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MIRELLA LOTTI MEDAGLIA D’ORO AL MERITO CIVILE

“Da quella Resistenza alla tirannia è nata la nostra democrazia, la nostra Costituzione.
Conservare questa memoria vuol dire proteggere le nostre libertà e i nostri diritti anche nel futuro”

È GIUSTO INFORMARE

#ègiustoinformare #oltrepazzano

La sera del 23 luglio 1944, in un casolare tra Pratale e Fabbrica, al confine tra i Comuni di Tavernelle e San Casciano Val di Pesa, le famiglie Gori, Lotti, Cresti e Raspollini stanno consumando la cena mentre fuori, a poche centinaia di metri di distanza, i tedeschi fronteggiano gli alleati nel tentativo di guadagnare tempo prima di ritirarsi più a nord e stabilirsi a difesa dell’Arno, dove il fronte rimarrà fermo per quattro settimane

Una pattuglia di tedeschi entra nell’abitazione, costringe tutti i presenti ad uscire, li accompagna presso una macchia boscosa, non lontano, separa gli uomini dalle mogli e dai figli e li fucila

Il libro, promosso dall’Amministrazione comunale di Tavernelle Val di Pesa, ricostruisce questo episodio, una delle molte ?stragi dimenticate? commesse dai tedeschi durante l’occupazione dell’Italia. Nella seconda parte, Silei mostra la costruzione progressiva della memoria della strage, sia pubblica che privata, propria dei familiari delle vittime, utilizzando sia testi delle commemorazioni ufficiali che testimonianze, scritte e orali, rilasciate in epoche diverse dai familiari delle vittime, dai loro parenti e dai ?soccorritori?. E mette in luce con molta abilità e competenza la dialettica problematica che si è creata negli anni tra la ?cerimonia?, che descrive le vittime come martiri e le inserisce tra le vittime della lotta di Liberazione, e la ?elaborazione del lutto?, che si aggrappa invece ad un presunto ruolo giocato dalla delazione di un fascista nel direzionare la pattuglia tedesca presso l’abitazione ? una ipotesi che Silei è molto bravo a decostruire.
Nella prima parte, invece, Catastini analizza la documentazione archivistica italiana disponibile (pubblicata alle pp. 37-69) e propone un’interpretazione del senso del massacro che, escludendo l’ipotesi di una rappresaglia, lo collega all’utilizzo della violenza preventiva sui civili in chiave antipartigiana, ?tesa a spezzare il legame che andava sempre più saldandosi tra Resistenza e popolazione? (p. 35), azzardando una analogia con il massacro del padule di Fucecchio.
La guerra ai civili è stata senz’altro uno degli strumenti utilizzati dal comando della Wehrmacht per gestire la campagna d’Italia, soprattutto nel periodo (giugno-ottobre 1944) che intercorre tra la liberazione di Roma e la sosta delle operazioni militari lungo la Linea Gotica. Ma non tutti i massacri avvenuti in queste settimane sono riconducibili al massacro preventivo in funzione antipartigiana o alla rappresaglia. Ci sono altre modalità di esercizio della violenza di occupazione. 

E non poche saranno le stragi gratuite commesse nel corso della ritirata da singole pattuglie tedesche, prive di qualsiasi ratio militare, direzione dall’alto o nesso con la repressione della Resistenza, ma frutto del razzismo, di un latente sentimento anti-italiano che si attiva proprio quando la hybris guerriera prende il sopravvento, alimentata dalla percezione di una guerra ormai compromessa

Il caso di Pratale mi pare uno di questi


Regione Toscana
Consiglio Regionale della Toscana
PRESIDENTE Antonio Mazzeo rende noto :

Mirella Lotti aveva 8 anni quando i nazifascisti fecero irruzione in alcuni casolari e, separati gli uomini dalle donne e dai bambini, prelevarono dodici contadini per condurli nell’attigua area boschiva e li trucidarono con raffiche di mitra quale atto di rappresaglia

Questo è stato l’eccidio di Pratale avvenuto il 23 luglio di 80 anni fa

Oggi Mirella insieme al sindaco David Baroncelli ha ritirato la Medaglia d’oro al Merito Civile conferita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Comune di Barberino Tavarnelle, riconoscimento che richiama alla memoria le sofferenze patite dalla comunità locale durante la Seconda guerra mondiale

Le stragi nazifasciste rappresentano una ferita profonda per la nostra regione che causarono 4500 morti tra i civili

Da quella Resistenza alla tirannia è nata la nostra democrazia, la nostra Costituzione.
Conservare questa memoria vuol dire proteggere le nostre libertà e i nostri diritti anche nel futuro

#sapevatelo2024
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