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MUSACCHIO, BIANCO E CUPPARO VOGLIONO LA TESTA

I sindaci di Bardi, come la lega, chiedono di sostituire «gli uomini buoni per tutte le stagioni». A difesa del nemico di “Lollo”, solo Quarto e Mattia (FdI). Interessi elettorali: urge Commissario

Domani si voterà per il rinnovo della governance del Consorzio di Bonifica. L’assemblea dovrà decidere se l’avvocato Musacchio dovrà essere sostituito da una governance nuova e più fresca o se potrà incoronarsi come l’ultimo monarca esistente. La sua prima nomina quale commissario unico dei tre Consorzi di Bonifica fu fatta nel 2014 dalla Giunta Pittella. È sopravvissuto a Pittella, è sopravvissuto alla prima legislatura del centrodestra, rischia di trovarsi di nuovo in carica per aprire il ventennio Musacchiano. Un tempo decisamente troppo lungo per un potere così ampio. Soprattutto quando non ci sono state grandi capacità manageriali. Fu proprio ai nostri microfoni che il Commissario di EIPLI ed attuale Amministratore di Acqua del Sud Spa Decollanz evidenziò che il Consorzio di Bonifica deve al fornitore di acqua ancora 36 milioni di euro aggiungendo, soldi regolarmente pagati dai consorziati e che non sono mai stati versati nelle casse dell’EIPLi aggiungendo che fino a quando non pagherà sarà considerato un pessimo cliente.

LA DIFESA DELLE PENNE DEL VENTO

Non è un caso se, ad attaccare a spada tratta Decollanz e il ministro Lollobrigida, furono proprio alcune testate legate ai vecchi sistemi di potere della sinistra lucana. Musacchio rappresenta proprio gli equilibri del vecchio sistema di potere. Quel sistema di potere di cui la Regione Basilicata ancor non si è liberata. Un sistema che lega amicizia personale, consulenza professionale e difesa giornalistica. Un sistema che ci auguriamo venga sostituito quanto prima in tutto e per tutto partendo magari proprio dalla governance del Consorzio di Bonifica. La Basilicata merita di meglio. Gli agricoltori lucani meritano di meglio.

LA CARICA DI BIANCO E CUPPARO

A suonare la carica per il cambiamento sono due uomini molto vicini al Presidente Bardi e di sicura provenienza del centrodestra: il sindaco di Policoro Bianco e quello di Francavilla Cupparo. Entrambi, amministratori di comuni ricadenti nell’area del Consorzio, hanno inviato una nota al Presidente Bardi e a tutti i soggetti istituzionali legati legittimati ad operare per chiedere esplicitamente la sostituzione di Musacchio. Nella nota (riportata integralmente in pagina) si legge che “la fase de “l’uomo giusto per tutte le stagioni” non funziona più. E’ necessario rinnovare la governance, ricondurre agli agricoltori la responsabilità delle scelte e rilanciare, in termine di investimenti e di visione, il Consorzio di Bonifica” Un appello cui difficilmente il Presidente Bardi potrà rimanere sordo, non tanto per la vicinanza politica ed umana che i due sindaci hanno nei suoi confronti quanto per la corrispondenza tra un mandato di cambiamento che il Generale ha esplicato ed intende portare a termine nella prossima legislatura e i desiderata degli amministratori. Tanto più che è difficile immaginare che Cupparo e Bianco si siano mossi in autonomia. Sono troppo vicini a Bardi per averlo fatto senza averlo concordato con lui. Bianco addirittura era in Regione con il Generale quando è stato diramato il comunicato. Dunque gli ultimi giapponesi in difesa di Musacchio sono quelli di Fratelli d’Italia, visto che anche la lega con Pepe sono anni che chiede la testa dell’avvocato di Vaglio.

QUARTO E MATTIA IN DIFESA DI MUSACCHIO E CONTRO LOLLOBRIGIDA

Chi rallenta il cambiamento sono, invece, il consigliere regionale Piergiorgio Quarto e l’On. Aldo Mattia. Non si capisce se in questa fase lavorano e pensano come uomini di Fratelli d’Italia o come persone che pur di raccattare voti, farebbero il patto con il diavolo. Se dovessero agire negli interessi del proprio partito non potrebbero che chiedere la testa di chi ha criticato il Ministro Lollobrigida per l’istituzione di Acqua del Sud. Verosimilmente l’attaccamento alla contingenza è più forte rispetto a quella nella quale entrambi militano. Secondo le nostre informazioni i due avrebbero notificato a Bardi la ferma necessità di difendere Musacchio al posto dove si trova. Una scelta alquanto paradossale non soltanto per il semplice fatto che Musacchio già si è speso per il sostegno a Chiorazzo, quanto per il paradossale risultato di vedere Fratelli d’Italia in difesa dei protagonisti della stagione della sinistra lucana. Ma d’altronde chi nasce “quarto” non può morire “tondo”. Quarto lo ricordiamo alle scorse regionali doveva essere candidato del Pd, salvo poi essere candidato in maniera più conveniente nella lista del cdx a sostegno di Bardi per poi passare a FdI. Un transfuga di tutto rispetto…La Basilicata delle mille contraddizioni rischia di essere l’unica regione nella quale a difesa dello status quo creato dalla sinistra si schiera il partito della destra italiana. Il tutto verosimilmente all’insaputa degli stessi vertici nazionali del Partito. E’ proprio vero che il sistema in Basilicata esiste anche a prescindere dai nomi che governano, è quasi un corpo autonomo e dotato di personalità e volontà proprie, cerca solo ogni volta la persona diversa che lo in- carna e lo difende. Questa volta, almeno per quanto riguarda il Consorzio di Bonifica, a difendere il sistema è toccato a FDI. Sarà per l’interesse del candidato/segretario? Urge il commissario elettorale prima che non sia troppo tardi.

Di Massimo Dellapenna

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