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MOVIMENTO SPONTANEO DEGLI AGRICOLTORI LUCANI: «PROTESTEREMO A OLTRANZA PER RIALZARE LA TESTA»

Al Comitato si sono uniti anche gli allevatori: «Abbiamo già ottenuto un traguardo in Regione, siamo pronti a tutto»

Nelle scorse settimane in Basilicata è nato un movimento spontaneo di agricoltori e allevatori provenienti da ogni area geografica lucana. Si tratta di un fenomeno unico nel suo genere perché donne e uomini del comparto agricolo hanno finalmente deciso di “alzare la testa”, unirsi e combattere per i propri diritti. «Questo fenomeno sociale ed economico si è messo in moto a partire da un preoccupante dato di fatto e cioè che le aziende agricole, ormai da anni, non riescono più a produrre reddito – spiega in una nota il Movimento spontaneo agricoltori e allevatori nato nelle scorse settimane in Basilicata – Altrettanto spontaneamente, l’8 febbraio scorso, più di 300 trattori si sono riversati a Potenza nelle strade antistanti la sede della Regione Basilicata per protestare contro questa insostenibile situazione di degrado, causata da decenni di scelte politiche scellerate e dalla mancata rappresentanza da parte di tutte le sigle sindacali. Questo movimento spontaneo ha ottenuto, senza l’intervento di alcuna sigla sindacale, un traguardo storico, quello cioè di ottenere l’istituzione di un tavolo di crisi permanente presso l’Assessorato all’agricoltura della Regione Basilicata, per affrontare le numerose criticità del comparto. Il 14 febbraio scorso una delegazione formata da venticinque agricoltori e al- levatori, rappresentativa di tutti gli areali della regione, ha partecipato al primo incontro del Tavolo, affrontando i primi tre temi, depositando infine nelle mani dell’Assessore Galella un documento unico elencante una ventina di criticità, sottoscritto dall’Assessore medesimo e tutti i Delegati (documento che alleghiamo al presente comunicato stampa). Il prossimo 28 febbraio si terrà il secondo incontro del Tavolo dal quale i Delegati e il movimento spontaneo tutto attendono decisioni e risposte concrete. Si tratta delle seguenti prime tre criticità: danni da fauna selvatica; caro gasolio e siccità/emergenza idrica. Nei prossimi giorni, inoltre, si terrà un Tavolo Verde fra le istituzioni regionali e i rap- presentanti delle sigle sindacali. Vogliamo, al riguardo, che sia chiaro che gli agricoltori e allevatori della Basilicata non intendono più subire passivamente le decisioni prese a questi Tavoli, che molto spesso hanno contribuito a partorire bandi, misure e provvedimenti impattanti negativamente sulle nostre aziende, sulle nostre economie e sulle nostre famiglie. Vogliamo invece iniziare a “contare” nei contesti che contano; vogliamo iniziare a poter dire anche noi “la nostra” con riguardo a provvedimenti e misure di cui saremo noi i diretti destinatari. In che modo? Attraverso un nostro diretto coinvolgimento (non necessariamente in seno ai tavoli verdi), che sia ovviamente antecedente rispetto al momento in cui, in seno alla Giunta regionale, vengono prese decisioni definitive. Si tratta di un approccio rivoluzionario ma ormai necessario per la sopravvivenza della nostra categoria: un punto essenziale e non negoziabile. Nelle prossime giornate, inoltre, si terrà un nuovo consiglio regionale straordinario per l’agricoltura; siamo intenzionati a parteciparvi chiedendo, se sarà possibile, la fissazione all’ordine del giorno dei seguenti tre punti: danni da fauna selvatica; caro gasolio e siccità/emergenza idrica. Attendiamo fiduciosi di ottenere, già a partire dall’incontro del 28 febbraio prossimo con il Presidente Bardi e l’Assessore all’Agricoltura, concrete soluzioni e non mere dichiarazioni. In caso contrario, se continueremo a non essere ascoltati, torneremo a mani- festare senza sosta il nostro legittimo dissenso in tutti i territori della Basilicata e lo faremo con maggiore incisività e sempre più convinti di doverlo fare per il nostro riscatto e per i nostri diritti».

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