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PARCO REGIONALE VULTURE, IL DETRONIZZATO SPERDUTO CI RIPROVA MA PERDE ANCORA

Ha chiesto al Tar l’annullamento della nomina a presidente di Di Lucchio, ma il sindaco di San Fele ha perso su tutta la linea

Per il sindaco di San Fele, Donato Sperduto, la presidenza del Parco naturale regionale del Vulture, era e rimane “proibita”: il Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Basilicata ha respinto il suo ricorso contro la nomina di Francesca Di Lucchio, rappresentata e difesa dall’avvocato Antonio Zottarelli. A seguito del ricorso vinto, sempre al Tar lucano, da Paolo Appiano contro l’originaria nomina di Sperduto presidente del Parco, Appiano era uno dei 3, proprio con Sperduto e Mariantonietta Tudisco, della rosa dei nomi sottoposta ai voti in Consiglio regionale per il conferimento dell’incarico in questione, il contro ricorso al Consiglio di Stato che però, l’anno scorso e con ordinanza cautelare, ha respinto la richiesta di sospensione dell’efficacia della sentenza dei Giudici amministrativi lucani, confermando così la non regolarità della nomina di Sperduto che avvenne dopo un travagliato e lunghissimo iter procedurale durato oltre 2 anni. L’Avviso pubblico, indetto nel luglio del 2020, mentre la scelta, annullata, di Sperduto, nel luglio del 2022. Per questi ed altri motivi, il presidente del Consiglio regionale Cicala, incassato il gancio giudiziario da ambedue i lati, nel giugno scorso annullò l’Avviso pubblico del 2020, indicendo nuovo procedimento per il conferimento dell’incarico di presidente dell’Ente Parco naturale regionale del Vulture. Nel settembre scorso, nominata presidente la dottoressa Francesca Di Lucchio. Poi, a dicembre, il presidente di Regione, Vito Bardi, ha proceduto con la nomina dei componenti del Consiglio direttivo Parco in rappresentanza dei Comuni interessati, confermando che a presiedere l’Organo in qualità di presidente, c’era, e verrebbe naturale aggiungere c’è, Di Lucchio. Sull’esito dei formali passaggi burocratici, il primo cittadino di San Fele, Sperduto, detronizzato dalla presidenza del Parco, ha deciso di ricorrere al Tar sperando nell’annullamento della nomina di Di Lucchio. Sperduto, tuttavia, ha perso su tutta la linea. In relazione al nuovo Avviso pubblico del 2023, per quanto riguarda il parere negativo della Commissione consiliare su tutte e 5 le persone candidate alla rosa dei “papabili” presidente del Parco, 3 voti favorevoli e 4 astenuti, ricostruito come correttamente la Prima Commissione del Consiglio regionale «si è riconvocata dopo 3 giorni», esprimendo , senza cadere in contraddittorietà, «parere favorevole “a maggioranza” con 5 voti favorevoli e 2 contrari». Sperduto ha anche contestato l’illegittimità della nomina di Di Lucchio, poichè, ha sostenuto, «non era stata autorizzata dall’Amministrazione di appartenenza». Per i Giudici amministrativi lucani, nessuna violazione delle specifiche normative in materia, dato che esse prevedono che i dipendenti pubblici non possono svolgere incari- chi retribuiti, eccetto quelli conferiti o autorizzati dall’Amministrazione di appartenenza, e la dottoressa Francesca Di Lucchio «è una dipendente della stessa Regione Basilicata che l’ha nominata presidente dell’Ente Parco naturale regionale del Vulture». Per questi ed altri motivi, il ricorso dell’ex presidente Sperduto che ancora ambiva alla carica persa, è stato respinto.

Ferdinando Moliterni

3807454583

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