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CELEBRATO L’80ESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DELLA GALLERIA DELLE ARMI E DEL TRENO A BALVANO

Il presidente della Regione Bardi: «Nessuno più osi violare la memoria di quelle persone innocenti con la dimenticanza». Tanti sindaci lucani e campani, il Vescovo per la celebrazione religiosa e familiari delle centinaia di vittime

I eri 3 marzo è stato l’80° anniversario della tragedia ferroviaria di Balvano. Come ogni anno l’Amministrazione comunale celebra questo giorno «non solo per il dolore che ha portato, ma per l’impatto che ha avuto sulla coscienza collettiva. L’intento dell’Amministrazione sarà sempre quello di impegnarsi affinché non si dimentichi e diventi un punto fermo per le nuove generazioni. Ringraziamo tutti quanti sono venuti per ricordare insieme a noi il 3 marzo 1944». La due giorni di cerimonia è cominciata con il convegno in videoconferenza con gli istituti scolastici, per la presentazione del progetto didattico e culturale sulla giornata: «I 6 migliori elaborati saranno premiati all’evento finale di maggio. Il Comune di Balvano assegnerà 6 borse di studio indirizzate agli studenti della Basilicata delle terze e delle quinte classi delle scuole secondarie di I e II grado» spiegano dalla Casa comunale. Ieri invece, giorno del tragico evento, partendo dalla chiesa madre S.Maria Assunta, Amministratori, Istituzioni civili e religiose, si sono recati alla galleria delle Armi per scoprire la targa in memoria.

LE ISTITUZIONI REGIONALI RICORDANO LA TRAGEDIA PER «RESTITUIRE DIGNITÀ ALLE VITTIME PER TROPPO TEMPO DIMENTICATE»

Una ricorrenza che anche le Istituzioni regionali ricordano annualmente, così il presidente della Regione Basilicata, a latere della cerimonia asserisce: «Sono trascorsi 80 anni dalla tragedia di Balvano. Una tragedia su cui, per troppo tempo, è calato un imbarazzante e colposo silenzio. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944, su un treno merci, circa 600 persone persero la vita in quello che rappresenta, ancora oggi, il più atroce incidente ferroviario per numero di vitti- me in Italia. Giovani, donne, padri di famiglia, uccisi dai gas mentre dormivano o tentavano di scappare. O, ancora, schiacciati dalla gente che cercava vie di fuga. Il ritardo dei soccorsi. Per troppo tempo, insieme ai morti, si è preferito seppellire la verità della strage. Lasciare le vittime senza alcun colpevole. Il valore della nostra commemorazione è dunque quello di restituire dignità a quelle vittime per troppo tempo dimenticate. E per esprimere vicinanza ai familiari delle vittime che hanno subito, oltre alla perdita dei propri cari, anni e anni di indifferenza. Nessuno più osi violare la memoria di quelle persone innocenti con la dimenticanza». Anche il vicepresidente della Giunta Regionale Francesco Fanelli ha preso pare alla cerimonia religiosa, «in memoria delle centinaia di vittime di quello che è stato il più grande disastro ferroviario della sto- ria italiana. Per non dimenticare» è stato il suo commento. «Nel giorno dell’80° anniversario del disastro ferroviario di Balvano, la Basilicata non dimentica le vittime di quella immane tragedia – ha dichiarato il presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Carmine Cicala – La memoria di questa strage non può essere cancellata. Quei 500 innocenti, periti in circostanze drammatiche e assurde, rappresentano una ferita profonda nella storia della nostra regione. Il loro sacrificio non deve essere vano e ci impone di mantenere vivo il ricordo, affinché simili tragedie non si ripetano mai più. È importante – conclude Cicala- fare memoria del disastro di Balvano perché diventi monito per le future generazioni e sprone per rafforzare la cultura della sicurezza in ogni ambito».

PER I SINDACI LUCANI E CAMPANI È IL RICORDO DEI CONCITTADINI

Quando il treno merci si fermò in galleria causando la morte per avvelenamento da monossido di carbonio di uomini, donne e bambini, due regioni furono unite nella sciagura, Basilicata e Campania ed i Sindaci non dimenticano. Francesco Santopietro, primo cittadino di Vaglio Basilicata, ieri era insieme ai tanti colleghi in fascia: «Abbiamo commemorato i morti del treno 8017. Il bilancio della tragedia è ancora oggi impossibile da accertare e oggetto di controversie: quello ufficiale parlava di 501 passeggeri, 8 militari e 7 ferrovieri morti, ma alcune ipotesi arrivano a considerarne oltre 600 morti». Dalla Campania Lello De Prisco, sindaco di Pagani racconta: «Un evento, patrocinato dalla Regione Basilicata e dalla Provincia di Potenza, che ha coinvolto oltre 40 comuni, promosso dall’Amministrazione di Balvano che ringraziamo fortemente per l’invito, l’ospitalità e per il dono del quadro di Pittura Estemporanea 2023 nella rappresentazione della tragedia. Per il Comune di Pagani la consigliera Rita Greco, con il presidente della Pro loco Antonio Avigliano, e da Marcello Sforza, appassionato di storia paganese che ha approfondito la vicenda, insieme ad alcuni rappresentanti delle famiglie paganesi coinvolte nella tragedia. Anche Pagani renderà omaggio a questi concittadini defunti in un evento che si terrà il prossimo 19 aprile». Il sindaco di Pimonte Francesco Somma, si è recato anche quest’anno a Balvano, con una delegazione di 50 concittadini e così asserisce: «A Balvano c’è la nostra gente, ci sono i nostri morti. Questo ci siamo detti con zio Minicuccio, figlio di Aniello vittima del treno e che ha perso il suo papà a soli due anni. Un momento toccante in cui abbiamo reso omaggio alle vittime pimontesi». Il Comune di Baronissi ricorda «giovani, donne, padri di famiglia, che furono uccisi dai gas mentre dormivano o tentavano di scappare. O, ancora, schiacciati dalla gente che cercava vie di fuga». Dal Comune di Olevano sul Tusciano infine ricordano «anche una nostra concittadina perse la sua giovane vita nella tragedia del treno 8017»

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