AttualitàBasilicataBlog

SANREMO, TRATTORI E AVIGLIANO

Oltre il giardino, Mango, i commenti di Timpone e Spagnoletta. fine Claps, Summa: «ora nuovo capitolo». Agricoltura, assessore ed ex assessore a confronto: Galella e Braia

Un’analisi tutta lucana su Sanremo, a partire dalla vittoria di Angelina Mango e il legame con la Basilicata. E poi le proteste degli agricoltori lucani e la crisi politica al Comune di Avigliano. Questi i temi sotto i riflettori delle ultime puntate di “Oltre il giardino”andate in onda su Cronache Tv e in cui il conduttore Paride Leporace ha ospitato in studio l’assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Basilicata Alessandro Galella insieme al Capogruppo Italia Viva – Renew Europe in consiglio regionale Luca Braia. E poi l’ex consigliere del Comune di Avigliano Angelo Summa. E ancora, il musicista e scrittore Rocco Spagnoletta e il patron del “Marateale”- il Festival internazionale del Cinema Basilicata – Nicola Timpone. Diverse anime, personaggi e competenze che hanno, però, in comune di certo l’interesse per la Basilicata.

SANREMO TRA PIGNOLA E LAGONEGRO

«La vittoria di Angelina Mango a Sanremo è stata la prova che la Basilicata esiste, è forte e può fare tutto quello che vuole», afferma Arisa in un video-messaggio trasmesso durante la puntata dedicata al successo della giovane cantante di Lagonegro al Festival. Un’edizione che ha visto primeggiare sul podio dell’Ariston a distanza di un decennio una donna e per di più una lucana. L’ultima fu infatti Arisa nel 2014 con “Controvento”. Gli ospiti in studio – il patron del “Marateale” Nicola Timpone e il musicista Rocco Spagnoletta -sono entrambi legati a doppio filo con Angelina Mango, Arisa e più in generale con la scena musicale lucana. «Sono molto contento», dice Timpone, che ha incontrato la Mango a Sanremo nei giorni del Festival, respirando «una grande energia» attorno a lei. La vittoria della Mango dimostra che la Basilicata, nonostante la lontananza dai grandi centri e un carattere umile che a volte la frena, può competere ai massimi livelli: «Bisogna avere un talento al di sopra della norma per emergere», sottolinea Spagnoletta. senza per questo scappare o rinnegare la propria terra. Com’è stato di esempio Pino Mango che dopo aver vissuto a Milano ha sentito il bisogno di tornare in Basilicata, a Lagonegro, dove ha creato alcuni dei suoi capolavori. E della stessa Arisa e Angelina Mango che, pur vivendo nel capoluogo lombardo, portano sempre con sé le proprie radici. Parafrasando Arisa, dunque, e anche un po’ Papaleo, la Basilicata esiste e resiste. E con la vittoria di Angelina al Festival lo ha dimostrato ancora una volta.

TRATTORI IN CAMPAGNA ELETTORALE

Archiviata la parentesi Sanremo, entrano in campo i trattori col tema della protesta degli agricoltori – anche e soprattutto di quelli lucani – che si intreccia con la politica regionale, tra accuse all’assessore Galella di non aver presenziato alla manifestazione principale nel capoluogo perché impegnato a Berlino. Galella spiega: «Ero già a Milano per la Bit quando è stata convocata la protesta. Per la prima volta il Dipartimento Agricoltura ha partecipato alla fiera. Poi sono andato a Berlino per impegni istituzionali. Certo, col senno di poi sarebbe stato meglio esserci, ma più che la presenza quel giorno fine a sè stessa conta risolvere le criticità degli agricoltori nel concreto». Il dibattito si concentra sulle difficoltà del dialogo e della rappresentanza. Il nodo è che gli agricoltori manifestanti non si riconoscono nelle Associazioni di categoria, rendendo difficile il dialogo per le Istituzioni. «Nessuno di loro vuole essere rappresentato il ché rende difficilissimo un tavolo in cui interloquire», spiega Galella che però rassicura sul fatto che dalla Regione «affronteremo con loro tutte le criticità di immediata risoluzione». Braia concorda sulla necessità del dialogo, «ma serve concretezza». E rilancia: «Non credo sia un problema di rappresentanza. È che gli agricoltori non si fidano più delle promesse a vuoto. Forse il problema è che la politica non parla più il linguaggio della gente», osserva Braia che fa esplicito riferimento all’episodio dello scorso Consiglio regionale convocato in sessione straordinaria in cui «di fatto, dopo tre ore di discussione, alla fine il Consiglio si è sciolto perché la maggioranza si è dileguata. Un atteggiamento – incalza Braia – che non è stato certamente positivo e che non ha fatto bene alla politica, in generale, e al territorio». «Uno spettro troppo ampio» per Galella da analizzare che al margine del Consiglio era partito con l’idea «di dover dare risposte concrete alla lista delle domande che gli agricoltori avevano fatto. Poi, invece, i consiglieri regionali -spiega l’assessore hanno iniziato ad allargare completamente lo spettro rispetto a ogni tipo di possibile provvedimento nei confronti dell’Agricoltura, su cui ovviamente per poter prendere delle scelte c’è bisogno di fare degli approfondimenti sui bilanci, sui soldi disponibili che non si potevano di certo dare in quel preciso momento». Braia però, su questo punto non transige e incalza: «In quel Consiglio c’era il presidente, c’era la maggioranza e c’erano i temi posti sul campo. Voi potevate fare qualsiasi altra scelta: prendere tempo, chiedere un rinvio, chiedere un aggiornamento, fare una discussione, arrivare a una risoluzione, ma avete preferito abbandonare l’Aula. Le parole le lascia il vento, questi sono gli atti». Polemiche e Politiche agricole a parte, in attese di attezionare le criticità del comparto agricolo, Galella e soprattutto Braia si sbilanciano sulle attesse di date e nomi per le Regionali dietro l’angolo con l’assessore che pronostica il voto ad aprile e il capogruppo di Italia Viva – Renew Europe che ribadisce «l’attesa non solo per i nomi» ma sull’offerta politica che «il centrodestra sarà in grado di mettere in campo» chiarendo altresì come «con il centrosinistra ci sia un dialogo aperto» in attesa però di capire «se ci sono le condizioni di un’unità per poter competere e costruire un programma di alternativa ma di cambiamento concreto».

LA MECCA CADUTA DI AVIGLIANO

Lo scorso 2 febbraio è terminata l’esperienza amministrativa di Giuseppe Mecca al Comune di Avigliano. Paride Leporace torna ad occuparsi della crisi che ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale e lo fa con Angelo Summa, ex consigliere comunale di opposizione: «Le avvisaglie della crisi c’erano già nel Consiglio del 17 ottobre 2022. Tante le crepe nella maggioranza poi risanate con interventi di mediazione. In quella occasione ci fu un azzeramento di Giunta, cambi di casacca e strascichi vari che risultavano fuori dal coro, ma in realtà l’Amministrazione ha proseguito il suo cammino fino al giorno in cui 10 consiglieri comunali hanno deciso di dimettersi contestualmente mettendo definitivamente fine all’Amministrazione Mecca» spiega Summa. Una crepa in maggioranza che si è allargata irrimediabilmente tanto da portare consiglieri di maggioranza e di opposizione a staccare la spina. «Io ero consigliere di opposizione e ho fatto opposizione anche per- ché io e l’ex sindaco Mecca siamo distanti sotto tutti i punti di vista, – ha sottolineato Summa – per cui non ho esitato ad agire quando ho capito che quella esperienza politica era arrivata al termine. Lo scontro interno alla maggioranza aveva bloccato la macchina amministrativa e una decisione andava presa e l’opposizione in questo è stata compatta». A giugno, i cittadini di Avigliano saranno chiamati a scegliere chi li guiderà nei prossimi 5 anni. Il centrosinistra non ha ancora un suo candidato sindaco ma se si vuole evitare di consegnare nuovamente il Comune in mano al centrodestra, secondo Angelo Summa, bisogna non commettere lo stesso errore del 2020: «Mecca ha vinto con poco più del 30% delle preferenze. Il restante 70% era diviso tra le quattro liste di centrosinistra. Questo non possiamo più permettercelo. Proveremo a mettere tutti insieme, secondo una prospettiva molto aperta». Sul ruolo che il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Tommaso Coviello ha avuto nelle vicende del Comune di Avigliano, Angelo Summa non si sbilancia mentre sulla comunità e su come sia stata percepita questa crisi, dichiara: « Io credo che in una prima fase ci sia stato un po’ il timore di capire cosa fosse successo veramente ma la nostra è una comunità molto intelligente e si è fatta una sua opinione. Ora dobbiamo aprire un nuovo capitolo».

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti