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MERRA, MI SCUSO PER IL LAPIS

TACCO&SPILLO

Non vogliamo far portare a Donatella Merra la croce dei fattacci possibili ed immaginari che hanno nella testa questi patrioti di centrodestra pieni d’ardore capovolto e dilettantismo fiammeggiante e di cui ne è rimasta anche vittima, ma non c’è scelta peggiore della sua saltellante itineranza politica che possa legittimare o quanto meno giustificare minimamente l’approdo nelle cime tempestose che muovono in direzione di FdI, solo perché lì comanda la sorella più famosa d’Italia. Ora lasciamo stare che quando era accasata nella Lega ed in piena liaison politica con Salvini da assessore alle infrastrutture la Merra ha pensato bene di fare la guerra al ministro Lollobrigida e ad Acque del Sud, riforma di governance migliorativa e strategica della risorsa idrica, ma andare a finire proprio là dentro, nel partito della metafora ortofrutticola più bassa che ci sia e che fa l’accrocco linguistico con “gargarismi col pisello”, grazie all’intemperanza boccaccesca del ricandidato fratellino Rocco Leone che pure ha fatto vergognare la povera Basilicata in ogni angolo d’Italia è davvero surreale quanto deprimente. Dall’alto della sua cultura Nino Frassica avrebbe detto: “Mi scuso per il lapis…”

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