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BUCALETTO, MARINO: «NESSUNO ASCOLTA LE NOSTRE NECESSITÀ»

L’Ufficio postale si trasferisce in via Mallet tra il malcontento dei residenti più anziani. La presidente de “La Nuova Cittadella”: «Il quartiere merita più attenzione»

Ancora una volta le decisioni prese per Bucaletto non tengono conto dei bisogni dei suoi residenti e forse nemmeno delle peculiarità del territorio. In questi giorni l’Ufficio postale a servizio del quartiere è chiuso per permettere il trasferimento nella nuova sede di via Mallet. Una zona, questa, che sembrerebbe più difficile da raggiungere per i tanti anziani residenti nel cuore della “Cittadella”. Gli abitanti, infatti, non sono entusiasti della decisione, forzata dal fatto che nella parte più interna del quartiere nono sono disponibili strutture idonee ad ospitare il servizio. La stessa sede utilizzata finora insisteva in locali fatiscenti così come lo sono i numerosi prefabbricati abitati da famiglie che purtroppo non hanno altra scelta. A parlarne con Cronache è Michela Marino, presidente dell’Associazione “La Nuova Cittadella” che da anni si batte perchè “chi di dovere” si accorga di Bucaletto e intervenga per migliorare la vivibilità di un quartiere rimasto “ai margini” della città capoluogo in tutto e per tutto: «Nessuno ascolta i nostri bisogni. La nuova sede dell’Ufficio postale sarà più difficile da raggiungere per i tanti anziani del quartiere, non solo, le attività commerciali presenti nei pressi dell’ex Ufficio postale in questo modo perderanno parte della clientela e questo è un danno per l’economia di Bucaletto. Ma ormai la decisione è stata presa e non si può fare più nulla, anche perchè i prefabbricati presenti nella zona interna del quartiere sono tutti non idonei ad ospitare il servizio». «Siamo dimenticati anche dalla politica. Bucaletto non rientra più nemmeno nei programmi elettorali eppure prima o poi qualcuno dovrà pure occuparsi della questione divenuta ormai inderogabile se consideriamo l’urgenza di sostituire i prefabbricati al limite della vivibilità. Gli abitanti sono ormai rassegnati e stanchi» continua Marino. Bucaletto è, per molti, una realtà “troppo scomoda” da affrontare, meglio girarsi dall’altra parte e non vedere la sofferenza negli occhi di chi attende speranzoso una casa o la rassegnazione negli occhi di chi sa che terminerà i suoi giorni in un prefabbricato di legno malridotto, perchè nessuno in tanti anni si è preoccupato di assegnare un appartamento dignitoso: «Eppure con i fondi del PNRR si sarebbe potuto, se solo si fosse voluto, mettere la parola fine a questo scempio. – afferma la presidente dell’Associazione “La Nuova Cittadella” – Se si volesse davvero risolvere la questione, invece che strumentalizzarla proclamando costruzioni di alloggi, non destinati nello specifico agli abitanti dei prefabbricati ma ubicati solo fisicamente nel quartiere, tanto si potrebbe fare per- ché ci sono le condizioni per progettare nella sua interezza la rigenerazione urbana e sociale di Buca- letto. Abbiamo bisogno di una riqualificazione, che sappia guardare al futuro e che sappia integrarsi in un ambiente urbano in modo nuovo, non più come ghetto. Il nostro quartiere ha grandi potenzialità ma a quanto pare la nostra classe politica non ha la scaltrezza di accorgersene, tanti spazi liberi, addirittura un bosco, sarebbe il luogo ideale per impianti sportivi complessi, e perché no anche alloggi per studentati, insomma ci vorrebbe davvero poco per trasformare uno scempio come quello che oggi rappresenta Bucaletto, in un esempio virtuoso di rigenerazione». «Spesso accade che si scarichi il peso dei poveri a realtà come la Caritas o la Parrocchia, dimenticando che bisogna dare dignità alla persona in quanto tale. La dignità non può prescindere dal diritto di vi- vere in una casa degna di questo nome, in un quartiere che offra servizi di prima necessità ma anche spazi di socialità, e che garantisca un sano scambio intergenerazionale . Bucaletto merita attenzione! Bucaletto necessita di azioni concrete atte a ri- qualificare non solo un quartiere ma anche le vite di tante famiglie che continuano a sperare in un fu- turo migliore» conclude Michela Marino dell’Associazione “La Nuova Cittadella”. Bucaletto merita un futuro migliore, gli abitanti meritano maggiore attenzione, meno promesse e più fatti.

Rosamaria Mollica

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