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BENZINA, PROCURA POTENZA SCOPRE FRODE MILIONARIA

Contrabbando prodotti petroliferi, sequestri per 5,5 milioni di euro: sigilli anche alla Pasquale Pepe Srl di Muro Lucano

Su disposizione della Procura della Repubblica di Potenza, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Potenza, ha dato esecuzione, nella provincia lucana e in altre del territorio nazionale, ad un’ordinanza di misure cautelari reali, disposta dal Gip del Tribunale del capoluogo, nei confronti di 39 soggetti indiziati di frode fiscale milionaria connessa al traffico e contrabbando di prodotti petroliferi.

In particolare, come previsto dalla vigente normativa in materia doganale che prevede la confisca obbligatoria dei mezzi e delle strutture comunque utilizzati per la commissione dei reati oggetto delle contestazioni (contrabbando di carburante) sono stati sequestrati 7 depositi di oli minerali (3 a Roma, 1 a Potenza, 1 a Latina, 1 ad Avellino e 1 a Napoli), 12 autotreni, nonché beni per un valore di oltre 5,5 milioni di euro, corrispondente alle imposte evase.

L’indagine preliminare, coordinata da questa Procura e svolta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria

di Potenza, ha permesso di acquisire indizi di reato sulla operatività di una associazione a delinquere, organizzata e operante principalmente nel territorio del capoluogo lucano con proiezioni in altre regioni confinanti, dedita alla sistematica commissione di plurimi reati, tra cui frode fiscale (emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento e/ o distruzione delle scritture contabili, omessa o infedele presentazione delle dichiarazioni fiscali), truffa aggravata in danno dello Stato, riciclaggio e frode in materia di accise e Iva sugli oli minerali.

Il meccanismo fraudolento, per come contestato agli indagati, aveva base organizzativa nella Pasquale Pepe Srl, azienda di Muro Lucano operante nel settore del commercio dei prodotti petroliferi, che sfruttando la pluriennale esperienza maturata nello specifico comparto e vantando consolidati legami fiduciari con fornitori e con autotrasportatori compiacenti, acquistava ingenti quantitativi di gasolio agricolo, approvvigionandosi presso vari depositi commerciali ubicati fuori dal territorio regionale (Lazio), per poi immetterlo sul mercato per usi non agevolati (in primis l’autotrazione).

In ciò servendosi di documentazione artefatta da cui risultava che il prodotto fosse destinato al deposito lucano (ove, in realtà, non giungeva mai) interponendo ditte-società fittizie, create ad hoc con la finalità di farne perdere le tracce in modo da non potersi individuare i reali utilizzatori finali, che, per effetto delle ridotte aliquote gravanti sull’Accisa e sull’Iva, così, potevano usufruire di un prezzo significativamente inferiore a quello reperibile sul normale mercato dei carburanti per autotrazione.

La falsa documentazione di accompagnamento dei prodotti petroliferi, rinvenuta nel corso di precedenti perquisizioni presso la sede della menzionata società, permetteva, altresì, di porre in commercio ingenti quantitativi di gasolio per autotrazione, “regolarizzato” cartolarmente, ottenendo un significativo risparmio sui costi di approvvigionamento e, conseguentemente, vantare significativi margini di guadagno sulla successiva cessione, aumentati anche in ragione del mancato pagamento dell’Accisa e all’evasione della correlata Iva.

Nello specifico, le indagini condotte, hanno consentito di monitorare una movimentazione di prodotti petroliferi (gasolio agricolo e gasolio per autotrazione) per oltre 9 milioni di litri immessi sul mercato, evadendo imposte (Accisa e Iva) per complessivi  5 milioni e 694 mila euro.

La complessa ed articolata attività investigativa eseguita, veniva sviluppata attraverso una serie di attività tecniche, di analisi, acquisizione, controllo e osservazione, nel cui ambito sono state esaminate le posizioni soggettive e oggettive di quanti (persone fisiche e giuridiche) hanno intrattenuto rapporti, diretti o indiretti, con il deposito lucano.

Nel precisare che il procedimento penale versa attualmente nella fase delle indagini preliminari, con la conseguenza che per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza, fino all’ultimo grado di giudizio, allorquando saranno definite le rispettive posizioni.

Di seguito, l’elenco completo dei soggetti nei cui confronti sono in corso le indagini.

I depositi sequestrati sono di proprietà delle seguenti società:

PASQUALE PEPE S.r.l., con sede in Muro Lucano (PZ);

CENTRO COMBUSTIBILI TORRIMPIETRA S.r.l., con sede in Fiumicino (Roma);

MADE PETROL ITALIA S.r.l. (già Max PETROLI S.r.l.), con sede Roma;

CAMPANIA LUBRIFICANTI S.r.l., con sede in Monteforte Irpino (AV);

RAUCO S.r.l., con sede in Fiumicino (Roma);

S.G. PETROLI S.r.l., con sede in Cisterna di Latina (LT);

COPPOLA PETROLI di COPPOLA Concetta, con sede in Mariglianella (NA).

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