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GUARENTE, LA MAGGIORANZA SI DEFILA

Per il sindaco la poltrona devono garantirgliela le opposizioni che replicano: «Amministrazione di cdx al capolinea». Non ha i numeri sul Bilancio e impone, a seduta chiusa, di assistere al suo inutile sfogo rabbioso

Se dovessimo sintetizzare con una sola parola, il Consiglio comunale che si è tenuto ieri mattina presso la sede di via Nazario Sauro, questa parola sarebbe: attesa. Una giornata in attesa, “sospesi” tra il fare e il non fare. “Sospensione”, infatti, è la parola che, insieme a “perentorio”, è stata maggiormente utilizzata nell’ultima seduta consiliare.

ELEZIONE UFFICIO DI PRESIDENZA: ENNESIMA FUMATA NERA

Il Consiglio comunale è iniziato con la votazione per eleggere l’Ufficio di Presidenza, così come accade ormai da quasi due anni. Una votazione che, superfluo anche sottolinearlo, si è conclusa con un “nulla di fatto”. È però proprio sulla necessità di dare all’Assise un Ufficio di presidenza regolarmente eletto che si erano soffermati i consiglieri Cannizzaro e Di Giuseppe della maggioranza e Telesca dell’opposizone, tanto da non ritirare la “scheda elettorale” per spronare tutti i membri del Consiglio a trovare un nome che accontentasse tutti e ricoprisse legittimamente il ruolo. Come poteva essere facile intuire, l’accordo non si è trovato, anche perchè pare che non ci sia stata nemmeno l’occasione per trovarlo. Il sindaco ha organizzato un incontro qualche giorno fa al quale però hanno partecipa- to soltanto 6 consiglieri su 31. Questo afferma il consigliere Di Giuseppe intervenedo in Aula e aggiunge: «Pensavo ci fosse maggiore senso di responsabilità per le Istituzioni. Prendiamo atto che la figura del presidente, assente da due anni, non è poi così importante per l’Assise e andiamo avanti così fino a fine consiliatura con presidente Rocco Bernabei anche se non legittimamente eletto dal Consiglio». Su 26 votanti, 7 sono le schede bianche, 17 le nulle, un voto per Bernabei ed uno per Falconeri.

INTITOLAZIONE LUOGO DEL CENTRO STORICO AD ELISA CLAPS

Il consigliere comunale Falotico ha presentato, così come abbiamo anticipato da queste colonne, un Ordine del giorno in merito all’intitolazione di una strada o piazza principale del centro storico ad Elisa Claps. «Siamo Istituzione pubblica e in quanto rappresentativa della Comunità abbiamo il dovere di attivare ogni iniziativa capace di far crescere in modo concreto la cultura della non violenza, della non indifferenza, di un fiore bianco che profuma di legalità. E sia chiaro l’intitolazione a lei di una strada o piazza principale del Centro storico della Città di Potenza è un atto doveroso e non riparatorio» afferma Falotico motivando la sua pro- posta e ricordando la tragica scomparsa della 16enne il 12 settembre 1993. «Questa Assise, oltre che prendere atto del comune sentire e senza indulgere in alcuna forma privatistica di interpretazione, ha il mandato di chiedere l’impegno della Giunta comunale a fare tutto quanto in suo potere perché sia restituita a questa cittadinanza la certezza di es- sere in una casa comune, di riconoscersi e ritrovare elementi di fiduciosa condivisione» conclude Falotico. La proposta ha trovato l’unanimità dell’Assise, così come ha trovato l’unanimità dell’Assise la proposta di Forza Italia di mettere in campo una serie di azioni volte a sensibilizzare i giovani e la cittadinanza tutta a contrastare il triste fenomeno della violenza di genere.

LA QUINTA VARIAZIONE DI BILANCIO

Discussi i primi 4 punti, iniziano i problemi. Dopo la prima ora trascorsa senza intoppi, sulla discussione della “quinta variazione di bilancio”, l’Assise sprofonda in un’impasse dal quale non ne uscirà più. La variazione deve essere approvata entro il termine “perentorio” del 30 novembre ma pare che per alcuni consiglieri di maggioranza il termine “perentorio” fosse ieri. Non si poteva attendere oltre, secondo alcuni esponenti dell’Amministrazione Guarente. Chiesta la prima sospensione per far sì che la II Commissione consiliare si riunisse e discutesse l’importante provvedimento che non è stato possibile approfondire e discutere nei giorni scorsi. La quinta variazione di bilancio contiene importanti fondi da appostare per garantire alcuni servizi importanti per la città. Tra i vari fondi vi è anche quello di 360 mila euro sull’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, da spostare al 2024. Una scelta discutibile considerato il fatto che il servizio garantito per il 2023 non copre tutto il monte ore stabilito. Su questo punto i consiglieri di opposizione sono irremovibili: non è possibile togliere altri fondi ad un servizio così importante per gli studenti in difficoltà della città. Dopo ore di riunioni, attese, rimpalli e dopo aver ascoltato i dirigenti interessati, l’opposizione avanza una proposta che sembrerebbe essere accettata anche dalla maggioranza: tramite un emendamrento redatto con l’avvallo della 4 commissione consiliare si era trovato il modo di utilizzare una parte di questi 360 mila euro anche nel 2023. Tutto sembrava essersi sistemato quando la maggioranza si accorge di non ave- re i numeri per approvare la variazione. Il sindaco chiede l’ennesima sospensione, al termine della quale l’opposizione non è presente e la maggioranza si ritrova in 16, un numero non sufficiente a continuare. Le frizioni all’interno della maggioranza sembrano essere sempre più evidenti. Pre che un membro della compagine che sostiene Guarente se ne sia andata poco prima dell’approvazione con l’intenzione di mandare tutto a monte. Se questo fosse vero, continuerebbe a prevalere “il gioco di potere” al benessere della città. Intanto va in fumo, almeno per il momento, una variazione di bilancio poderosa, 4 milioni di euro circa fermi al palo.

LO “SPROLOQUIO” DI GUARENTE

A tutto questo “teatrino” il sindaco Guarente non ci sta e prende la parola a Consiglio comunale concluso per “inveire” contro i consiglieri di minoranza che replicano: «La variazione di bilancio da 4milioni e 4 non passa, l’Amministrazione Guarente è al capolinea». «Vorrei condividere il mio rammarico e la “miseria umana” di chi antepone una becera battaglia politica agli interessi della città. Siamo qui da stamattina, sono quasi 14 ore, per provare a por- tare a casa un risultato per la comunità, quello dell’assistenza ai disabili. Giunti ad una soluzione, la minoranza rimane fuori dall’Aula, come sempre fa quando si rende conto che la maggioranza non ha i numeri, e non garantisce il numero legale. È vergognoso» afferma il sindaco in Aula e in diretta streaming. Con un linguaggio poco consono ad un sindaco, Mario Guarente se l’è presa con le persone sbagliate, È proprio sicuro che i consiglieri di maggioranza non abbiano nessuna colpa?

Rosamaria Mollica

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