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LA SARDEGNA SMUOVE LA BASILICATA?

Italia Viva invitata al tavolo riflette. E Mulè (FI) rilancia Bardi: «Non si tocca, riconfermate tutti gli uscenti». Il cdx dell’isola non aspetta Roma e avvia le trattative: Solinas (Lega-Psda) vs Truzzu (FdI)

Secondo Ennio Flaiano in Italia «la linea più breve tra due punti è l’arabesco». E, così, in perfetto stile italiano per cercare di capire cosa stia accadendo in Basilicata in merito alla candidatura alla Presidenza della Regione per il centrodestra ci si deve allontanare da Potenza e arrivare nella lontana Sardegna. È nella terra dei nuraghi che, infatti, si muovono alcune pedine importanti per lo scacchiere nazionale che porta alle elezioni di Primavera. In Sardegna Fratelli d’Italia è guidata da Antonella Zedda, senatrice di primo mandato, fondatrice di Fratelli d’Italia e storicamente amica di Giorgia Meloni e, soprattutto, donna che ha la capacità politica necessaria per discutere e l’autorevolezza propedeutica a pesare nelle decisioni. Il tavolo per le regionali sarde si è tenuto l’altro ieri sull’Isola e ha prodotto alcuni risultati che possono aiutarci a capire cosa potrebbe accadere nella nostra Regione.

IL PSD’AZ IN COALIZIONE, FDI NE VUOLE LA GUIDA

Nei giorni scorsi si era parlato di un possibile divorzio tra il Partito sardo d’Azione e il centrodestra con Solinas pronto a guidare una coalizione autonoma dalle coalizioni insieme a Soro. Una notizia non propriamente secondaria che rischiava di frammentare il centrodestra, svuotare la Lega nell’Isola che proprio sul PSd’AZ fonda il suo radicamento e che ha costretto Crippa a fare una dichiarazione in cui affermava il principio della ricandidatura di tutti gli uscenti. L’allarme sembra rientrato. Solinas ha partecipato al vertice e ha dichiarato che il PSd’AZ è il partito che ha costruito la coalizione che governa attualmente la Regione e che l’ha portata a vincere. È il partito più longevo d’Italia e quello con maggiore cultura di governo. «Siamo qui per testimoniare il fatto che abbiamo sollevato un problema di regole, non certo di unità della coalizione». Una affermazione che smentisce chi dava per imminente la rottura tra il partito autonomista sardo e la coalizione di centrodestra. Alla riunione Antonella Zedda, segretario regionale di Fratelli d’Italia, ha ribadito la volontà del partito di Giorgia Meloni di chiedere la presidenza della Regione per il sindaco di Cagliari Truzzu. Una indicazione chiara che, per chi conosce il meccanismo della destra italiana, difficilmente non è stata prima condivisa con il presidente del Consiglio e con via della Scrofa. Fratelli d’Italia, dunque, fa sul serio in Sardegna e lo fa mettendo sul tavolo una candidatura autorevole dopo aver dato per acquisito che il PSd’AZ non romper in ogni caso la coalizione. Tutto ciò fa crollare miseramente il teorema Crippa circa la riconferma automatica degli uscenti. Teorema che non aveva nessun fondamento reale considerato che non è stato applicato in Sicilia e che sarebbe stato decisamente troppo penalizzante per Fratelli d’Italia che non potrebbe accettare di essere valutata come se avesse ancora il 4% che aveva 5 anni fa.

RENZI ALLA FINESTRA ASCOLTA

L’altra novità importante è che al tavolo del centrodestra è stato ufficialmente invitata la delegazione di Italia Viva. Matteo Renzi non ha sdegnosamente rifiutato l’invito ma, come la bella donna che ama farsi corteggiare, attende alla finestra che la coalizione definisca il nome ed il programma. Diciamo che Italia Viva non disdegna il corteggiamento del centrodestra ma aspetta qualche dichiarazione più sostanziosa delle sole parole.

I RIVERBERI IN BASILICATA

Non sappiamo se il battito d’ali di una farfalla in Brasile può provocare un tornato in Texas ma siamo certi che la Sardegna sia più vicina alla Basilicata di quanto non lo sia il Brasile dal Texas e che in politica la concatenazione di eventi è una costante che non ammette né deroghe né limitazioni. Fratelli d’Italia chiede formalmente la Sardegna e lo fa senza il rischio di una frattura con gli alleati locali. Tutto ciò apre il valzer delle candidature alla Presidenza in tutta Italia. Nelle speranze di Pasquale Pepe, il prezzo che la Lega dovrà incassare per rinunciare alla Sardegna sarà il sostegno di Fratelli d’Italia alla candidatura di un leghista in Basilicata. Uno scambio che, però, potrebbe non bastare. Anche ottenendo la Sardegna, infatti, il piatto di FDI sarebbe ancora troppo povero per cedere altre regioni senza niente in cambio. La Lega ha avuto la conferma della Lombardia, del Friuli Venezia Giulia e della provincia autonoma di Bolzano. Sono a scadenza tra il 2024 e il 2025 anche l’Umbria e il Veneto. FdI punta a governare almeno la metà delle regioni governate dal centrodestra in considerazione che esprime più della metà dei voti della coalizione. Fratelli d’Italia non nasconde una sua ambizione sul Veneto. Salvini sarà disponibile a lasciare un diritto di opzione a FdI sul Veneto in cambio della Basilicata? La Lega lucana ci spera ma non è detto che ciò avvenga.

LA COERENZA DI ITALIA VIVA

In attesa che il quadro nazionale decida il da farsi, non può non evidenziarsi che Italia Viva mantiene anche in Sardegna la posizione che De Maria e Polese hanno espresso anche in Basilicata. Il Partito di Renzi si colloca al centro, non disdegna il dialogo con il centrodestra ma lo vuole fare su nomi e programmi che il centrodestra deve fare. Una posizione che lascia più di qualche spiraglio al possibile ingresso dei centristi nella coalizione anche in Basilicata.

FORZA ITALIA DIFENDE BARDI

Mentre, però, lo scacchiere si muove partendo dalla Sardegna, a difesa di Bardi si attiva Forza Italia che, per bocca di Mulè cita proprio il caso della Basilicata per ribadire che dove il centrodestra è stato vincente e ha ben governato non è il caso di cambiare niente. Insomma la partita delle presidenze è ancora tutto da giocare. La cosa da evidenziare è che mentre in Sardegna il tavolo regionale almeno si muove, in Basilicata tutto è delegato a Roma senza nessun confronto sul territorio. Forse perché in Sardegna i segretari regionali non giocano per sè stessi. Cosa che in Basilicata trasforma tutto in uno stallo alla messicana.

Di Massimo Dellapenna

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