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L’ESODO PATRIOTTICO

TACCO&SPILLO

Non che qualcuno se ne sia accorto della sua esistenza politica così anonima, silenziosa, sommamente inutile e priva d’ogni minimo merito istituzionale, perfino quando rivestiva per conto della Lega la carica volatile di capogruppo scaldapoltronista grazie anche alla genialata del solito Pasquale Pepe, ma l’ennesimo cambio di casacca di Gianuario Aliandro da Paterno verso Forza Italia può darci l’idea di quanto in questa legislatura patriottica sia stato frequentato il mercato osceno del saltello trasformista. Ora è vero che sono tempi in cui si cambia spesso idea senza nemmeno il bisogno d’una spiegazione, ma qui stiamo parlando di un esodo di massa senza precedenti nella storia della Regione e che ha visto una fila lunga, indisciplinata, fantozziana di transfughi appesi ai loro cazzeggi personali e alle loro voglie indecenti di sopravvivenza che hanno fatto il giro d’Italia ridicolizzando la povera Basilicata come quell’epica buffonata di tale Vincenzo Baldassarre divenuto assessore a scadenza di 7 giorni per via d’un veloce saltello in FdI, peraltro subito rimangiato per la vecchia casa disastrata. Canta la mitica Loredana Bertè:“Ormai dispersi in quest’esodo, senza fermarsi mai”.

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