammissione la verità, è falso sia per ciò che concerne il compenso sia per quel che riguarda l’entità dell’impegno.

Non credo di meritare questa ulteriore aggressione diffamatoria.
Io non ho polemizzato con nessuno, né prima né dopo.
Sono stato trascinato per i capelli in questa vicenda.
Io ho solo accolto l’invito di un programma della televisione pubblica a scrivere un monologo a un prezzo consensualmente pattuito con la stessa azienda dall’agenzia che mi rappresenta e perfettamente in linea con quello degli scrittori che mi hanno preceduto.

La decisione di cancellare il mio intervento è evidentemente dovuta a “motivazioni editoriali”, come dichiarato esplicitamente in un documento aziendale ora pubblico.

Il mio pensiero su fascismo e postfascismo, ben radicato nei fatti, doveva essere silenziato.
Continua a esserlo ora che si sposta il discorso sulla questione evidentemente pretestuosa del compenso.  

Pur di riuscire a confondere le acque, e a nascondere la vera questione sollevata dal mio testo, un capo di Governo, usando tutto il suo straripante potere, non esita ad attaccare personalmente e duramente con dichiarazioni denigratorie un privato cittadino e scrittore suo connazionale tradotto e letto in tutto il mondo.

Questa, gentile Presidente, è una violenza. Non fisica, certo, ma pur sempre una violenza. È questo il prezzo che si deve pagare oggi nella sua Italia per aver espresso il proprio pensiero?”


#sapevatelo2024
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