AttualitàBasilicataBlog

CDX, INCONTRI DEL 3° MANDATO

La Lega oltre alla Basilicata, rischia di perdere anche il Veneto: Meloni brinda, Salvini sconsolato. Sul limite dei 2 mandati per i presidenti FdI non molla: oggi CdM sull’election day

Se in politica i conti tornassero, sarebbe quasi naturale applicare la matematica per risolvere i problemi legati all’affermazione interna del potere. Ma, invece, i conti non tornano ed il ricorso all’aritmetica è una necessità partitica più che una soluzione pratica. L’aggiunta della modellazione predittiva di esiti elettorali, complica maggiormente le trattative basate su accordi di intenti. Due numeri pari non possono dare un numero di- spari, al contrario due numeri dispari possono dare un numero pari ed infine sommando un numero pari con un numero dispari si ottiene un numero dispari: per il centrodestra l’ingombrante differenza della Basilicata. Con 4 Regioni al voto, due a Fratelli d’Italia ed una a testa agli alleati della Lega e di Forza Italia, la giusta parità nella disparità. Oltre a Piemonte, Umbria, Abruzzo e Sardegna, c’è però, nell’anno in corso, la Basilicata. Eppure 3 partiti più 5 Regioni al voto non danno il pari per il centrodestra. Nel 5, il solo 1 alla Lega, eventualmente l’Umbria, non piace al Ministro Salvini che ha invocato l’unità del centrodestra soltanto dopo che le sirene delle Fiamme Gialle hanno bussato, in Sardegna, a casa Solinas. In meno di 24 ore, l’ok a Truzzu di FdI. La pietà chiesta dal leghista, sembra essere stata interpretata diversamente dalla presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni che ne ha tratto un segnale per spingere an- cora di più con punto di rottura non valutato come prossimo. Indagini predittive su sfere stroboscopiche, le Regioni non sono più 5.Si torna, per contraddizione in termini temporali, al 2025. Oggi il Dl sull’election day al Consiglio dei Ministri. Per la Basilicata, possibili elezioni a giugno in accorpamento con le europee. Sulle date unificate, ancora un nodo politico da sciogliere. Sarebbe stata reinserita la misura per eliminare il limite del doppio mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni fino a 15mila abitanti. Tra Meloni e Salvini, incontri del terzo mandato. Più che il ristoro Basilicata, il leghista in cerca di certezze sul possibilità, per Zaia, di ricandidatura a presidente del Veneto. Sindaci sì, presidenti di Regione no. Così pare l’abbia impostata FdI. La soluzione proposta si è rivelata per Salvini un autogol.Pur di incassare Zaia, a Fratelli d’Italia la prerogativa su chi e co- me dovrà espugnare le “rosse”: Emilia-Romagna, Toscana, Campania e Puglia. Non essendo l’ipotetico terzo mandato ad personam, il dubbio-timore che se Bonaccini e De Luca ricandidati, Emilia Romagna e Campania perse. I principi matematici, stravolti. Due è maggiore di uno, ma non nel centrodestra altrimenti sarebbe stata agevole alleanza tra FI e Lega per ridimensionare le mire del tutto vuole e tutto becca di Meloni. Come ha detto il viceministro Cirielli a Potenza, la «prova muscolare» favorisce Fratelli d’Italia che vale di più degli altri due alleati messi insieme. Possibile, è politica e non aritmetica. Alle regionali del 2019, in Basilicata fu così per l’allora Lega (19,15%) ai danni di For- za Italia (9,14%) e Fratelli d’Italia (5,91%).Uni- ca certezza, la auto imposizione di essere coalizione. Almeno questo centrodestra è coalizione da anni. In Basilicata, nel centrosinistra, a partire dal tinto Movimento 5stelle e dal Pd, coalizione non lo sono mai stati e ancora non lo sono neanche: eppure già vivono il dramma della condanna a presentarsi in un unico schieramento. Nel centrodestra lucano ogni partito prepara il suo candidato presidente, quando Roma, oltre all’election day, comunicherà a chi spetterà, l’ufficialità del nome

Ferdinando Moliterni

3807454583

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti