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COPPA ITALIA PROMOZIONE, LO SCANDALO FITTIPALDI POTREBBE FINIRE IN PARLAMENTO

Calcio, richieste le dimissioni del presidente Ind Basilicata

Non si placano le polemiche sulla vicenda legata alla finale di Coppa Italia “M. Tartaglia” del campionato di Promozione tra Avigliano e Melfi, tanto che pare la questione finirà in Parlamento. Pronte le interrogazioni parlamentari sulla querelle Fittipaldi-terna arbitrale. A vincere dopo 120 minuti di gioco, tra tempi regolamentari e supplementari, è il Melfi avendo segnato un goal fuori casa al 6 minuto dei supplementari e un goal nella gara di andata. L’Avigliano tra le mura amiche ha disputato un’ottima partita segnando due goal che però non sono bastati ad avere la meglio sui gialloverdi di mister Astudillo. Fino a qui procede tutto per il meglio, al triplice fischio finale ci si aspettava la premiazione a coronamento della bel pomeriggio sportivo trascorso e invece non è stato così perchè il presidente della Lnd Basilicata, Emilio Fittipaldi è sceso in campo per “riprendere” il direttore di gara Lettieri e dirgli che per assegnare la coppa si sarebbero dovuti battere i rigori. La terna arbitrale, applicando il Regolamento, per tutta risposta ha continuato a sostenere la vittoria del Melfi e ha proceduto alla premiazione nonostante l’assenza di Fittipaldi. A fine serata la reazione della società melfitana è stata dura e attraverso un comunicato ha chiesto le immediate dimissioni del Presidente federale e dei consiglieri presenti al comunale di Avigliano. A questa è subito seguita la “replica” dell’Avigliano Calcio che si è rivolta al giudice sportivo chiedendo di disputare nuovamente la partita. Il reclamo presentato è stato respinto ritenendo giusta la decisione dell’arbitro Lettieri. Ancora una volta l’Avigliano non ci sta e promette di ricorrere in appello: «Dopo aver osservato un comportamento sportivo e rispettoso delle decisioni assunte in campo dal DG in occasione della finale di Coppa Italia di Promozione, soprattutto nei riguardi della squadra avversaria a cui sono stati attestati tutti i meriti del caso, ritiene a questo punto inacettabile l’incertezza regolamentare che permane. – si legge nel comunicato dell’Avigliano – Il Giudice Sportivo, dunque, omologando il risultato, non ha sancito come avrebbe dovuto fare quale fosse la regola valida, ma al contrario ha dichiarato sostanzialmente che l’arbitro avrebbe potuto decidere tanto di procedere con i calci di rigore quanto di non farlo, così come è accaduto nella gara di ritorno, mentre l’articolo 3 del Regolamento recita: Qualora risultasse parità nelle reti segnate, sarà dichiarata vincente la squadra che avrà segnato il maggior numero di reti in trasferta verificandosi ulteriore parità al termine della partita di ritorno, dopo i tempi regolamentari, per determinare la squadra vincente, si darà luogo all’effettuazione dei due tempi supplementari, ed eventualmente persistendo la parità di reti segnate, si darà luogo all’effettuazione dei calci di rigore». Occhi puntati dunque sul ricorso dell’Avigliano. Come andrà a finire la disputa? Vedremo, intanto c’è chi ancora si interroga se il presidente Fittipaldi avesse ragione o meno.

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