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BARDI SEMPRE IN POLE

Il cdx unito deciderà sui candidati presidenti insieme ai sindaci. Per Tajani il Gen insostituibile. Csx, il partito dei no: non c’è la coalizione, non c’è un nome condiviso e ne_ anche un tavolo

La riunione che si è tenuta ieri non ha trattato né discusso direttamente la questione Basilicata. Questo perché insieme vanno discussi anche i candidati sindaco. Soprattutto quelli dei capoluoghi, come Cagliari e Potenza. A dare indizi in questa direzione ci pensa il Ministro Lollobrigida, plenipotenziario di Fratelli d’Italia che, secondo l’Ansa avrebbe detto alla Camera dei Deputati che i partiti «avrebbero fatto un’analisi di quelli che erano i Comuni che andavano al voto, delle cose rimaste aperte. C’è stato un passaggio ulteriore rispetto alla fotografia di quelli che erano i candidati potenziali. Alcune cose si sono chiuse definitivamente, altre invece attendono» e, sollecitato specificatamente sulla Basilicata, ha chiarito di non averne parlato. Sulla vicenda è intervenuto anche Matteo Salvini. Il leader della Lega ai microfoni di RTL 102.5 ha esplicitato che anche in Basilicata «il centrodestra troverà una sintesi sul candidato unico. Lascio sempre scegliere il territorio, non impongo mai da Roma», un’indicazione che sembra proporre il metodo sardo con una riunione locale tra i partiti della coalizione per decidere il nome del candidato governatore. A tal proposito il fidatissimo uomo di Salvini, Pasquale Pepe, ha detto di essere pronto a candidarsi, aggiungendo che anche altri sono pronti e che la coalizione saprà scegliere il meglio per il territorio e per i partiti. Dal canto suo Tajani continua a sostenere l’inamovibilità di Bardi a la decisione di Forza Italia di candidarlo ad ogni costo. Il Generale, proprio per prepararsi al bis che ritiene assodato, sta muovendosi per assecondare le richieste del partito del presidente del Consiglio ovvero per spiegare per quale motivo alcune di queste non sono soddisfacibili prima delle elezioni regionali.

I TEMPI PER CHIUDERE IL QUADRO

In tutto ciò, assodata l’unità della coalizione, non sono ancora definiti i tempi per la decisione del candidato Presidente. Secondo alcune voci ci sarà nei prossimi giorni una riunione romana tra i segretari nazionali dei partiti per chiudere definitivamente le questioni rimaste in bilico tra queste anche la Basilicata. Tutto, però, lascia presagire che ci siano delle scadenze politico elettorali ancora da tenere in considerazioni. Il 23 e il 24 febbraio ci sarà il congresso di Forza Italia, il primo dalla morte del fondatore Silvio Berlusconi che darà legittimazione democratica alla leadership di Tajani. Il 28 febbraio si voterà in Sardegna, dove Fratelli d’Italia ha ottenuto la candidatura alla presidenza della Regione togliendolo alla Lega- PsdAz. Il 10 marzo si voterà in Abruzzo per la riconferma di Marco Marsilio, storico fondatore di FdI e uomo legatissimo al presidente del Consiglio dei Ministri. Le due elezioni potrebbero dare il peso reali dei partiti come base di discussione per le scelte da fare in Piemonte, in Basilicata e in Umbria ma fornirà anche alla coalizione una prova della tenuta della stessa e del metodo di scelta dei candidati. Una duplice sconfitta, infatti, non soltanto metterebbe in difficoltà la granitica certezza del centrodestra di vincere ma inizierebbe anche a porre in discussione le basi stesse del metodo di decisione e la qualità della classe dirigente locale.

IL CENTROSINISTRA NELLA PALUDE

Chi sembra veramente nel guado dell’immobilismo è il centrosinistra. Non esiste ancora una coalizione né un nominativo accettato da tutti, non esiste un tavolo di discussione né un metodo di scelta. Angelo Chiorazzo continua a muoversi forte del suo carisma e della sua indipendenza ma non riesce a trovare nessuna incoronazione né formale né informale. Il Pd che credeva di aver trovato il Messia è rimasto legato a quella benedizione troppo affrettata. I Cinque Stelle dicono “no” ma non propongono niente di alternativo. Pittella non proferisce verbo. Italia Viva sembra sempre più orientata verso il centrodestra mentre i Socialisti hanno già ribadito che non sono interessati al progetto e non ne condividono il metodo. Un dialogo tra sordi che non può produrre niente di positivo. L’immediatezza delle elezioni sembra preoccupare più le opposizioni che la maggioranza. Nel non lasciare trascorrere troppo tempo per decidere la data, Bardi è stato politicamente molto scaltro, ha spiazzato la controparte non consentendole di organizzarsi per tempo. «Il potere logora chi non ce l’ha» diceva Andreotti. In Basilicata si sta dimostrando che il potere logora ancora di più che lo ha perso.

Di Massimo Dellapenna

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