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CROLLO DI FIRENZE IL PROCURATORE CAPO FILIPPO SPIEZIA : “DA UN PRIMO SOPRALLUOGO EMERSE DIVERSE CRITICITÀ”

Il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, ha fatto il punto sulle indagini dopo l’incidente sul lavoro di venerdì 16 febbraio nel quale hanno perso la vita cinque operai: uno è ancora disperso

È GIUSTO INFORMARE 

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Crollo Firenze: proseguono ricerche ultimo operaio, pm torna in cantiere

Il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, ha fatto il punto sulle indagini dopo l’incidente sul lavoro di venerdì 16 febbraio nel quale hanno perso la vita cinque operai: uno è ancora disperso

Il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia

L’indagine è ancora a carico di ignoti.

Gli otto operai coinvolti lavoravano per 3 ditte diverse.
Ricerche per trovare l’ultimo corpo. Tra le vittime, oltre all’italiano, tre marocchini e un tunisino.
Esperti di genetica per identificare le vittime

Crollo Firenze
È tornato stamani al cantiere di via Mariti a Firenze il pm Francesco Sottosanti, che insieme alla collega Alessandra Falcone coordina le indagini sul tragico incidente sul lavoro.
Entrati nel luogo del crollo di venerdì scorso anche altri mezzi dei Vigili del fuoco, le unità cinofile, e quelle Usar. Con loro sono arrivati in cantiere anche due dipendenti dell’Asl Toscana centro.

Proseguono le ricerche dell’ultimo disperso tra gli otto operai coinvolti nel crollo avvenuto venerdì scorso, alle ore 8:52, nel cantiere di via Mariti a Firenze.
Si tratta di Bouzekri Rachimi, 56 anni, marocchino.
Quattro le vittime di cui sono stati recuperati i corpi tra venerdì e sabato, tre i feriti.
Tra le macerie del cantiere, dove è in corso di costruzione un supermercato Esselunga, stanno operando ininterrottamente i Vigili del fuoco che tra ieri e la notte scorsa hanno rimosso la trave che ha ceduto provocando il crollo a catena dei solai.
Un intervento resosi necessario in quanto, da quanto appreso, la trave si muoveva.
Una volta rimossa sono potute riprendere le ricerche del disperso.

Intanto emergerebbe che il personale della ditta abruzzese Rdb di Atri (Teramo) {un colosso del calcestruzzo} tra le oltre 30 ditte impegnate nel cantiere fiorentino, non aveva concluso il fissaggio della trave incriminata, quando il personale di un’altra società il giorno dopo avrebbe avviato la gettata di cemento nella stessa area, all’ultimo piano della struttura.

Anche la presenza di manodopera irregolare nella stratificazione dei subappalti (decine e decine le ditte coinvolte) agita il dibattito, che cerca risposte nelle indagini per omicidio plurimo colposo e nelle norme.

Oggi potrebbe essere conferito l’incarico per le autopsie delle quattro salme già recuperate.

Si cercano immagini.
Utili quelle del crollo, ma vedere anche ciò che è successo subito dopo potrebbe servire.
Non è escluso l’ingaggio di consulenti esterni.
Sotto tiro c’è anche la progettazione, per quanto concerne il crollo di partenza e le manovre fatte in cantiere nel posizionamento delle travi il 16 febbraio 2024

Il cantiere del supermercato
Crollo di Firenze, la procura:
“Alcuni operai erano irregolari. Diverse criticità nel cantiere”

Crollo Firenze, il procuratore Filippo Spiezia:
“Da un primo sopralluogo emerse diverse criticità”

Il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia

CROLLO DI FIRENZE IL PROCURATORE CAPO FILIPPO SPIEZIA : “DA UN PRIMO SOPRALLUOGO EMERSE DIVERSE CRITICITÀ”

Il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, lascia trapelare poche indiscrezioni sul procedimento penale seguito anche da altri due magistrati.


Si stanno raccogliendo le fonti probatorie e in attesa di ricevere le prime comunicazioni formali da parte della polizia giudiziaria, Spiezia anticipa che l’area sarà sottoposta a sequestro dopo il recupero del corpo dell’ultimo operaio disperso sotto le macerie.

Intanto, emergono “diverse criticità” da un primo sopralluogo nel cantiere.

“Il dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che ci fossero diverse criticità in generale, ma non possiamo aggiungere nulla, non entro nel merito”

 

In un incontro con i giornalisti, il procuratore capo di Firenze Luigi Spiezia non si sbilancia

“tutto è prematuro”

ha ripetuto più volte nonostante poi, quelle “diverse criticità” siano già indicative del modus operandi delle ditte in subappalto dalla committente Esselunga all’interno del cantiere dove venerdì scorso hanno perso la vita quattro operai, mentre il corpo di un quinto deve essere ancora recuperato.

Notizie date col contagocce ma da cui emerge anche la particolare complessità delle indagini sotto molteplici aspetti.


E mentre vengono adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, per la ricostruzione dei fatti accaduti e accertare eventuali responsabilità, la Procura ha aperto subito un fascicolo, al momento contro ignoti, ipotizzando le fattispecie di reato di omicidio plurimo aggravato, commesso con violazioni delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, e di crollo colposo di costruzioni o quanto meno di sue parti
(di cui agli artt. 110, 589 commi l, 2, 5 del c.p. e 434, 449 c.p., 110, 113 c.p.)

La procura di Firenze

“coglie l’occasione per esprimere la gratitudine di questo Ufficio a tutto il personale di Polizia intervenuto che sta lavorando con encomiabile dedizione ed ai Vigili del Fuoco, che stanno svolgendo la loro delicata attività di recupero dei corpi delle vittime e di messa in sicurezza del cantiere, senza soluzione di continuità”

La procura, prosegue Spiezia,

“richiede la collaborazione di tutti affinché, una volta apposti i sigilli all’area in sequestro, ci si astenga da qualsiasi indebito accesso ai luoghi, sia per preservarne il loro stato in vista delle indagini tecniche, sia per evitare ulteriori incidenti, alla luce della instabilità delle strutture crollate e giacenti in sito”

Da una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente

“è risultato che nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti otto lavoratori, operanti per tre imprese diverse”

 

L’area verrà sottoposta a sequestro all’esito del rinvenimento dell’ultimo soggetto disperso, di cui si può solo ipotizzare si tratti di Bouzekri Rachimi, 56 anni, marocchino, visto che sono ancora in corso le operazioni di identificazione dei corpi rinvenuti sotto le macerie.
Corpi straziati che aspettano di essere abbinati al proprio nome dopo il rilievo delle impronte digitali e gli esami genetici richiesti.
Si profila, inoltre, una condizione di irregolarità circa la presenza sul territorio nazionale per un paio di questi lavoratori.
Altra questione riguarderà, poi, la verifica delle posizioni contrattuali.

“Le indagini si profilano complesse sotto molteplici profili. Sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità”

Lo scrive la procura, prosegue la nota :

“L’Ufficio sta assicurando il coordinamento delle attività investigative svolte delle forze di polizia giudiziaria intervenute: Ausl Toscana Centro – Dipartimento della Prevenzione, Ufficio Ispettivo del Ministero del Lavoro, Polizia Scientifica, Squadra Mobile di Firenze, Polizia Postale, Polizia Municipale di Firenze. Quest’ultima sta assicurando altresì, con grande impiego di risorse, la costante vigilanza del cantiere e di tutta l’area, che verrà sottoposta a sequestro all’esito del rinvenimento dell’ultimo soggetto disperso”

 

Mentre si cerca ancora sotto le macerie l’ultimo corpo, il bilancio del terribile del crollo nel supermercato di Firenze è di quattro salme recuperate compreso l’autotrasportatore Luigi Coclite, un disperso, tre feriti che rispondono bene alle cure.
Le tre persone decedute dovrebbero essere di origine magrebina, come il disperso, e residenti in Lombardia.

La nota della procura di Firenze


Da una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente

“è risultato che nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti otto lavoratori, operanti per tre imprese diverse”

Si legge nella nota diffusa dalla procura di Firenze.
Dalle prime verifiche compiute emerge

“che per alcuni operai vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale”

A confermarlo è il procuratore capo di Firenze, Luigi Spiezia, durante un incontro coi giornalisti sul procedimento aperto a carico di ignoti.

aggiunge Spiezia :

“Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quanto altro quindi l’accertamento che sto comunicando è limitato a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme in materia di ingresso sul territorio nazionale”

“Sul dinamismo che ha determinato questo disastro ovviamente non possiamo dire nulla, tutto è prematuro. Il dato molto empirico, che ci siamo fatti durante un sopralluogo, è che ci fossero diverse criticità. Si tratta di criticità che abbiano constato nel cantiere”

Per identificare con certezza gli operai che a Firenze sono rimasti sotto le macerie occorrerà anche il contributo di esperti di genetica.

Al momento si conosce con certezza solo l’identità di una delle vittime: Luigi Coclite, italiano di 60 anni, estratto poco dopo il crollo in via Mariti.
Difficile, ha spiegato il procuratore Spiezia, abbinare invece i nominativi agli altri tre corpi estratti.

Il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia

ha sottolineato Spiezia

“È iniziata una complessa attività di identificazione di ciò che resta di questi corpi degli operai che sono stati travolti da strutture imponenti Questa operazione richiede competenze scientifiche anche di tipo genetico perché alcuni di questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche”

Tra gli operai coinvolti, uno, prosegue la nota della procura di Firenze

“di origine italiana, compiutamente identificato, è risultato deceduto al momento dell’arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria, mentre altri tre operai, di origine romena, anch’essi con identità accertata, sono stati trasportati in ospedale. Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi. Attraverso l’encomiabile ed ininterrotta opera dei Vigili del Fuoco sono stati recuperati, al momento, i corpi di tre operai, mentre continuano le ricerche della quinta vittima, rese difficili dal particolare stato dei luoghi conseguenti al crollo, nel quale sussistono condizioni di perdurante insicurezza”

Il momento del crollo

Le indagini

In tanto strazio emerge che forse alcuni di loro avevano documenti non regolari, i permessi di soggiorno non sono a posto.

Ci sono accertamenti dentro l’inchiesta per omicidio plurimo colposo della procura di Firenze, l’impiego di manodopera irregolare nel controverso mare di lavori in subappalto apre a nuove ipotesi di reato accanto a quella di partenza, legata alla causa del ciclopico cedimento strutturale dei solai in costruzione.

“Le indagini si profilano complesse sotto molteplici profili”

“sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità”

scrive la procura di Firenze in una nota firmata dal procuratore capo Filippo Spiezia.

Il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia

Nella nota viene spiegato che

“l’Ufficio sta assicurando il coordinamento delle attività investigative svolte delle forze di polizia giudiziaria intervenute: Ausl Toscana Centro-Dipartimento della Prevenzione, Ufficio Ispettivo del Ministero del Lavoro, Polizia Scientifica, Squadra Mobile di Firenze, Polizia Postale, Polizia Municipale di Firenze. Quest’ultima sta assicurando altresì, con grande impiego di risorse, la costante vigilanza del cantiere e di tutta l’area, che verrà sottoposta a sequestro all’esito del rinvenimento della dell’ultimo soggetto disperso”

In cantiere i rappresentanti del consolato marocchino

Anche due rappresentanti del consolato del Marocco di Bologna sono andati stamani al cantiere di via Marini a Firenze.

I due rappresentanti, accompagnati da un interprete, sono rimasti nel cantiere per circa un’ora

Quando sono usciti hanno spiegato:

“Siamo venuti a rappresentare i connazionali marocchini, ma non abbiamo informazioni. Siamo venuti per dimostrare che ci siamo e per ringraziare la polizia per il lavoro che sta facendo. Facciamo le condoglianze a tutte le famiglie coinvolte”

Sindaco Dario Nardella:

“Esporre a Palazzo Vecchio immagini vittime crollo”

“Vorrei ricordare i nomi dei lavoratori che sono rimasti sotto le macerie: Lugi di 59 anni, Mohamed di 54 anni, Mohamed di 24 anni e Taoufik di 43 anni. Abbracciamo tutti noi i familiari di questi quattro operai a cui poi vorremmo anche dare un volto, e sarebbe bello che Palazzo Vecchio esponesse le immagini di queste persone per ricordare all’Italia e al mondo intero che quello che è successo non deve mai succedere perché troppo spesso dopo le parole torna il silenzio in attesa dell’ennesima nuova tragedia”

Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a nel corso della seduta del consiglio comunale, a proposito dell’incidente nel cantiere di via Mariti

“Le dichiarazioni” del procuratore di Firenze, Filippo Spiezia “sono molto forti e credo che la presenza di alcuni operai irregolari aggiunga ulteriore gravità a una situazione già molto seria”. Poi ha continuato ringraziando la procura “per il lavoro che sta facendo fin dall’inizio, le dichiarazioni del procuratore sono sicuramente molto forti e credo che la presenza di alcuni operai irregolari aggiunge ulteriore gravità a una situazione già molto seria”. “Ci sono tre punti che a mio avviso devono essere alla base di una proposta nazionale da portare in fondo con un decreto legge: stop ai subappalti a cascata, stop al massimo ribasso come criterio guida e imporre i contratti di edilizia”

Procuratore: “Corpi in condizioni drammatiche”

Spiezia ha fatto sapere anche che per identificare con certezza gli operai che a Firenze sono rimasti sotto le macerie occorrerà anche il contributo di esperti di genetica. Al momento, ha spiegato in conferenza stampa, si conosce con certezza solo l’identità di una delle vittime: Luigi Coclite, italiano di 60 anni, immediatamente estratto dopo il crollo. Difficile invece, ha spiegato il procuratore, abbinare i nominativi agli altri tre corpi estratti

ha sottolineato Spiezia : 

“È iniziata una complessa attività di identificazione di ciò che resta di questi corpi degli operai che sono stati travolti da strutture imponenti. Questa operazione richiede competenze scientifiche anche di tipo genetico perché alcuni di questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche“

Procuratore:

“Alcuni operai morti erano irregolari in Italia”

Ma il magistrato ha anche confermato quanto trapelato da alcune indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi: dalle prime verifiche, risulta che alcuni degli operai morti nel crollo fossero irregolari in Italia

“Risulta, da prime verifiche compiute, che per alcuni dipendenti, operai, vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale. Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quanto altro. Quindi, l’accertamento che vi sto comunicando è limitato a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme in materia di ingresso sul territorio nazionale“

ha detto il procuratore capo fiorentino

“Diverse criticità in sopralluogo crollo cantiere”

“Sul dinamismo che ha determinato questo disastro ovviamente non possiamo dire nulla, tutto è prematuro. Il dato molto empirico, che ci siamo fatti durante un sopralluogo, è che ci fossero diverse criticità. Si tratta di criticità che abbiano constato nel cantiere”

Lo ha detto il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, al palazzo di giustizia indetta per fare il punto sulle indagini sul crollo di venerdì scorso nel cantiere in via Mariti, dove era in corso di costruzione un supermercato Esselunga.

Nel crollo hanno perso la vita quattro operai, un quinto risulta ancora disperso, mentre altri tre sono rimasti feriti.

Il fascicolo d’inchiesta, ancora a carico di ignoti, è stato aperto per le ipotesi di reato di omicidio plurimo aggravato dall’inosservanza delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e disastro per crollo colposo.

“Morire di lavoro non può essere accettato, ma in nome del profitto tutto è giustificato“

È la frase, vergata con colore viola, su un grande striscione che è stato attaccato alla recinzione esterna del cantiere di via Mariti, a Firenze, dove venerdì scorso quattro operai sono morti, un altro è ancora disperso e tre sono rimasti feriti a causa del crollo di una porzione dell’edificio, un supermercato Esselunga, alla costruzione del quale stavano lavorando.

Da quanto si apprende, si tratterebbe dello stesso striscione identico che ieri i tifosi della Fiorentina hanno esposto allo stadio Castellani di Empoli in occasione del derby tra la squadra di casa e quella viola

Ieri, oltre a vari cartelli e mazzi di fiori, prima del presidio a cui hanno preso parte i residenti della zona, lungo la recinzione del cantiere era stato affisso un altro striscione con scritto

“Fateci un parco. Ci abbiamo sempre voluto un parco”

Continuano incessanti le ricerche dell’ultimo disperso, Bouzekri Rachimi, 56 anni, marocchino residente a Palazzolo sull’Oglio (Brescia)

Mentre le salme già recuperate dei quattro operai sono all’ospedale di Careggi a disposizione della Procura per l’eventuale autopsia.

Si tratta di Luigi Coclite (60 anni), abruzzese residente in provincia di Livorno; Mohamed Toukabri (54 anni), tunisino; Mohamed El Farhane (24 anni), marocchino; Taouflik Haidar (43 anni), marocchino

Il procuratore Spiezia ha anche precisato che

«è difficile identificare i corpi»

degli operai travolti dal crollo: l’identificazione

«è stata avviata con l’ausilio di esperti e richiede competenze specifiche, anche di tipo genetico perché questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche»

Attraverso i documenti, sono noti i nomi di chi doveva trovarsi nel cantiere, ha specificato il procuratore:

«Sappiamo i nominativi, ma non sappiamo abbinarli»

I tre operai romeni rimasti feriti intanto sono tuttora ricoverati all’ospedale di Careggi


Nel cantiere, peraltro, erano presenti un’altra decina di operai, ha aggiunto il procuratore

«Al riparo le principali fonti di prova»

Procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia

ha aggiunto il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia :  

“La procura di Firenze ha adottato da subito tutte le iniziative per assicurare immediatamente le principali fonti di prova, ovviamente il lavoro di acquisizione di tutte le fonti di prova non è ultimato però possiamo dire che abbiamo messo al riparo i principali dati probatori che ci serviranno per le ricostruzioni anche di tipo tecnico”

#sapevatelo2024

 

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