BlogSport

SUPERBIKE 2024 SOLO INNO ITALIANO SUL PODIO A PHILLIP ISLAND GARA1

Un eccezionale Nicolo Bulega vince al debutto in Superbike mostrando una superiorità ed una sicurezza impressionanti, culminati oltre che nella sua incontrastata vittoria anche nel nuovo giro record di Phillip Island in 1’28”564 (dopo il giro veloce stabilito in Superpole in 1’27”916)

È GIUSTO INFORMARE

2024 Superbike World Championship
SOLO INNO ITALIANO SUL PODIO 

#ègiustoinformare #oltrepazzano

🔺Superbike SBK 2024
Un grande Bulega vince gara1 a Phillip Island!

Dopo il pit stop Bulega stacca tutti e sale sul primo gradino di un podio tutto italiano, con Locatelliche precede Iannone. Ottavo Petrucci.
Un solo punto per Bautista, nessuno per Rea

Un eccezionale Nicolo Bulega vince al debutto in Superbike mostrando una superiorità ed una sicurezza impressionanti, culminati oltre che nella sua incontrastata vittoria anche nel nuovo giro record di Phillip Island in 1’28”564 (dopo il giro veloce stabilito in Superpole in 1’27”916)

Una gara per niente semplice, interrotta da un cambio gomme che non ha però influito più di tanto sul risultato, a parte la penalità inflitta a Toprak Razgatlioglu e che gli è costata la quarta posizione.
Sino al forzato pit stop abbiamo assistito ad una bella lotta in testa alla gara tra lo stesso Bulega,
Andrea Iannone Alex Lowes Toprak Razgatlıoglu e Andrea Locatelli che al termine del nono passaggio sono rientrati nell’ordine ai rispettivi box per cambiare le gomme.
Il turco della BMW è uscito prima del limite minimo stabilito ed all’arrivo è stato penalizzato di 1,225 secondi. Bulega era stato il primo ad entrare in pit line ed è stato il primo ad uscire, spingendo subito come un forsennato per staccare i propri avversari e ci è riuscito, visto che in pochi giri ha accumulato un vantaggio di oltre tre secondi che lo ha portato a vincere in scioltezza.

Dietro di lui abbiamo visto un Locatelli finalmente grintoso e capace di tenere testa a Iannone, Lowes e Razgatlioglu che hanno concluso nell’ordine.
La speranza è che mantenga questa convinzione nei suoi mezzi che gli permetterebbe di disputare un campionato da protagonista.
Dopo il secondo posto in Superpole Iannone ha confermato di poter ambire alle posizioni alte della classifica.
Da buon “animale da gara” il pilota del Team GoEleven ha lottato per tutti e 20 i giri ed il podio è il giusto riconoscimento.
Bentornato Andrea‼️

Al di là del suo quarto posto finale Alex Lowes ha disputato un’ottima gara.
L’inglese della Kawasaki sembra un altro pilota rispetto a quello falloso ed alterno delle passate stagioni.
Chi si aspettava che Razgatlioglu facesse un sol boccone dei suoi avversari è stato deluso, ma non dobbiamo dimenticare che il turco ha lottato costantemente per le prime posizioni con una moto che lo scorso anno non è mai salita sul podio nemmeno una volta.
Toprak è un fenomeno, ma non fa miracoli.
Diamogli tempo.
Danilo Petrucci ha inizialmente dato l’impressione di poter stare con i primi, ma ha ben presto perso terreno sino a concludere all’ottavo posto.
Un risultato da non buttare via, ma speriamo sempre che il ternano possa risolvere i suoi eterni problemi di gomme per vederlo lottare per quella che sarebbe la sua prima vittoria in SBK.

Cambia la moto, ma la condotta di gara di Axel Bassani resta sempre alterna e non esente da contatti.
Il pilota della Kawasaki deve ancora prendere confidenza con la sua Ninja, ma oggi il cammino è sembrato lungo ed impervio.
Un suo contatto con Gardner è costato la caduta del pilota australiano ed un long lap ad Axel. Dopo quanto avevamo visto nelle prove era lecito attendersi del quattordicesimo posto ottenuto da Michael Ruben Rinaldi, al quale va comunque riconosciuto l’alibi della sua prima gara con il team Motocorsa.

Gara da dimenticare per due dei protagonisti delle ultime stagioni del WorldSBK: Jonathan Rea e Alvaro Bautista

Il sei volte campione del mondo è alle prese con un problema di assetto che rende in guidabile la sua R1 e che non era emerso nei precedenti test di Jerez e Portimao ed è quindi legato alla pista australiana ed al suo straordinario grip.
La sua diciassettesima posizione finale è troppo brutta per essere vera, ma anche in conferenza stampa Jonny non ha lasciato spazio alla speranza: “dovremo fare molte prove ed apportare radicali cambiamenti”. Come a dire anche domani sarà dura andare a punti.

La gara dello spagnolo è stata compromessa invece da una caduta, ma resta il fatto che quello che stiamo vedendo a Phillip Island sembra solo un parente del dominatore delle due passate stagioni.

È stata una gara spettacolare che noi italiani ricorderemo a lungo per il suo podio tutto tricolore.

Non accadeva dal 1993 quando a Misano in gara1 vinse Giancarlo Falappa davanti a Mauro Lucchiari e Fabrizio Pirovano.
Anche allora due Ducati, una ufficiale ed una no, ed una Yamaha.
La storia si ripete.

SBK Australia, Gara 1 a Bulega e storico podio tutto italiano con Locatelli e Iannone

Phillip Island si scrive la storia della Superbike, con Bulega che fa la pole e vince Gara 1 da debuttante.

Locatelli e Iannone completano un podio tutto italiano.
A terra Bautista, Rea fuori dai punti

È stata una Gara 1 pirotecnica quella che ha inaugurato il Mondiale Superbike 2024.
A Phillip Island si è scritta una pagina di storia delle derivate dalla serie, specialmente dal punto di vista dell’Italia.

SUL PODIO NICOLÒ E 2 ANDREA 

 

 

Per la prima volta dal 1993 il podio è completamente italiano, con Nicolò Bulega capace di vincere all’esordio dopo aver siglato la pole position e, dietro di lui, i sontuosi Andrea Locatelli e Andrea Iannone 

La gara è stata fin da subito caotica, con il gruppo rimasto compatto per molti giri

Iannone ha preso il comando alla prima curva e ha lottato con Alex Lowes, finché Bulega non ha rotto gli indugi guadagnando la testa

Alla fine della girandola dei pit stop obbligatori per cambiare la gomma posteriore, il rookie di casa Ducati Aruba si è ritrovato con un margine di sicurezza sugli inseguitori, cavalcando così fino alla vittoria.

Pochi debutti nella storia della Superbike sono stati così folgoranti


Il secondo posto di Locatelli è reso più scintillante dal ritmo tenuto nella seconda parte di gara, che lo ha visto recuperare prima sulle posizioni del podio e poi qualcosa anche su Bulega. Il pilota Yamaha ha tenuto dietro Iannone anche grazie a un errore del rivale, finito lungo alla curva quattro nelle ultime battute.

Se Locatelli in Superbike è ormai una mezza sicurezza, per Iannone vale un discorso simile a quello di Bulega: dopo quattro anni di inattività, esordire con un podio è da fenomeni.

Toprak Razgatlioglu vince il duello con Alex Lowes per la quarta posizione, ma viene classificato alle spalle dell’inglese a causa di una penalità per non aver rispettato il tempo minimo di pit stop.

Bel sesto posto per Dominique Aegerter che tiene dietro Michael Van Der Mark, mentre in ottava posizione si piazza Danilo Petrucci.

La top ten di questa strana Gara 1 è completata da Garrett Gerloff e Xavi Vierge, con Axel Bassani dodicesimo e Michael Ruben Rinaldi quattordicesimo.

Le note stonate riguardano Alvaro Bautista e Jonathan Rea

Il campione del mondo in carica è scattato dalla nona posizione ed è scivolato alla curva dieci nelle fasi iniziali di gara, concludendo quindicesimo con l’ultimo punto disponibile.

Il nordirlandese, invece, è stato solo diciassettesimo, senza trovare minimamente feeling con la sua moto dopo aver lamentato cronici problemi di chattering fin dalle prove libere.

SBK 2024. GP d’Australia. Cosa è successo a Jonathan Rea e Alvaro Bautista?

Sono i grandi delusi di Gara1

Al di la della caduta lo spagnolo non sembra quello della passata stagione, mentre Rea è afflitto da un problema tecnico che lo ha demoralizzato le sorprese positive di questa prima gara del WorldSBK 2024 sono stati i tre italiani che sono saliti sul podio, le due delusioni più forti sono invece arrivate dai pluricampioni del mondo Alvaro Bautista e Jonathan Rea.

Chi avrebbe mai potuto immaginare che al termine di Gara1 i due avrebbero accumulato soltanto un misero punticino?

Lo spagnolo ha l’alibi della caduta in gara al quarto giro alla curva dieci, che lo ha relegato in fondo alla classifica, ma non dobbiamo dimenticarci che Alvaro ha concluso le prove ufficiali di martedì al settimo posto a oltre sette decimi dal leader Razgatlioglu, ha ottenuto solo l’ottavo posto nelle prove libere, ed in Superpole non è andato oltre la nona posizione, a quasi otto decimi dal suo giovane compagno di squadra.

In gara il campione del mondo uscente è partito forte, colmando in fretta il gap che in griglia lo separava dai primi, ma una volta con loro ha commesso un errore, ha perso aderenza all’anteriore ed è caduto.

La sua gara è finita qui

In conferenza stampa Bautista non si è trincerato dietro il problema del peso che ha dovuto aggiungere alla sua moto, ma si è limitato a dire di essere solo all’80%.

Al di la della forma fisica però non possiamo non rilevare come lo spagnolo sia molto diverso dal pilota dello scorso anno, che cercava di ottenere sempre il miglior risultato possibile e di non commettere errori.

Il pilota del Team Aruba.it puntava alla vittoria in campionato ed aveva una strategia ben precisa, quello che abbiamo visto sino ad ora sembra invece accontentarsi, come se avesse perso la fame di vittoria che lo ha portato a ben due titoli mondiali consecutivi.
Diverso il caso di Rea.

Il pilota più vittorioso nella storia della Superbike era apparso felice, quasi radioso dopo i primi test invernali di novembre. Sembrava che la R1 fosse la moto perfetta per lui, e ne vantava la maggior potenza e maneggevolezza rispetto alla sua vecchia Ninja.

La pista spagnola gli ha regalato soddisfazioni anche nelle prove di fine gennaio, ma a Portimao hanno iniziato ad affiorare quei problemi che ora la pista di Phillip Island ha esaltato.

“La moto è inguidabile – ha dichiarato Jonny – il problema è grave. Ho la massima fiducia nella squadra, ma sino ad ora qualsiasi tentativo è stato inutile”

Poche volte abbiamo visto Rea così mogio e preoccupato.

“Devo guidare sulle uova – ha proseguito – sennò rischio di cadere. La moto ha un chattering molto accentuato, come se saltasse. Nessuna regolazione delle sospensioni ha ridotto il problema. Temo che ci vorrà del tempo per risolvere questo problema”

A conferma di ciò è arrivato l’incredibile diciassettesimo posto di gara1, un risultato troppo brutto per essere vero.

In particolare però ci ha colpito il suo pessimismo, la quasi sicurezza che il problema sia di difficile soluzione.

Sembra quasi che Jonny si sia svegliato da un sogno e si sia trovato in un incubo.

Che ci sia altro oltre al solo problema tecnico?

E se il nordirlandese non si trovasse bene con la sua nuova squadra o con qualcuno dei vertici di Yamaha Racing?

#sapevatelo2024

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti