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CAOS A BRIENZA, IL GRUPPO DI MINORANZA CHIEDE «RISPETTO PER ISTITUZIONI E CITTADINI»

Come Pagano, una parte dell’opposizione prende le distanze dalla scelta di Distefano & Co. di scaricare il sindaco senza però tornare al voto

Dopo il colpo di scena al Comune di Brienza avvenuto in seguito alla decisione di sei consiglieri di maggioranza – Donato Distefano, Giuseppe Grano, Michele Lavecchia, Rocco Ferrarese, Antonio Sabbatella e Cataldo Sabbatella – e di due assessore esterne – di abbandonare il gruppo consiliare “Uniti per Brienza” da loro stessi fondato per amministrare il paese dopo la vittoria elettorale di quattro anni e mezzo fa, giunge immediata la reazione del gruppo consiliare di minoranza “Ripartiamo da Brienza”, che in una nota firmata dai consiglieri Antonello Collazzo e Raffaele Collazzo definisce la mossa una «presa in giro» nei confronti dei cittadini: «Dopo essere stati in maggioranza per quattro anni e mezzo, adesso pensano di poter prendere per i fondelli i cittadini per sei mesi», tuonano i due esponenti dell’opposizione. Come il già consigliere comunale Francesco Pagano, intervengono anche loro sull’annosa questione rincarcando la dose: «Questa scelta nascerebbe, a loro dire, da profonde differenze di vedute politiche ed etiche. Siamo felici di constatare che a pochi mesi da due importanti consultazioni elettorali – incalzano – questi sei consiglieri e le due assessore abbiano finalmente compresa la profonda immoralità e la mancanza di etica che si nasconde nel tenere ostaggio un paese come Brienza per nove anni e mezzo di nulla». Considerando anche il precedente mandato dello stesso gruppo politico, senza mai mettere in discussione nulla – stando a quanto trapela dalla nota dei rappresentanti di “Ripartiamo da Brienza” – di quanto fatto dalla Giunta comunale: «Per nove anni e mezzo infatti, questa Amministrazione si è limitata a guardare dalla finestra un paese allo sbando, in perfetto abbandono. Siamo felici di sapere che a sei mesi dalla fine vi siate resi conto della totale immoralità delle vostre azioni, ma vogliamo però farvi presente che non basteranno pochi mesi per prendere le distanze dal vostro fallimento, e riproporvi in altre vesti immacolate. In nessun atto ufficiale in quattro anni e mezzo – incalzano i due consiglieri di opposizione – risulta un solo singolo voto contrario, anche di uno solo di voi. Mai una delibera di Giunta, mai una delibera di Consiglio approvata con un solo voto contrario. Si può fallire nel tentativo di amministrare, ma farlo volontariamente è una offesa nei confronti degli elettori e delle Istituzioni», tuonano ancora Antonello e Raffaele Collazzo, che poi lanciano un monito ai concittadini: «Attenzione, perché domani questi stessi incendiari che hanno dato fuoco a Brienza, torneranno vestiti da pompieri!». L’allusione è rivolta al fatto che i dimissionari hanno costituito un nuovo gruppo consiliare denominato “Per Brienza” con la quale probabilemente avranno tutte le intenzioni di volersi presentare alle prossime elezioni comunali con questa nuova lista. Ma adesso, con la maggioranza spaccatasi e il sindaco Antonio Giancristiano che dovrà gestire gli ultimi sei mesi di mandato in una situazione quanto mai precaria, Brienza si avvia verso una campagna elettorale infuocata in vista delle Amministrative della prossima primavera. Con buona pace dei cittadini, che da quasi dieci anni lamentano come il paese versi «in perfetto abbandono» e sia ridotto «in macerie» per colpa di un’Amministrazione inadeguata, rimarcano Antonello e Raffaele Collazzo che ribadiscono come «dopo aver letto che i consiglieri di maggioranza lasciano, per loro stessa ammissione, per mancanza di “visione politica, etica e comportamentale”, e per mancanza di “imparzialità, trasparenza, rispetto per le Istituzioni, tutela e difesa dell’intera Comunità”» si dichiarano «fieri» del loro operato tra la Minoranza consiliare, e convinti «di aver cercato, con tutti i nostri limiti, di onorare l’impegno preso con gli elettori», chiosano i consiglieri di minoranza.

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