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BASILICATA AL VOTO, IL CENTRODESTRA CORRE UNITO E I GIOVANI VOGLIONO IL CAMBIAMENTO

Ospiti di Leporace il capogruppo regionale FdI Coviello, l’ex sottosegretario Dc Lamorte e i giovani rappresentanti Pierro (FI), Sambogna (Pd) e Corniola (Volt)

Il vento del centrodestra soffia forte in Basilicata in vista delle elezioni regionali del 21 e 22 aprile che rappresentano un vero e proprio banco di prova per i principali partiti nazionali. Ne è convinto Tommaso Coviello, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale lucano, intervenuto nella trasmissione “Oltre il giardino” condotta da Paride Leporace su Cronache TV.

BASILICATA, L’OHIO D’ITALIA

Coviello si è detto fiducioso dopo il recente risultato in Abruzzo, «dove vi è stata una netta affermazione del centrodestra, come tra l’altro in sette sulle otto ultime competizioni Regionali, che al netto della Sardegna sono state tutte vinte dalla coalizione». Per l’esponente di FdI, dunque, «la Sardegna è stata un’eccezione. Uno spiffero ma non un vento cambiato. Oggi la situazione è molto più chiara». Il capogruppo regionale di FdI ha quindi rimarcato «la grandissima affermazione di Fratelli d’Italia, che si dimostra essere un partito strutturato» e di una coalizione di centrodestra che «si presenta unita e compatta». Tant’è, commentando le parole del governatore uscente Vito Bardi, ricandidato dal centrodestra lucano, che ha parlato di «uno schieramento allargato alle migliori esperienze del territorio» Coviello afferma come Bardi abbia avviato «un’apertura molto intelligente ma – spiega – è chiaro il fatto che se vi sia un’attenzione da parte di Azione e di Italia Viva nei confronti della coalizione di centrodestra significa anche sposarne i programmi e l’azione amministrativa del Governo regionale degli ultimi cinque anni». Il conduttore Leporace ha quindi chiesto a Coviello di commentare lo stato dell’arte delle liste: «In tutta sincerità, abbiamo ricevuto i nomi dei probabili candidati», ha risposto Coviello rimarcando come da parte sua non vi sia mai stata una dichiarazione ufficiale di ricandidatura sebbene si dichiari «a disposizione del Partito» ma che «essere inseriti nella lista e far parte della competizione elettorale regionale non spetta a me definirlo, ma agli organi del Partito». In generale, Coviello spiega come «l’operazione che va compiuta ora è di fare un ragionamento concreto sul territorio, con una lista forte che contenga donne e uomini in grado di aumentare il consenso e colmare le distanze in tutta la regione con una classe dirigente competente e preparata che stia concretamente sul territorio». Le parole di Coviello sembrano confermare le sensazioni della vigilia: il centrodestra si presenta compatto e con «un progetto concreto» verso il voto in Basilicata, forte del vento nazionale a favore e dei buoni risultati ottenuti nelle ultime tornate regionali. Il centrosinistra appare invece in difficoltà, con un’offerta politica «divisa e confusa» che potrebbe penalizzarlo. La partita è aperta, ma il pronostico è chiaro: la Basilicata sarà l’Ohio d’Italia per il centrodestra.

IL DIBATTITO TRA I GIOVANI DEI PARTITI VERSO LE REGIONALI

Il giardino mediatico di Cronache Tv è proseguito con il vivace confronto delle voci dei giovani protagonisti della scena politica lucana con tre rappresentanti di altrettanti schieramenti: Simone Pierro, neo coordinatore di Forza Italia Giovani, Pippo Sambogna dei Giovani Democratici e Domenico Corniola, esponente di Volt Basilicata. Tra i temi cruciali l’università, le Infrastrutture e i Servizi, il rilancio delle aree interne, il lavoro e il futuro della regione: «Come Forza Italia Giovani – ha spiegato Pierro – stiamo lavorando all’interno del coordinamento, di sviluppare qualche punto programmatico relativo alle dinamiche e alle problematiche dei giovani lucani. Noi abbiamo preso la decisione di non chiuderci in noi stessi ma cercare di aprirci quanto più possibile ai ragazzi e alle ragazze della Basilicata, anche a tutti coloro che magari non si trovano più in regione perché hanno fatto scelte differenti, di studio e di vita altrove». Il confronto è proseguito con Corniola che ha criticato l’immobilismo dell’Università della Basilicata e la mancanza di Servizi a questa connessi che andrebbero «potenziati» dai trasporti agli alloggi: «C’è da fare vera- mente tanto lavoro sull’Unibas, nonostante abbiamo del- le Facoltà eccellenti qui in Basilicata restano carenti di iscritti e prive di attrattiva». A questo punto Sambogna è intervenuto per rimarcare co- me «prima è necessario crea- re una città universitaria e poi si può pensare di attrarre gli altri. Ma prima – incalza – dobbiamo risolvere il problema dello spopolamento, perché se se ne vanno tutti, tutto si svuota e tutto diventa inutile. E per risolvere, almeno parzialmente, questa criticità bisogna iniziare a garantire i Servizi». E qui Sambogna si è focalizzato sulle altre questioni come lo spopolamento e l’emigrazione, anche sanitaria: «Non possiamo non considerarle centrali per il Sud». A fare da eco le parole di Pierro che ha rimarcato co- me sia necessario intervenire su tutte le condizioni attrettive all’interno della Basilicata «per far sì che cresca in maniera globale, non sol- tanto nei confronti degli studenti ma anche per le altre fasce della popolazione. Se cresce la presenza di persone nella Basilicata – enfatizza il neo coordinatore FI Giovani – ritengo che possa crescere anche la presenza di studenti e non solo». Alla fine, pur nelle diverse posizioni, i tre giovani rap- presentanti lucani hanno concordato sulla necessità di un rinnovamento profondo della politica regionale, per riavvicinare le istituzioni ai cittadini e ridare fiducia e speranza alle nuove generazioni.

IL RICORDO DI LELLO MECCA

Il ricordo di Lello Mecca, figura di spicco della cultura lucana, ha animato l’ultima puntata di “Oltre il giardino” con l’ex sottosegretario DC Pasquale Lamorte per ripercorrere la vita del compianto intellettuale e amministratore potentino. Un «autorevole testimone del nostro tempo». che fu anche ex sindaco del capoluogo e storico preside del Liceo classico “Flacco” per 19 anni. Lamorte ha ricordato come quella di Mecca fu «una scelta felice» che portò «trasparenza e rigore morale» nell’Amministrazione comunale. «Il suo quinquennio introdusse quella trasparenza auspicata e rappresentò un punto di riferimento in tutta la provincia», ha ricordato Lamorte. «Aveva contribuito a formare un gruppo dirigente, tanti ragazzi che partecipavano ai suoi corsi sono diventati sindaci e segretari di sezione nei loro comuni. Si creò una scuola e un’alternativa che ha maturato rapporti non solo politici ma di amicizia». Lamorte ha poi ricordato come, dopo l’esperienza da sindaco, Mecca tornò alla sua vocazione di docente e preside: «Lasciò un segno indelebile anche nella scuola, con un rigore morale esemplare. Era un uomo di cultura a tutto tondo». In chiusura, Lamorte ha reso omaggio alla figura di Mecca: «È stato un maestro per tanti di noi, un punto di riferimento non solo politico ma umano. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella cultura lucana. Il suo ricordo rimarrà vivo come esempio di rettitudine, impegno civile e amore per la conoscenza».

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