GALELLA, MODESTIA A PARTE

Confessiamo che in questo bailamme elettorale dove ogni giorno se ne sente una peggiore dell’altra dobbiamo essere grati ad Alessandro Galella che col suo estro social ci delizia con perle davvero ineguagliabili, perfino più degli accrocchi dialettici di Leone ed Aliandro, tanto per stare nell’elenco breve degli indomiti patrioti che hanno fatto trasudare il povero Bardi d’imbarazzo. Ora che il mistero d’averlo avuto assessore regionale per ben due volte, nonostante le movenze boccaccesche ed antimaterane da ultrà fossero state impresse a memoria televisiva non sia stato ancora sciolto è cosa nota, ma che dire della sua mancanza di risultati e delle figuracce d’acedia e di nullismo istituzionale che è riuscito a rimediare in tutti questi anni, compresa quella dell’incazzatura dei trattori lucani. Eppure come se nulla fosse, pieno zeppo d’egotismo trascendentale e in un stile non proprio aulico, Galella ha avuto la faccia tosta pure d’intonare la supplica a Potenza per fare addirittura il primo eletto, in virtù, pensate un po’ l’altezzosità spocchiosa, di “tutto ciò che ha fatto in 30 anni d’impegno”. Pare risentire lo strombazzamento arrotolato del mitico Ettore Parolini:“Modestia a parte!”.