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FALOTICO, PD: “SERVE ATTO DI UMILTÀ”

«Si riparta da zero e si valutino tutte le possibili candidature, compresa quella di Chiorazzo»

“Le votazioni per l’elezione del consiglio provinciale di Potenza e Matera offrono diversi spunti di riflessione politica; due, in particolare, non vanno sottovalutati:
-) avevamo visto giusto nel sostenere in modo unitario il Presidente, Christian Giordano, esponente dei Cinque Stelle, dando vita al primo importante esempio di unità del centro-sinistra in Basilicata; stessa cosa può dirsi per Piero Marrese in Provincia di Matera;
-) è possibile battere il centrodestra in Basilicata a patto che la coalizione alternativa sia compatta e non perda nessuna delle forze che la compongono. I risultati si prestano anche a letture sul peso interno al Pd delle diverse sensibilità, come pure sulla distribuzione dei voti nel centrodestra, ma non è questa la sede per affrontarele.
Dunque, uniti per vincere dovrebbe essere il motto che tutti i protagonisti del dibattito politico dovrebbero fare proprio. Nel Pd non sta avvenendo: non c’è unità sul nome di Angelo Chiorazzo, come dimostrato dalla direzione del 27 ottobre; ma, soprattutto, non sta accadendo nel centrosinistra dove sono molto più numerose le contrarietà che le adesioni. Addirittura, non si riesce a svolgere una riunione dei segretari regionali per aprire un confronto sul programma e sul candidato che meglio di tutti possa rappresentarlo e incarnarlo. Sono tra quelli che nella direzione del 27 non hanno votato la relazione del segretario regionale: e non per una valutazione sulla persona di Angelo, imprenditore che conosco e stimo, piuttosto, perché era già evidente che si stesse imboccando una strada sbagliata che avrebbe portato il Pd all’isolamento. Né mi hanno convinto le eccessive insistenze sul profilo “cattolico” del candidato: a me, e ad altri del Pd, pure cattolici, hanno insegnato la laicità della politica quale valore insopprimibile, cui ci siamo sempre ispirati. L’insieme di errori compiuti, cui naturalmente non è estraneo il segretario regionale Lettieri, può essere recuperato solo attraverso un atto di umiltà. Si riparta da zero e si dia mandato chiaro ai segretari regionali lucani, senza condizionamenti romani -come giustamente sostenuto da Tonio Boccia- di valutare tutte le possibili candidature, esterne o interne ai partiti, compresa quella di Chiorazzo e di scegliere il profilo migliore e cioè la persona che garantisca il massimo di unità. Se non ci riescono, si vada alle primarie di coalizione, che hanno senso solo se determinate e regolate da tutte le forze del centrosinistra: in caso contrario si acuirebbero le divisioni, anziché superarle. Non vedo altre soluzioni se l’obiettivo di tutti fosse davvero vincere e non invece -inizio a dubitarne- gestire la sconfitta attraverso uno sterile e controproducente tentativo di egemonia dei perdenti: esercizio del tutto estraneo alla mia cultura politica, cui spero non si cimentino esponenti di punta del Pd”.

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