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LATRONICO, L’OFFERTA TURISTICA SI AMPLIA CON IL NUOVO ALLESTIMENTO MUSEALE SUL PESCE FOSSILE MIOCENICO

Soddisfatta l’Amministrazione comunale: «Nuove opportunità di sviluppo locale con la valorizzazione di un attrattore naturale che meritava da tempo la giusta attenzione»

Si è tenuto ieri a Latronico in contrada Solarino e museo del termalismo a Calda, «l’inaugurazione del nuovo allestimento museale dedicato al pesce fossile miocenico (Makaira) del Monte Alpi». L’Amministrazione comunale spiega che «grazie al finanziamento del progetto di valorizzazione con fondi Fears 2014-2020 Misura 7 – sottomisura 7.6 “Investimenti per restauro e riqualificazione del patrimonio culturale e naturale, del paesaggio rurale e dei siti hvn”, la comunità di Latronico potenzia la propria proposta turistica, creando nuove opportunità di sviluppo locale con la valorizzazione di un attrattore naturale che meritava da tempo la giusta attenzione». Questo fossile costituisce una preziosa testimonianza di un ambiente marino miocenico particolare: l’Istioforide è un pesce vela vissuto nel mare miocenico oltre 10 milioni di anni fa. Il Makaira, conosciuto con il nome di “marlin azzurro”, è tipico delle acque tropicali, sub tropicali e temperate. Il fossile fu segnalato per la prima volta dal Professore Ortolani nel 1982 e successivamente da Taddei & Siano e da Cravero ed altri nel 1996, allorché fu classificato come un lstioforide del genere Makaira. Il fossile affiora su di una calcarenite marnosa grigiastra che contiene abbondanti resti di pesci disarticolati, cetacei, lamellibranchi ed echinidi. Il rinvenimento di tale reperto fossile di grande interesse scientifico, è avvenuto i territorio di Latronico, nel versante lucano del Parco Nazionale del Pollino, a 980 metri di quota più specificatamente in località Solarino di lannazzo, alle pendici del complesso montuoso di Monte Alpi. Il sito è molto facile da raggiungere attraverso un apposito sentiero, e permette di arrivare a tu per tu con i resti fossili, appartenenti ad un esemplare lungo 235 cm e alto 95 cm, con il rostro, a conformazione cilindrica, dello spessore medio di 1.5 cm, che misura circa 30 cm. Risalente a circa 30 milio- ni di anni fa quando il Pollino era ancora sommerso dalle acque e solo successivamente sarebbe emerso da queste. Facendo poi ben attenzione alla grande lastra di roccia dove è presente questo importante reperto, appaiono evidenti anche numerosi altri resti: vertebre di cetacei, vertebre e squame di pesci, lamellibranchi ed echinidi. Tornando all’installazione appena inaugurata, «sono stati anche realizzati la nuova pannellistica direzionale e i nuovi pannelli informativi sul sito del pesce fossile. Tutto ciò – concludono gli Amministratori- è stato possibile grazie alle applicazioni tecnologiche innovative, quali realtà virtuale, App dedicata, ricostruzione del pesce fossile, racconto animato, video e pubblicazioni scientifiche consultabili su tochscreen di ultima generazione e l’ideazione grafica che la Doconline di Potenza ha fornito con il supporto e coordinamento tecnico-scientifico del Dr. Maurizio Lazzari, geologo del Cnr Ispc di Potenza».

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