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IL PARTITO DEL NON VOTO E I POLITICI MASCHILISTI

La riflessione di Antonella Pellettieri

Il dibattito politico in Italia e, in particolare, in Basilicata è sempre più stucchevole e noioso specie se si fa riferimento alle prossime elezioni europee, regionali, comunali, condominiali, di Miss Italia, di Ballando con le Stelle, di X Factor, di Sanremo. Scherzi a parte a me sembra più reale e serio il Televoto delle cabine elettorali. E sono davvero luoghi ata- vici e senza attrattiva: strutture metalliche coperte da una tenda frequentate sempre da meno elettori, catorci bruttissimi e per niente attraenti. In Italia il progresso e le novità scaIl partito del non voto e i politici maschilisti tenano comportamenti da conservatori della peggior specie: il voto on line spaventa coloro che credono di “possedere” pacchetti di voti che, col voto informatico, non sarebbero gestibili, facilmente. Ma voi immaginate che bello… svegliarsi al mattino, prendere il cellulare, mettere la password, farsi riconoscere e votare: sorseggiando il caffè e un succulento cornetto alla crema ci potrebbero sembrare più belli e desiderabili anche candidati alla Presidenza e al Consiglio regionale brutti e trasandati, volgarotti e panciuti. Non credo di fare body shaming per le parole appena scritte e non cito le donne perché è palese e noto che i partiti politici lucani non le consi- derano e sono scomparse del tutto dalle scene elettorali ed eventuali vittorie. I pseudo politici lucani hanno così tanta voglia di sopravvivere e restare in politica in aeternum che vivono al di fuori della realtà. Fingono di non vedere e non capire cosa succede malati tutti, e ripeto tutti, di profondo maschilismo che si annida lussureggiante in tutti i consigli regionali e comunali dove vi sono comportamenti e frasi volgari e sciatte verso il genere femminile. Ogni giorno vi è notizia di qualche maschio, politicante e non, che si autocandida alla Presidenza del Consiglio regionale precisando ed elencando tutti i partiti con cui potrebbe fare coalizione ma anche escludendo altri: ma dove è finita l’umiltà, dove si è rintanato il buonsenso, dove cavolo si trova la modestia e il metro di misura per capire quanti uomini e, principalmente, quante donne sarebbero più capaci e talentuosi. Ma col metro, misuratevi altro! Per questo ritengo che non sia imprevedibile che siano sempre in meno gli elettori che vanno a votare. Non è questione che riguardi questa o quella parte politica, ma la politica tutta. La frattura insanabile fra il politico e la gente é davvero pericolosa e si allarga sempre di più dalla parte in cui si trovano i non votanti. Incominciamo dai privilegi: noi “gente” viaggiamo su trenini sempre in ritardo tutti i giorni, arriva un qualsiasi politico e ferma il treno se in ritardo, scandalosamente, senza rispetto, come un qualsiasi aiutante del Tiranno di Siracusa perché costoro possono tutto. Far chiudere e aprire programmi televisivi senza capire un acca di audiovisivo, senza cultura. Ma quanto sono distanti da tutti noi?… e, improvvisamente, appaiono e vogliono essere votati per continuare a fermare i treni perché sono in ritardo? Perché bisogna votare questi esseri che hanno davvero la faccia come il c.lo per citare una battuta che ebbe tanto successo qualche anno fa! E forse è qualunquismo ma la nostra vita di ogni giorno e i nostri bisogni sono lontanissimi da quei privilegi: lo scrivo nella convinzione profonda che non esista definizione più errata e stolta dell’uno-vale-uno! Ognuno ha un valore e forse alcuni hanno dei talenti ma a emergere sono sempre coloro che hanno il “talento” dell’opportunismo e dell’approfittare di altri più silenziosi e riflessivi perché non hanno la faccia come il c.lo! Poi ci sono quelli che provano a parlare il linguaggio di noi “gente” normale che non ferma i treni e lavora tutti i giorni con stipendi sempre più bassi rispetto al carovita. E in questo approccio moralistico e inconcludente vi è un mix fra presunzione, volgarità, opportunismo, una specie di gioco di ruolo nauseante, rivoltante, assai triste. Niente donne nelle liste, nessun rumors su un presidente di regione donna o di un sindaco della città capoluogo donna…chi dice donna dice donna, donne e motori gioia e dolori, donna al volante pericolo costante…per rimanere nel recinto della tristezza e della risata sguaiata e il sorriso ebete mente il mondo cade a pezzi!

Di Antonella Pellettieri

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