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GALELLA, MEGLIO SELFIE CHE TRATTORI

TACCO&SPILLO

Non s’erano mai visti tanti trattori lucani affollare il deserto di viale Verrastro e soprattutto rumoreggiare in protesta campestre contro la sonnolenza verso l’agricoltura e che qui in Basilicata conta moltissimo perché è piena di qualità produttiva e valore imprenditoriale. Così mentre Alessandro Galella, uno dei peggiori per demerito e nullismo istituzionale tra gli assessori sulla piazza, giocava alla Bit di Milano a farsi i selfie con tutto il codazzo, Gal compresi, 200 trattori incavolati neri hanno fatto capire ai patrioti addormentati della Regione che il tempo del cazzeggio era tragicamente finito. Ora capiamo la furbata di questo centrodestra da avanspettacolo di scaricare sull’Europa tutto il campo delle responsabilità, ma a leggere le richieste degli intrepidi si capisce come nella  bagarre agricola ci sia pure la colpa di Galella non solo per non aver trovato soluzione all’emergenza cinghiali, ma anche per il vergognoso aumento del 20% del canone irriguo deciso da Musacchio, AU del Consorzio di Bonifica, con buona pace del fratellino Quarto e di Coldiretti che continuano a difenderlo. Canta Francesco Gabbani:“Io voglio fare il contadino, altro che selfie…”

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