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SONDAGGI CONCORDI, GEN AVANTI 10 PUNTI

Primo partito FdI. Secondo Tecnè, in coabitazione con Forza Italia. Orgoglio lucano potrebbe eleggerne 2. Intanto Lacorazza per rimontare in versione Laqualunque promette autobus gratis per tutti

Inizia il tempo dei sondaggi per le elezioni in Basilicata. La campagna elettorale è iniziata e i primi riscontri iniziano ad arrivare. Sia chiaro, i sondaggi non sono il Vangelo ma indicano un’indicazione del voto. Possono mutare ma sono, ormai, parte integrante della politica.

BARDI AVANTI DI QUASI DIECI PUNTI

Sia per Tecnè Dire che per BiDiMedia non c’è partita. Entrambi gli Istituti di sondaggi danno Bardi avanti di dieci punti sull’avversario Marrese. Una distanza praticamente incolmabile e che dà la misura – da un lato -delle buone politiche messe in campo dal Go- verno di centrodestra in questo quinquennio e – dall’altro – degli incredibili errori che il centrosinistra ha fatto in fase di formazione della squadra e dell’indicazione del candidato presidente. Per Tecnè Bardi è al 54, Marrese al 44. Per BiDiMedia il Generale batte il presidente della Provincia di Matera 54,5% a 44,5%, la differenza è minima e dà l’idea chiara di un risultato che sembra già scritto. Marrese, dal canto suo, prova a risalire i sondaggi sfidando a confronto il presidente della Regione Bardi, segno anche questo inequivocabile di una sostanziale difficoltà elettorale. Nella storia delle elezioni dirette è sempre chi cerca la disperata rimonta che chiede il confronto all’americana, di solito rifiutato da chi è in vantaggio. È, del resto, chiaro che nel centrosinistra non si respiri un’aria di vittoria.

FRATELLI D’ITALIA PRIMO PARTITO

Secondo entrambi gli Isti- tuti demoscopici il primo partito è FDI. La fiamma tricolore è data al 19,8% da BiDiMedia e al 17% da Tecnè Dire. La vera differenza è che mentre per BiDiMedia Fratelli d’Italia è il primo partito assoluto, per Tecnè Dire sarebbe a pari punti con Forza Italia a condividere il primato nel centrodestra e nell’intero sistema politico lucano. Molto staccata la Lega che per BiDiMedia è all’8,5% e per Tecnè Dire è al 5%: una differenza non di poco conto perché nella simulazione di Tecnè sarebbe su- perata nella coalizione da Azione quotata da entrambi gli Istituti al 6%. Ultima lista ad arrivare a seggio nella coalizione data per vincente “Orgoglio Lucano” sui quali gli Istituti demoscopici concordano in una valutazione intorno al 4%. Per una corretta valutazione di questo dato, però, è necessario considerare che si tratta di un nome nuovo per la politica che, probabilmente, ancora non si è fissato nelle menti degli elettori. Come in tutte le liste civi- che, infatti, molti voteranno il candidato più che la lista. Fuori dal Consiglio regionale resterebbero sia l’UDC che la lista “La Vera Basilicata”.

IL CENTROSINISTRA A GUIDA PD

Nella coalizione a sostegno di Marrese il primo partito è sicuramente il Partito De- mocratico (che si confermerebbe secondo assoluto dietro Fratelli d’Italia) che viene valutato al 14,2% da BiDiMedia e al 15% da Tecnè. Differente la valutazione sul secondo posto della coalizione. Secondo BiDi- Media ci sarebbe Basilicata Casa Comune quotata al 10,6%, secondo Tecnè il secondo posto della coalizione sarebbe occupato dal M5S con un solido 11%. Riuscirebbe ad arrivare al seggio anche la lista tra Verdi-Basilicata Possibile e Socialisti che è considerata in entrambe le simulazioni intorno al 6%. Si tratta, ovviamente, di sondaggi e campagna elettorale appena partita e sono tutti da riconsiderare quando i candidati avranno iniziato a spendere tutte le energie .

I SONDAGGI DI LACORAZZA

Chi non si rassegna ai dati dei sondaggi è Piero Lacorazza. L’intellettuale dell’Appennino qualche giorno fa sul suo profilo Facebook scriveva: «In circa una settimana, dal sondaggio Noto, dimezzato lo svantaggio: da 10 a 5 punti che sono 2,5/3 punti a mettere e a togliere. Si tratta di qualche migliaia di voti che Piero Marrese e le candidate e i candidati a suo sostegno possono recuperare». Sia chiaro, non neghiamo il diritto di ciascuno di cercare di motivare le truppe nel modo che ritiene più opportuno ma è la prima volta che vediamo un candidato al Consiglio regionale gioire del fatto che nel migliore sondaggio possibile perda di soli 5 punti percentuali e non di dieci. Evidentemente il tempo impiegato nella fondazione e nella scrittura di libri ha fatto dimenticare a Piero Lacorazza che in una elezione diretta a turno unico l’unica cosa che conta è prendere un voto in più del proprio avversario. Imitando Cetto Laqualunque Piero Lacorazza promette sui social «autobus gratis per gli studenti» attaccando il Governo Bardi e il Governo Pittella per non aver adeguato il Piano per la Mobilità. Capiamo la delusione per la mancata partecipazione a questa legislatura ma dimenticare di aver fatto parte della maggioranza durante il Governo Pittella è una forma di amnesia che non sappiamo se sia possibile ascrivere soltanto all’eccitazione elettorale. Prima di promettere autobus gratis per tutti gli studenti e un nuovo Piano dei trasporti dovrebbe dirci perché nella consiliatura in cui ha governato non ha mai presentato una proposta in tal senso.

Di Massimo Dellapenna

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