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AVVISI PER FOTOVOLTAICO FLOTTANTE: I DUBBI PER L’INVASO SAN GIULIANO

L’azzardo nella zona speciale di conservazione

Invasi lucani, vasche idriche e concessione di suolo del Demanio pubblico dello Stato, ramo idrico, per l’istallazione di impianti fotovoltaici flottanti: sono 15 gli Avvisi emanati dalla Regione Basilicata con cui l’Ente invita tutti coloro che fossero interessati alla concessione delle aree in questione, in parte inclusi anche gli Enti pubblici che ne avessero interesse per finalità di ordine generale, ad inviare la propria manifestazione di interesse. Proceduralmente, in caso di istanze concorrenti, la Regione procederà al- l’espletamento di una comparazione tramite successiva procedura negoziata, al fine di seleziona- re la proposta in grado di offrire maggiori garanzie di proficua utilizzazione del bene demaniale. Partita la sfida degli impianti solari fotovoltaici collocati in modalità flottante sullo specchio d’acqua di invasi e di bacini idrici su aree pubbliche o demaniali, compresi gli invasi idrici nelle cave di- smesse o in esercizio, o in- stallati a copertura dei canali di irrigazione. L’elenco delle aree interessate, il seguente: invaso di Montecotugno, Comune di Senise; vasca Bosco Romano, Comune di Sarconi; vasca B, Comune di Lavello; invaso di Ponte Fontanelle in agro del Comuni di Trivigno e Castelmezzano; invaso di San Giuliano, Comuni di Matera e Miglionico; vasca “Summulco”, Comune di Montalbano Jonico; vasca “Scarano 3B”, Comune di Montalbano Jonico; vasca “Montalbano”, Comune di Montalbano Jonico; vasca “S1”, Comune di Scanzano Jonico; vasca “S2”, Comune di Scanzano Jonico; vasca “BS1”, Comune di Scanzano Jonico; vasca “BS2”, Comune di Scanzano Jonico; vasca “M”, Comune di Bernalda; vasca Tinchi, Comune di Pisticci, vasca Bernalda Polveriera, Comune di Bernalda. Il primo a sollevare specifiche perplessità, Pio Abiusi dell’associazione “Ambiente e legalità”. «Realizzare impianti foto- voltaici flottanti per la produzione di energia da fonte rinnovabile e ridurre le emissioni causate dalle fonti fossili – ha dichiarato Abiusi – è di per sè una attività imprenditoriale valida, poco diffusa in Italia mentre molti impianti di questo tipo sono stati già realizzati in Giappone, India ed anche in Portogallo. Il vantaggio è dato anche dalla possibilità di rinfrescare facilmente i pannelli quando la temperatura raggiungere gradi elevati proprio con l’acqua sulla quale i pannelli flottanti galleggiano e fin qui tutto bene. Il fatto che non può non preoccupare è che tra questi 15 Avvisi pubblici è incluso anche l’invaso di San Giuliano oltre all’invaso dalla Camastra e di Montecotugno, questo ultimo è inserito nel Parco del Pollino e potrebbe essere vincolato da norme di gestione dettate dalla Amministrazione del Parco stesso, l’aspetto deve essere approfondito».

LE PERPLESSITÀ SULL’INVASO SAN GIULIANO

«Da condannare senza appello – secondo Abiusi – è l’aver pubblicato l’Avviso per la concessione dell’invaso di San Giuliano. Il Direttore generale del Dipartimento regionale Ambiente, Roberto Tricomi, confonde l’area per una delle altre 12 vasche, mediamente di 1 ettaro scarso ciascuna, che possono essere date in concessione per impiantare pannelli fotovoltaici flottanti. L’invaso di S. Giuliano è “a sua insaputa”, l’It 9220144 San Giuliano e Timmari, una Zona di speciale conservazione (Zsc), rientrante nel programma di “Rete Natura 2000” regolamentata dalla Direttiva comunitaria 92- 43 Cee del 21 Maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Il Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, numero 357, e successive modificazioni, ha recepito la suddetta Direttiva comunitaria e la regolamenta per gli aspetti nazionali. San Giuliano e Timmari fu riconosciuta Zona di speciale conservazione con il decreto del Ministero dell’Ambiente del 16 Settembre 2013 e fa parte della regione biogeografica mediterranea nel territorio della Regione Basilicata». La Zona di Speciale Conservazione, Zsc, tra le altre cose, era già stata proposta alla Commissione europea quali Siti di importanza comunitaria (Sic) ai sensi della relativa direttiva della Comunità europea. «Ciò detto – ha evidenziato Abiusi – l’area presenta una ricca biodiversità ed è sottoposta a rigide norme dei tutela e conservazione prescritte dalla delibera di Giunta regionale 30 del 15 gennaio 2013. Qualcuno lo dica al direttore Tricomi che l’intervento non è direttamente connesso alla conservazione della Zsc San Giuliano e Timmari e pertanto ai sensi dell’articolo 5 del Dpr 357-1997 è da assoggettare a Valutazione di Incidenza. Appare del tutto evidente che occupare con pannelli flottanti oltre 39 ettari dell’invaso di S. Giuliano significa compromettere in maniera irreversibile la biodiversità e pertanto non potrà ricevere alcun parere favorevole». «Sarebbe stato sufficiente che – ha concluso Pio Abiusi di “Ambiente e legalità” – il Dg si fosse affacciato nel corridoio del Dipartimento ed avesse chiesto al competente Ufficio di Compatibilità Ambientale: avrebbe ricevuto la risposta che non poteva che essere negativa. Ritiri l’Avviso pubblico».

EUROPA VERDE MATERA: «RIVEDERE L’AVVISO»

Analoghe perplessità, sono state espresse da “Europa verde Matera” che si è riunita presso il Centro recupero animali selvatici dell’Oasi San Giuliano. Sono intervenuti il consigliere comunale di Europa Verde Matera, Mario Montemurro, co-portavoce di Europa Verde Matera, Lucia Summa, il consigliere regionale Roberto Cifarelli, il segretario del Pd Matera, Luigi Gravela e alcuni cittadini di Matera e del borgo Timmari. San Giuliano è un lago artificiale creato con lo sbarramento dell’asse fluviale del fiume Bradano ed è divenuto nel tempo importante meta di numerose specie dell’avifauna migratoria. I Verdi auspicano che la struttura regionale chiamata alla tutela ambientale del territorio «possa immediatamente rivedere tale Avviso nell’ottica della tutela della biodiversità».

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