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ADI, AUXILIUM VUOLE PIÙ SOLDI

La causa della Coop fondata da Chiorazzo per evitare che la Regione risparmi un terzo

Ventiduemilionicentotrentamilacentoquaranta, 55 euro: è questo l’importo del Lotto 1 “Servizio di Cure Domiciliari Azienda Sanitaria Locale di Potenza” che si è aggiudicato il consorzio di imprese tra La Mimosa e Auxilium, di cui le stesse aggiudicatarie chiedono con ricorso al Tribunale di Potenza l’annullamento perché, a detta loro, non erano in possesso dei requisiti previsti dalla Legge per potersi aggiudicare l’appalto. Poco ci interessa delle scelte imprenditoriali di Auxilium. Abbiamo descritto ieri e l’altro ieri come il conflitto di interessi abbia raggiunto vette altissime in questa causa fino a superare le logiche del conflitto con sé stesso. Come abbiamo già detto sarà il giudice a verificare se ha ragione Auxilium quando chiede l’annullamento o ha ragione Auxilium come aggiudicatario dell’appalto. A noi poco di interessa del giudizio del foro.

IL RISPARMIO PER LA REGIONE

Quello che a noi interessa evidenziare è che la Regione Basilicata, con questa procedura, assicura l’interesse pubblico al risparmio del denaro dei contribuenti con una riduzione di circa un terzo rispetto alle precedenti gestioni. Un trenta percento di risparmio che è stato determinato proprio dalla modalità di svolgimento della gara che ha costretto la Cooperativa fondata da Angelo Chiorazzo a procedere, per potersi aggiudicare l’appalto, ad un ribasso altissimo. Insomma la Regione Basilicata guidata dal centrodestra è riuscita a ridurre i costi per l’erario del servizio di assistenza domiciliare, Auxilium si è aggiudicata la gara a quei prezzi più bassi, ora la Cooperativa guidata dal fratello di Angelo Chiorazzo vuole far tornare i prezzi alti che c’erano prima e per farlo non esita a fare causa all’ASP per evidenziare ir- regolarità nella procedura che si è aggiudicata.

IL CONFLITTO DI INTERESSI

Franco Bassanini in un lungo editoriale sull’Unità del 18 aprile 2002, commentando il conflitto di interessi di Berlusconi e la Legge che si stava approvando in Parlamento scriveva: «Il legislatore ritiene che il ministro o il sottosegretario potrebbe essere tentato di utilizzare i suoi poteri per favorire i propri interessi privati, o quelli della sua azienda, della sua ditta, della sua amministrazione. Mentre l’uomo di governo deve decidere avendo come unico obiettivo i diritti di tutti e gli interessi dell’intera collettività». Franco Bassanini non è un uomo a caso, è un nome pesante della storia della sinistra italiana, ministro della funzione pubblica e fondatore dell’associazione per gli studi e le ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche e sull’innovazione nelle pubbliche amministrazioni, parlamentare di lungo corso e vero e proprio ideologo della sinistra italiana della seconda repubblica. Noi prendiamo a prestito le sue parole e ci chiediamo se questa causa non dimostri che il conflitto di interessi tra Chiorazzo fondatore di Auxilium e Chiorazzo che si candida al Consiglio regionale (e che fino a poco tempo fa auspicava di candidarsi alla presidenza della Regione) non sia palese. In parole povere Angelo Chiorazzo, quando dovrà scegliere tra far risparmiare dei soldi ai cittadini della Basilicata per il servizio di assistenza domiciliare e far guadagnare in più alla cooperativa da lui fondata, siamo sicuri che sceglierà soltanto per gli interessi della Basilicata? In questa causa è evidente che il conflitto con sé stesso si risolve nel prediligere il guadagno di Auxilium al risparmio del denaro pubblico. Il Governo Bardi è riuscito con la procedura scelta a ridurre i costi dell’assistenza domiciliare, Auxilium fa causa all’ASP (e anche a sé stessa) per guadagnare di più. Il politico Chiorazzo sta dalla parte dei cittadini che risparmiano o dalla parte della Cooperativa da lui fondata che vuole guadagnare di più? Ci piacerebbe saperlo perché è proprio quello il nodo del conflitto di interessi. Nei suoi giri di campagna elettorale, nelle sue ultime dichiarazioni pubbliche intende chiarire la sua posizione sulla vicenda o preferisce il silenzio?

L’AUTORIZZAZIONE REGIONALE

Come abbiamo evidenziato nel nostro primo articolo di tre giorni fa, il mandato agli avvocati è stato sottoscritto il 20 febbraio 2024. In quel tempo Chiorazzo auspicava di candidarsi alla presidenza della Regione Basilicata e, mentre il fratello sottoscriveva un mandato per fare causa all’ASP, parlava di Sanità Pubblica, dell’efficienza del sistema sanitario regionale e degli errori di Bardi e del centrodestra. In quel momento parlava come fondatore della cooperativa che faceva causa all’ASP per guadagnare di più o come potenziale candidato alla presidenza della Regione Basilicata? Ma, soprattutto, sapeva Auxilium, mentre sottoscriveva in data 20 febbraio il mandato per fare causa all’ASP che il giorno 01 febbraio 2024 la Regione Basilicata con determinazione dirigenziale della Direzione Generale per la Salute e le Politiche alla persona provvedeva all’autorizza- zione all’apertura e all’esercizio di una struttura sanitaria per l’assistenza domiciliare corrente in Senise (PZ) come richiesto proprio da Auxilium? E – se è vero come è vero che la struttura di Auxilium è stata debitamente autorizzata il 01 febbraio 2024 -perché Auxilium nel suo ricorso si lamenta che il servizio di “Assistenza Domiciliare” è stato affidato ad Auxilium senza le debite autorizzazioni?

PECUNIA NON OLET E L’ETICA CALVINISTA DEL CAPITALISMO

Max Weber evidenziò in suo saggio come il calvinismo fosse la base morale del capitalismo avendo assunto il valore del profitto come etica e come punto di riferimento morale. Chiorazzo afferma ad ogni piè sospinto, al contrario, di essere espressione del cattolicesimo che ha sempre preferito la ricchezza collettiva a quella individuale. Non è nostro interesse entrare nel merito della storica contrapposizione ideologica e religiosa. Sappiamo che nella società liquida del nostro tempo i valori si modificano e si confondono. Diamo per assodato che l’imprenditore miri al suo massimo profitto e, in questo senso, comprendiamo l’azione di Auxi- lium finalizzata ad aumentare di circa un terzo il suo profitto. Quello che non ci piace è quando il profitto dell’imprenditore si confonde con l’interesse pubblico di garantire i servizi migliori con il massimo risparmio possibile. È questo il conflitto di interessi che a noi non piace e che non vorremmo vedere di cui, il re delle Coop, evidentemente non si è ancora liberato.

Di Massimo Dellapenna

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