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L’ELECTION DAY E LA RIVOLUZIONE

La riflessione di Antonella Pellettieri

Se il Consiglio dei Ministri approva l’election day, si dovrebbe votare sabato 8 Giugno, dalle ore 14 alle 22, e domenica 9 Giugno dalle ore 7 al- le ore 23. Di certo si voterà per le elezioni europee e comunali: in Abruzzo e Sardegna per le elezioni regionali si voterà a febbraio, nelle altre regioni, Basilicata compresa, dovrebbe votarsi a giugno. I pochissimi che non andranno al mare in quel fine settimana voteranno, il resto dell’Italia occuperà arenili e lidi – se la Bolkestein lo consentirà ancora – fregandosene dei destini delle proprie regioni e dell’Europa. Forse maggiore attenzione sarà data alle consultazioni comunali perché, nei piccoli paesi, si vota per fratelli, cugine, zii e parenti acquisiti e non si può mancare. Questo significa che per quasi altri sei mesi dovremmo sorbirci le decisioni da Roma del gruppo Speranza e company e il povero Chiorazzo che a me sta diventando simpatico perché mi viene spontaneo stare dalla parte dei deboli, continuerà a subire angherie dall’altra parte del Pd dove si raccolgono le correnti avverse a Speranza e la sua sinistrissima corrente… Sei mesi di stallo amministrativo in Regione e lo stagno melmoso sarà ancora più immobile: alcuni vecchi rappresentanti del Pd cercheranno di convincere gli scettici spiegando che era l’unico modo per togliere forza agli altri vecchi del Pd, tipo Margiotta e De Filippo e altri di rango più basso. Una lotta geriatrica mentre i giovani che poi giovani non sono, sembrano non esistere. Una oligarchia malata che continua a fare del male a questa piccola regione colonizzata dai Lucoromani, nuova etnia composta da Lucani che abitano a Roma e vorrebbero comandare sulla Basilicata. Non che le fazioni a destra siano in situazione migliore: i discendenti di Giorgia parlano solo se Giorgia lo vuole – Giorgia vult -, gli altri sono più liberi perché i loro capi romani sono inconsistenti quanto quelli del PD. Di donne candidate, finora, non vi è manco l’ombra: spero siano nascoste e, improvvisamente, compariranno rallegrando i nostri cuori. Ad esempio sarebbe bellissimo se Giorgia scegliesse una donna da candidare in regione anche se cugina, cognata o lontana parente secondo le costumanze di quel partito. Sembra basti non essere un’influencer… Sarebbe l’unico motivo che mi spingerebbe a non andare al mare in quel fine settimana di giugno: una nuova speranza in una donna capace. Eh sì perché bisogna specificare capace se si tratta di genere femminile. Per gli uomini nessuno se lo è mai chiesto: o sono tutti capaci o sono tutti incapaci, misteri della fede, speranza e carità! Mi diverte sapere che domenica 9 Giugno, appena si chiuderanno i seggi, inizierà lo scrutinio per le Europee. Invece le schede per le regionali e le comunali saranno scrutinate a partire dalle ore 14 di Lunedì 10 Giugno. Insomma a serata inoltrata conosceremo il nome del nuovo sindaco di Potenza con la speranza (lettera minuscola), anche in questo caso, che sia donna capace, colta e anche bella perché Potenza ha bisogno di donne capaci, colte e piene di ogni tipo di bellezza. E non cercate di farmi lezione di body shaming, io apprezzo una bella presenza al maschile e al femminile: prima si poteva dire liberamente physique du role intendendo una attitudine fisica e mentale a svolgere un determinato ruolo. E mi sia consentito di aggiungere che tutti i candidati noti in Basilicata e nei ruoli apicali sono brutti! Vi consiglio di cominciare a prenotare in B&B e alberghi da venerdì 7 Giugno fino a domenica 9, sperando che non voterete se ci saranno i soliti uomini come candidati nelle posizioni più alte…sarà ricordata come la rivoluzione lucana dell’8 Giugno. Siamo in tempo per organizzarla, bisogna cercare di avere speranza (lettera minuscola) almeno nel futuro e non arrendersi.

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